
L’uscita del nuovo Slayer nel 2009 è l’occasione per parlare dei grandi sottintesi di “pubblico” e “critica” della musica dura -metal, per la precisione- degli ultimi 20 anni, più che parlare del disco. Questo per due ragioni: la prima è che il disco è disponibile in streaming sul loro myspace (alla url di myspace con poi “/slayer” nientemeno, non con quei soliti trucchetti tipo /slayer_us , /slayerofficial , /slayerquelliveri, /slayer_original oppure /slayer_quelli_che_da25anni_non_hanno_imparato_a_suonare) e la seconda è che comunque suona esattamente come quasi tutti i dischi degli Slayer, e quel quasi lo tratteremo dopo. Dunque, gli Slayer nascono nel 1981 e (ve la faccio breve) passano gli anni ’80 come uno dei “quattro grandi” del thrash metal assieme a Megadeth, Metallica (che poi di dischi di Thrash puro ne hanno fatto forse uno, è pure ora che qualcuno lo dica) e Anthrax. Nel loro piccolo ebbero perfino una loro evoluzione, perché “Hell Awaits” non è “Reign in Blood” e “Reign in Blood” non è “South of Heaven”. Arrivano però gli anni ’90, anni in cui certa critica (manco tutta) faceva ancora il proprio dovere. Perché dopo 10 anni che suoni la stessa roba, è pure ora che qualcuno ti dica qualcosa. E così il rompete le righe che ben conosciamo: tra evoluzioni che sembrano sincere e riuscite (Anthrax, Sound of White Noise, classico disco avanti di qualche anno cui nessuno rende merito), altre sincere e meno riuscite (Load e ReLoad dei Metallica), altre addirittura eccezionali a prescindere dalle motivazioni (la triade dei Megadeth da Rust in Peace a Youthanasia), mentre gli unici dei quattro che non sembrano evolversi né in modo sincero né riuscito sono proprio gli Slayer. C’è da aprire una parentesi : quel connubio pubblico/critica per cui una trascina un po’ l’altro e viceversa, in quel momento spingeva sul vento “della novità” e – a dirlo oggi sembra folle – sull’aspetto artistico della vicenda. Su “Divine Intervention” sputarono in molti, anche perché era un periodo (1994) in cui dire “è sempre la stessa roba” era negativo. Fatto sta che pure gli slayer provarono a mescolare (per quello che potevano senza perdere del tutto la loro ragion d’essere, cioè poco) le carte, con “Diabolos in Musica” e “God hates us all” che, a prescindere dal risultato (poteva anche essere non disprezzabile) sembravano far pensare a una prossima uscita degli Slayer dal metal “che conta”. E invece arrivano gli anni 2000, e le carte cambiano per tutti. Improvvisamente le case discografiche -sarà la crisi, boh- puntano solo sul sicuro, e il sicuro in quel momento sono tutti quei metallari rimediati al genere senza spirito critico (e di questi, nel degrado generale , ce n’è a tonnellate) che sembrano volere improvvisamente che il tempo si fermi. O anzi meglio, che torni indietro all’età dell’oro, e che tutto si ripeta nel 2009 completamente decontestualizzato, come fossimo nel 1986, o 1996, o comunque in un’epoca in cui -forse anche purtroppo- non siamo più. E allora s’è visto di tutto, Megadeth che tornano (male) a Rust in Peace, Metallica che tornano a una specie di And Justice For All (e per la verità non gli è riuscito nemmeno malaccio), Anthrax che richiamano il cantante di 20 anni prima, ma non solo, sono state rinnegate almeno parzialmente le evoluzioni (a torto o a ragione, si può discutere) di quasi tutti i gruppi che le avevano proposte, si veda, che so, il ritorno al metal dei Paradise Lost, al growl degli Amorphis, al thrash anni ’80 dei Kreator, e la lista sarebbe sterminata. Gli Slayer sembravano però quelli che potevano trarre maggior vantaggio: loro solo una cosa sapevano fare (bastonare gli strumenti) e un disco come Christ Illusion (un ritorno a Reign in Blood, perfino Seasons in The Abyss sembrava più moderno) alla fine è il prodotto di questi squallidi anni 2000 per eccellenza: perfino carino, due-tre pezzi addirittura eccellenti, tanto mestiere etc.etc. La questione a questo punto diventa un’altra: cosa è diventata questo tipo di musica? Abbiamo ancora la possibilità di esaltarci per gli Slayer ( e il discorso vale per molti altri)? O ormai è qualcosa tipo motoraduno di Harley, in cui sempre le stesse facce sono unite più dall’abitudine e dal ricordo del passato che dall’urgenza espressiva, dalla comunanza di qualche tipo di valore – sempre tenendo conto che di musica si parla, non dico certo “cambieremo il mondo” – o qualcosa del genere? Veramente ormai la sincera esaltazione è sostituita dall’amarcord musicale, e il lavoro della critica resta solo quello di aggiungere un elemento alla discografia, magari aggiungendo che è uguale ai dischi prima? E quando dico “ormai”, andrebbe inteso da una decina d’anni. Perdonatemi il lungo -e forse fine a sé stesso- pistolotto, ma se avete avuto la pazienza di leggermi fino a qui, allora sappiate che WPB non va bene neanche come amarcord, perché manca anche il tiro che aveva reso Christ Illusion adatto agli anni 2000 (notato che si accorcia con ’00 come a dire, anni zero?). Si riprende un po’ a sprazzi, ma un motivo per riascoltare un disco thrash stantio uscito nel 2009 senza un tiro ottimo non lo vedo. Se poi serve per andare in tour è tutto un altro discorso, visto che dal vivo queste band ancora tengono alla grande e anzi non hanno rivali. Ma è veramente l’unico motivo che giustifichi l’esistenza di questo capitolo.
Bravo! Bella recensione!
Michela
io god hates all lo reputo un grandissimo album! questo boh lo devo sentire, amo il tag “qui era tutta campagna”
god hates us all è un capolavoro totale, per me (cioè, c’è Disciple cristo). in realtà anche world painted blood mi piace molto, ma credo che sia solo un modo di vedere la cosa personalmente -e sicuramente non è che abbia ‘sti pezzi.
God Hates Us All mi piaciucchia (ho scritto appunto “non disprezzabile”), l’impressione di cui ho parlato è che all’epoca poteva sembrare il classico colpo di coda (dopo Diabolos in Musica, ricordiamolo) di una band che di lì a 5 anni sarebbe stata costretta al massimo ad aprire concerti per i futuri Lamb of God del cas(zz)o. Sono contento che non sia andata così, intendiamoci, sono pure contento che il tempo sia stato galantuomo verso band che avevano perso appeal presso il grande pubblico. Quello di cui non sono contento è che comunque c’è stato un ricambio generazionale nullo (dico roba seria, non sto metalcore che gira), e che dischi come questo (ma anche ultimo Iron Maiden, ma anche ultimo X, dove X sta per qualsiasi band dal grandissimo passato) non aggiungono e non tolgono niente a tutto quello che c’era prima.
In altre parole, quello che mi sembra diverso, è che fino a un certo punto il pubblico (tra cui ovviamente siamo anche noi, no perché mica è sempre detto che il pubblico siano “gli altri”) sentiva i dischi degli Slayer (o Iron Maiden, o X) perché spaccavano, oggi sentiamo il disco perché “è un disco degli Slayer (o Iron Maiden, o X)”.
E’ questa la mia impressione, se qualcuno me la conforta o confuta mi fa un favore perché ci sto capendo poco pure io.
E’ che i metallari sono davvero dei giapponesi sull’isola che lottano per l’imperatore Cazzoito a guerra finita e persa, quindi meglio sentire l’ennesima ciofeca dell’Imperatore che far riempire gli stadi agli High On Fire, per dire. Insomma, sono sempre a dire “una volta qui era tutta campagna” e a mugugnare, sono vecchi dentro e rompono i coglioni perchè non gli va bene niente. Fermo restando che a me WPB piace sul serio, come pure m’erano piaciuti God Hates Us All e Diabolus, mentre Christ Illusion m’ha fatto cagare pitoni reticolati, ma insomma qui si esce dal seminato e lascio perdere.
@Niccolò Beh sì però si può sempre mettersi a sparare sul metallaro, se i gruppi di adesso fossero tutti merdosi come gli High On Fire cribbio… cmq le parentele tra christ illusion e world painted blood mi sembrano davvero molto evidenti, soprattutto per quel che riguarda i suoni (che in God Hates Us All erano la cosa grossa)…
Uhm, qualcosa si dev’essere perso per strada, per me gli HOF sono clamorosi – mi fa rabbia che si preferisca sempre il solito Grande Vecchio a loro, ecco. Slayer: le parantele che dici ci sono, pero’ le canzoni di WPB sono molto migliori, secondo me.
Eh, cazzo, ho scoperto sto blog da poco. Mi piace il tono franco del dibattito. Poi c’è Kekko, che scriveva su Movimenta (anche io l’ho fatto per un po’). Io gli Slayer li ho archiviati. Mi riascolto i dischi di quando avevo 16 anni (che non erano nuovi neanche allora, perché di anni ne ho 29) e i nuovi, boh, gli do una ascoltata e via, al macero. Non so se è un limite mio, ma veramente, nun ce la pozzo fa’. Dei dischi che citate non ricordo una nota, WPB l’ho ascoltato una (1) volta e l’ho rimosso, anche se sì, quando ho letto la rece mi sono illuminato, perché anche a me mi era sembrata la stessa roba di sempre ma con l’aggravante di un suono privo di tiro. Appoggio anche la tesi che questi dischi servano solo per andare in tour. Il mese scorso mi sono scaricato il nuovo dei Suffocation. Il problema è che sti dischi non sono neanche brutti, è che nella loro perfezione formale sono completamente inutili.