Non ti ricordi di Ken Saro-Wiwa? (nel caso magari cercalo su google)

2415602In realtà più che la rece andrebbe fatta la telecronaca: questo pezzo è figo, questo pezzo non è figo, questo pezzo è così così, eccetera; senza contare che a seconda di come sei preso nel momento in cui l’ascolti, A sangue freddo sembra un discone o una ciofeca o una via di mezzo tra le due. Tassonomia della presammale e/o Il Teatro degli Orrori al secondo disco. Il secondo disco del Teatro è molto più maturo, a fuoco e controllato del disco prima. Il che non suona benissimissimo, se uno è come sono io e si aspetta dal Teatro musica immatura, fuori fuoco e fuori controllo. Nel secondo disco del Teatro degli Orrori non c’è Vita Mia, insomma. Che era il pezzo più bello del disco di esordio. C’è invece, grossomodo, il resto del programma, messo su in ordine sparso con tanto di retorica pelosa capovilliana -con punte di stare bene assoluto quando attaccano Mai dire mai e Alt!, e il cantante inizia a sbroccare dietro al suo stesso testo iniziando a dire cose bellissime a vanvera con frasi lunghissime del cui significato siamo spesso -e grazie a dio- esentati dalla ricerca. Quel che dispiace è che sia stato infilato tutto quel che non era nel disco d’esordio ed è qui ora, un po’ come prova di maturità un po’ come dichiarazione estetica -nel senso di voler essere in un certo gradino della scala e voler fare una certa cosa. Nel senso che i musicisti della madonna che fanno guest appearance nel disco (eccezion fatta per Jacopo Battaglia) probabilmente avrebbero potuto starsene a casa loro senza annacquare il risultato finale, e cose tipo l’iniziale Io ti aspetto o Majakowskij se le sarebbero dovute tener dentro la penna, senza contare il risultato tragicomico della collaborazione elettro-noise con i Bloody Beetroots. A me il Teatro degli Orrori continua a piacere un sacco e mi pregusto sempre le vigilie dei loro concerti pensando a quanto è figo Giulio Favero col basso addosso o a quanto mi spacca in due il batterista con gli occhi fuori dalla testa che mena come il cugino metallaro di Todd Trainer, ma nelle mie grigliate di carne io non ci voglio nè insalata nè sottaceti nè qualche figlio di papà che arrivi a metà cena con un barattolino di foie gras facendo la mossa di offrirlo a tutti per scusarsi del ritardo.

4 thoughts on “Non ti ricordi di Ken Saro-Wiwa? (nel caso magari cercalo su google)”

  1. Questo disco è una tremenda presa per il culo. Quasi peggio del primo. Il Teatro degli Orrori è una presa per il culo.
    Vita Mia è un bel pezzo? Beh.. Io preferisco ascoltare l’originale (“Requiem For CB” dei Laghetto, o Carmelo Bene direttamente).

  2. beh sì però non è che possiamo dire “i laghetto sono meglio”. i laghetto sono meglio di qualsiasi cosa al mondo. e poi sia per i laghetto che per il teatro la cosa di carmelo bene è quella che butta peggio, ma Vita Mia rimane un pezzone.

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