N O I S E

(in hoc signo vinces 2.0)

La storia è questa. nel 1985 Minneapolis è LA città del rock americano: Husker Du, Replacements, Soul Asylum, i neonati Halo of Flies. Tom Hazelmyer, chitarrista di questi ultimi e marine degli Stati Uniti, mette insieme due spicci e inizia a pubblicare dei sette pollici con un’etichetta. Sceglie un logo essenziale con una scritta NOISE a caratteri cubitali ed un nome assurdo: Amphetamine Reptile. Con questo marchio andrà a pubblicare dischi per una dozzina d’anni, mettendo insieme la più bella discografia della storia del rock di ogni tempo ed imponendo al mondo il genere musicale più crudo e devastante di quegli anni, fatto di scalcinati standard di rock/blues incompromissorio, stridenti bordate di metal estremo cantate da maniaci depressivi sull’orlo del suicidio e copertine minimal di impatto devastante. All’apice del successo cesserà le pubblicazioni e inizierà a lavorare come designer a tempo pieno. Ricomincerà a pubblicare con tirature da carboneria verso la fine degli anni duemila.

Il 28 agosto a Minneapolis si terrà un concerto per celebrare i venticinque anni di attività di Amphetamine Reptile. C’è un poster: lo metto sotto, voi potete comprarlo qui. C’è anche una mostra fotografica di Daniel Corrigan ed una retrospettiva della storia di AmRep.

Per l’occasione si riformano gruppi morti e sepolti come Hammerhead e God Bullies, passano a cantarne un paio i sempiterni Melvins, tornano sugli scudi gli ormai-anche-no Boss Hog e i Today Is The Day di Steve Austin. E c’è gente che spinge da dietro, ossessioni di Haze come i texani White Drugs e Gay Witch Abortion. L’EVENTO del 2010.

Non posso credere di non poterci essere.

(grazie a pG per la segnalazione)

One thought on “N O I S E”

  1. Wow! Non dico che “qualche anno fa sarei andato di sicuro”, ma di sicuro avrei accarezzato l’ipotesi e controllato il costo dei voli tipo con British Airways. Una volta valutai l’opportunità di recarmi ad Atlanta o meno (valutai per il meno), non ricordo perché ma era per concerti, forse Prince, boh?

    Comunque la vera tristezza – specchio dell’italia berlusconiana – delle reunion anche strafiche come queste è vedere i musicisti vecchi e intuire d’improvviso il significato del titolo Smells Like Teen Spirit. Sarà tutto rumoroso, malinconico e bello.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.