Quando è uscito Sex, Love & Rock’n’Roll sono andato a comprarlo la mattina stessa e mi sono deciso ad ascoltarlo almeno una settimana dopo (o anche oltre, ora proprio non riesco a ricordare): l’ipotesi che un solo secondo di musica alle mie orecchie potesse suonare fiacco rispetto ai dischi precedenti era qualcosa che al solo pensiero mi dilaniava e che probabilmente avrei preso peggio della morte di un parente. Sex, Love & Rock’n’Roll è un capolavoro e io avevo perso una settimana o più di ascolti per la mia vigliaccheria, ma ora che il nuovo dei Social Distortion è uscito in streaming libero non riesco a evitare di ricadere nello stesso comportamento; il link c’è, esiste, ma ho paura di aprirlo e non lo aprirò, così come quando è uscito il primo singolo mi sono rifiutato di ascoltarne anche una sola nota. Recensioni ce ne sono già in giro e parecchie, ma non ne ho letta manco mezza né intendo iniziare ora. Lunedì vado a comprare il disco, poi si vedrà. Dire che lo attendo come Cristo attese il terzo giorno dalla sua morte sarebbe sminuire la portata che Mike Ness riveste nella mia vita.
[soundcloud url=”http://soundcloud.com/epitaph-records/social-distortion-diamond-in-the-rough”]
Neanche a farlo apposta, stamattina ho sentito dopo anni White Light White ecc.: il 1996 era un posto migliore.
E ora rovinerò la domenica dicendo che secondo me questo nuovo è brutto. Ma affanculo nun me ce manna mai nessuno?
brutto no, però.
🙁
Eh, brutto no, OH.