Buon Compleanno Henry

Nel 1994 Henry Rollins era un dio. Lo era per me, quantomeno: i video di Liar e Disconnect in heavy rotation su Videomusic, le foto in cui guardava dentro l’obiettivo come se volesse perforarlo, le interviste ovunque in cui ragionava come un monaco stilita con il curaro nelle vene al posto del sangue, l’umanità era un fastidio e tutti quanti noialtri insetti da evitare per quanto possibile. Era l’apice della sovraesposizione mediatica di Henry Rollins e mi aveva investito come uno tsunami, con i muscoli i tatuaggi e l’aria da marine sdegnato e tutto il resto; a un tratto mi pareva di conoscerlo da sempre. Non capivo molto dei suoi testi, ma quel poco mi bastava: la gente fa schifo, vivere in questo mondo è un gran casino, stai attento. Non avevo mai trovato nessuno che mi parlasse nel modo in cui i suoi dischi e le sue interviste parlavano a me in quel momento, ed evidentemente non ero il solo visto che ai tempi i dischi della Rollins Band andavano via come il pane. E i film, anche: Sesso & fuga con l’ostaggio, Johnny Mnemonic del pittore Robert Longo, perfino Heat di Michael Mann (dove le prendeva da Al Pacino), visti in rapida successione in cinema via via sempre più chic e centrali (dalla sala di periferia in estate del primo all’Imperiale dell’ultimo). Da lì a ritroso, The End of Silence e via recuperare i dischi della Rollins Band uno via l’altro, Life Time probabilmente il suo migliore, Turned On, il live album più violento che abbia mai ascoltato, Hard Volume e Hot Animal Machine presi quasi contemporaneamente, e poi i Black Flag, Damaged come un pugno nello stomaco e lo stacco di chitarra assurdo all’inizio di Rise Above, fuori da ogni costrutto, tanto che pensavo che il mio CD avesse un difetto di fabbricazione, My War che le budella le strappa direttamente, i testi che entrano nella carne come lame, che non li ha scritti Rollins ma li ha fatti diventare Henry Rollins, intanto da qualche parte Come In and Burn che è un’altra legnata sui denti solo un po’ più subdolamente insinuante nella sua finta calma carica di odio sotterraneo, il video di The End of Something a Superock (e le bestemmie annesse per la soppressione di Headbanger’s Ball), il pezzo assieme a RuPaul censurato dalla casa discografica perché “troppo poco virile”, Lost Highway di Lynch noleggiato da Blockbuster in inglese un anno prima dell’uscita del film in Italia solo per vedere Rollins che pronuncia una dicasi UNA frase, l’etichetta fondata con Rick Rubin che ristampa James Chance e Alan Vega, Now Watch Him Die letto in una notte, gli spoken word album pescati negli anni alle fiere del disco, Jack Frost visto solo perché c’era lui (lo stesso per Bad Boys II anni più tardi), poi la nuova Rollins Band senza Haskett Gibbs e Cain sostituiti da tre bovari del cazzo, Get Some Go Again che ancora ancora e Nice talmente brutto che quasi non ci si crede, i live sfornati a getto continuo, lo scioglimento, la reunion, il pezzo con Tony Iommi, il pezzo con William Shatner, l’Henry Rollins Show, i DVD ridanciani, i CD di spoken word che escono solo in America, gli horror di serie Y direttamente al videonolo (e che risate col secondo Wrong Turn, di gran lunga meglio dell’originale), il featuring assurdo con i Flaming Lips
Questa è stata la mia educazione a Henry Rollins, restano fuori tutta una serie di cose che non essendo cittadino americano mi sono perso (trasmissioni radio, apparizioni televisive, campagne di sensibilizzazione verso questo e quello…); oggi l’uomo compie 50 anni e il minimo che possiate fare è sparare a volume 11 qualunque suo disco teniate in casa (se non ne avete nemmeno uno probabilmente siete capitati qui per puro caso mentre cercavate salcazzo che porcheria da depravati).
Lonely

I hate the world that I think hates me
Punch holes in the wall you know that hurts me
Feel dark and cold alone it burns me
Wish someone would come and touch me
Walking alone in the prison yard
Seeing eyes that seem to see me so hard
Crawling like a snake right back in to my room
Feeling like a dead man rolling around in my tomb

There’s nothing like finding someone when you’re lonely
Makes you wanna be so all alone
There’s nothing like finding someone when you’re lonely
Makes you feel so…

Walk in to a crowded room, I start to freeze
Words fall short, mouth turns to wood, it’s time to leave
Never happy, never sad, iron face
Can’t stop looking I keep walking place to place

There’s nothing like finding someone when you’re lonely
Makes you wanna be so all alone
There’s nothing like finding someone when you’re lonely
Makes you feel so…

Aww, yeah!

Hearing those sounds that seem to keep me sane
Knifing eyes that point me at my brain
Reaching out of my soul it’s senseless
Reaching out of my mind it’s useless
I feel the mute frustration when I see your eyes
I’m inches away but in isolation it hurts to try
I reach out my hand – it turns to stone
I get up, walk out the door, I’m better off alone

2 thoughts on “Buon Compleanno Henry”

  1. Ho acquistato The End of Silence dopo aver visto il video (TOTALE) di Tearing su VM e l’ho ascoltato almeno una volta al giorno per più di un anno. Una pratica quasi religiosa che partiva con:

    Low Self Opinion

    I think you got a low self opinion man
    I see you standing all by yourself
    Unable to express the pain of your distress
    You withdraw deeper inside
    You alienate yourself
    And everybody else
    They wonder what’s on your mind
    They got so tired of you
    And your self ridicule
    They wrote you off and left you behind

    You sleep alone at night
    You never wonder why
    All this bitterness wells up inside you
    You always victimize
    So you can criticize yourself
    And all those around you

    The hatred you project
    Does nothing to protect you
    You leave yourself so exposed
    You want to open up
    When someone says
    Lighten up
    You find all your doors closed
    Get yourself a break from self rejection
    Try some introspection
    And you just might find
    It’s not so bad and anyway
    At the end of the day
    All you have is yourself and your mind
    The self hatred that blinds you
    Binds you grinds you keeps you down
    The world falls down around you
    You build up walls around you
    You wear disgust like a crown

    If you could see the you that I see
    When I see you seeing me
    You’d see yourself so differently
    Believe me

    I know the self doubt that runs inside your mind
    I know the self that treats you so unkind

    If you could see the you that I see
    When I see you
    You would see things differently
    I assure you

  2. Ma del tatuaggio degli Einstürzende Neubauten su quel tronco di pino che è il suo braccio ne vogliamo parlare? Fuck yeah.

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