(…) inevitabile strascico di emulazione internettiana in cui, all’improvviso, tutti si sono messi a rallentare (o velocizzare) tutto. Ma U Smile, che nella versione extended dura trentacinque minuti, è speciale, ha un senso, uno scopo e una dignità probabilmente superiori all’originale anche a prescindere dall’originale.
Lo scrive m.c. qui. Un’ulteriore e terribile conferma viene dalla versione di Friday di Rebecca Black (sfotterla a man bassa è lo sport più praticato questa settimana dai blogger) rallentata di 5 volte e linkata da Junkiepop, un terribile pasticcione slow-qualcosa che non riesce a smarcarsi dall’originale manco per uno dei suoi quindici interminabili minuti e che segna -idealmente- la profetizzabilissima fine artistica del brake-pop, da qui in poi condannato a diventare l’ennesimo non-luogo della mente internettiano. Ciao ciao.
[soundcloud url=”http://api.soundcloud.com/tracks/11883968″]
(della cover emo-metal linkata sempre da JP non parlo per pietà)
La pagina di Wikipedia dell’originale fa straridere
http://en.wikipedia.org/wiki/Friday_(Rebecca_Black_song)
Soprattutto sulle descrizioni del video e della registrazione del pezzo
http://www.youtube.com/watch?v=kspPE9E1yGM&feature=player_embedded#at=50