la posta del cuore di Bastonate: MICHAEL GIRA @ ROADBURN 2011

riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ciao Bastonate punto it,

sono un tuo fedele lettore, ti volevo scrivere perché ieri sera ho visto qualcosa che non avrei mai voluto vedere, ma magari l’ho visto solo perché in fondo ci speravo perversamente, ed ho solo cercato simboli nella casualità. Da quando è uscito l’ultimo degli Swans, che io credevo fossero morti veramente (perché ci sono pochissimi modi di chiudere una carriera VERAMENTE, uno è morire senza mogli o eredi, l’altro è chiamare un live SWANS ARE DEAD), mi era presa lievemente malissimo l’idea di ascoltarli, anche se in fondo il disco non era bruttissimo – erano nuovi pezzi degli Angels of Light con delle chitarre poco più affilate, mi pare. Non lo ricordo troppo bene.

Il problema è che i Sentenced hanno fatto The Funeral Album e poi hanno cominciato a morire suicidi per davvero in giro per la Finlandia, mentre appunto, volevo dirti, che Gira io l’ho visto in piedi, zompettare e schitarrare da headliner sul palco, e pareva fin troppo su di giri. Gira che ti rigira, comunque, Mika Tenkula s’è ucciso, mentre Michael si prende generosi soldi per suonare alla fine di 3 giorni di Roadburn, due ore di Swans nella sala principale, e quest due ore diventano due e mezza abbondanti, perché lui se n’è girate troppe, di canne, ma siamo in Olanda daiiii. Dopo dieci minuti in cui m’ero convinto che questa reunion quasi s’avesse da fare, dato l’attacco violentissimo e coeso, è successo il fatto che volevo raccontarti. Il problema è che pure io mi ero drogato, e soffrivo di quel distacco parossistico in cui quando vivi una situazione sconfortante ti chiedi se la stai immaginando tutta o se sei l’unico a vederla. Michael Gira ha attaccato Sex, God, Sex, e dopo pochissimo s’è messo le mani in faccia come preso da una disperazione primigenia, ha iniziato ad agitarsi ad occhi chiusi, per poi voltarsi e inveire contro i compagni di sventura, urlando e gesticolando di non sentire il basso – cosa abbastanza impossibile, dato che c’era gente in posizione fetale con le mani schiacciate sulle orecchie, sotto al palco. Con molta probabilità, era solo la botta di erba devastante che gli era arrivata al cervello.

Da quel momento la performance si è inabissata dal devastante all’angosciante, e l’angoscia proseguiva su due livelli – quello effettivo del provare vergogna per un anziano visibilmente alterato chimicamente che non si ricorda i testi dei suoi pezzi pur avendoli sul leggio a venti centimetri, e quella più subdola del fatto che in effetti tu dalla reunion degli Swans non vorresti il compitino fatto bene, i pezzi vecchi riarrangiati e i bei tempi di gloria riproposti con l’occhietto nostalgico – vorresti il marciume, la melma, la merda e il vomito nero, i denti, boh. E a tratti, Michael Gira che ondeggia perso in trip acidi mentre il resto dei musicisti continuano a suonare lo stesso giro per quindici minuti, aspettando che lui si decida a cantare, lanciandosi occhiate inviperite, presi dal panico, costretti a improvvisare variazioni mentre parte del pubblico boccheggia confuso, a pensarci bene, è una cosa abbastanza forte, decisamente marcia. E quando inizia a urlare fuori tempo, a biascicare versi ripetendoli fino a impazzirci sopra, preso dal gusto di fare casino per il loal, con i soldi in tasca e un’amplificazione che manco i Sunn o))) sono riusciti a spremere al massimo, ti domandi – ed è questo che io volevo domandarti, caro Bastonate punto it: Michael Gira strafatto che non accenna a voler smettere di suonare medley infiniti di scampoli di sue canzoni che gli tornano brevemente in mente, mentre la band scazzatissima si dissocia dalle sue azioni con sguardi che chiedono pietà al pubblico, è o non è la morte (ennesima) del rock, o qualcosa di simile ad essa? Perché io ho avuto dei dubbi. Soprattutto quando, dopo venti minuti in cui continuava a mugugnare cose a caso nel microfono, con la chitarra penzoloni sotto la panza, si è infilato una mano nelle mutande in pieno arrapamento da trip, per poi tirarla fuori bagnata e pulirsela sui pantaloni con nonchalance. Avendo buona parte del pubblico fumato e bevuto più di lui, la schitarrata a casaccio sui loop di basso e batteria reiterati alla Orthrelm (finché Gira non si ricordava di attaccare la strofa) funzionava perfettamente come catalizzatore random da dare in pasto all’audience in cerca del RUOCK ipnotico da reunion culto, ed infatti io ancora non ho letto nessun commento che dicesse “maddai era svongolato dalla droga e del whiskey, che live di merda”, anzi. Buona parte del pubblico commentava positivamente all’uscita, nonostante Gira sia rimasto per mezz’ora in più sul palco a suonare cose casuali mentre il buon Norman Westberg se ne stava immobile a ciancicare una gomma da masticare infinita e forse immaginaria, e Christoph Marq (con questa faccia) manifestava uno scazzo di proporzioni cosmiche scoccando occhiate di fuoco a Michael perso nell’estasi dell’ascoltare i propri mugugni amplificati da dodicimila watt, il microfono incastrato in bocca, le palpebre pesantissime, le mani appese, per finire caracollando fuori dal palco sbattendosi una mano sulle chiappe, in scherno al pubblico che lo aveva persino applaudito. Io credo che tutto questo sia stato molto rock – solo che a questo punto il rock è una merda.

PS: Per una fenomenologia del live che presenti un esempio inverso di PAZZO SPACCACULI, posseduto dal fuoco di Gesù Cristo e dei capi indiani morti di raffreddore si veda David Eugene Edwards et al. (2011), EA!

salutoni a tutta la redazione
Carmine

8 thoughts on “la posta del cuore di Bastonate: MICHAEL GIRA @ ROADBURN 2011”

  1. Quindi la critica agli Swans è che la loro musica è ripetitiva (O RLY?) e che Michael Gira mugugna e non sa suonare (O RLY?). In più hanno avuto un problema tecnico, che stronzi….
    I nuovi Swans sono una merda perchè si chiamano Swans ma sono uguali agli Angels Of Light, gli Angels Of Light erano una merda perchè erano uguali agli Swans ma si chiamavano Angels Of Light.
    Del resto questa roba l’ha scritta uno che si ricorda i nomi di membri dei sentenced e sbaglia quelli degli Swans…

  2. non credo. la domanda del Fiancheggiatore mr.Carmine, a cui non abbiamo peraltro dato ancora risposta perchè siam timidi e svogliati, è ben esposta:

    “Michael Gira strafatto che non accenna a voler smettere di suonare medley infiniti di scampoli di sue canzoni che gli tornano brevemente in mente, mentre la band scazzatissima si dissocia dalle sue azioni con sguardi che chiedono pietà al pubblico, è o non è la morte (ennesima) del rock, o qualcosa di simile ad essa?”

    la risposta nel caso sarebbe sì. e comunque c’è il video. noi di nostro adoriamo gli swans, tutto e tutti, anche la roba tipo great annihilator. io adoro anche gli angels of light, la cosa che mi piace meno a conti fatti è my father will guide me up a corda su per il culo (il motivo è quello che dici tu, quello che dice Carmine e il disco in sè) ma anche quello mi piace comunque molto. i sentenced hanno avuto LEGGERMENTE meno membri degli swans, e comunque Carmine ha sbagliato anche il nome di quello dei sentenced quindi CIAO.

  3. Volevo precisare che non ho mai ascoltato un disco di Swans, conosco Michael Gira tramite gli ultimi due dischi di Angels of Light che mi piacciono molto, e non sono stato al Roadburn.

  4. Scusami Gesù Cristo (scusa se ho sbagliato il tuo nome) ma non volevo metterti in crisi, mi fa comunque piacere che sia ancora possibile offendersi e puntualizzare parlando di musica il quattro maggio duemila undici. Significa che il rock è vivo e combatte affianco a noi.

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