La gigantesca scritta LOAL

L’unica cosa da dire sui Dillinger Escape Plan l’ha detta con una certa verve il nostro m.c. ai tempi dell’ultimo disco: “Fanno talmente schifo al cazzo i loro dischi che ormai si aspetta quello nuovo con la perversa curiosità di misurare quanto ancora avanti abbiano spostato l’asse del pessimo senza possibilità di redenzione, del paradossale, del tragicomico, del gratuito.” Da questo punto di vista c’era quantomeno da aspettarsi qualcosa di ORRENDO. Ma vederlo arrivare sotto forma di cover di Fight The Power, per giunta con Chuck D in persona a fare da guest-star, è davvero una cosa da non credere ai propri orecchi. Nondimeno.

PS: se dobbiamo essere brutalmente sinceri non è nemmeno un problema dei soli DEP. Il disco che la contiene, la OST di un videogame di cui non so nulla (andate a chiedere info a quelli di giocagiue, magari), consta di una manciata di inqualificabili cover a tema guerra, con aborti tipo gli As I Lay Dying che si permettono di riproporre War Ensemble in salsa pro-tools-core, anche se probabilmente è più dura da accettare la rendition di War Pigs firmata Acacia Strain. Da un punto di vista critico in certi casi è difficile riuscire a distinguere tra onestà intellettuale e quaranta righe di insulti alle madri dei musicisti.

6 thoughts on “La gigantesca scritta LOAL”

  1. Ci sarebbe pure il precedente: Unretrofied compariva in loop nei menù di WWE Smackdown vs Raw 2006 per PS2. Tra l’altro il peggior gioco di wrestling mai uscito prima che io smettessi di dedicarmi a giochi di wrestling.

  2. 😉
    A me miss machine piace. Ad ogni modo ciò che intendevo è che credo abbiano fatto più passi i videogiochi/film per avvicinarsi a quel genere di roba più di quanto le band che la suonavano abbiano fatto per arrivare nei videogiochi/film.
    E continuo a non capire perchè o come questo trend si sia innescato…

  3. Intervengo in diretta da GiuocaGiuoè.it per confermare che in verità è da parecchio – circa gli anni ’80 – che i metallari sono nerd appassionati di videogiochi – solo che una volta c’erano i gdr punta e clicca o al massimo Baldur’s Gate 640×480 + Blind Guardian o Dio (ed era un sogno proibito immaginare i propri gruppi preferiti fare una canzone per un gioco, dato che nei giochi la colonna sonora era ancora a 8-16 bit con tremoli e polifonie midi). Ovviamente il mercato ha fatto la sua parte combinando le due cose, e GuitarHero&Co. hanno sdoganato definivamente l’apparire degli Opeth su una tv 29” mentre tu cerchi di suonare i pezzi difficilissimi con una chitarrina di plastica. A parte le dinamiche in questione, piuttosto logiche, direi che il problema riguarda la qualità della musica, che in questo caso è merda – ho ascoltato gli OCEANO coverizzare War, roba da vomito purissimo (e suona esattamente come vomito ribassato).

  4. @manq – boh sì a un certo punto suppongo che se il gruppo tira e fa soldi è normale metterlo dentro un videogame che vuole tirare e fare soldi sullo stesso pubblico. fermo restando che sì, boh, in linea di principio appartengo a una generazione nella quale non si dà che un gruppo tra virgolette accacì conceda i diritti di un suo pezzo (o peggio ne suoni uno apposta) a un videogioco di guerra. e comunque anche lì sono old skool, l’ultimo videogame di guerra a cui ho giocato era silkworm, che non aveva la colonna sonora dei silkworm tra l’altro.

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