STREAMO: The Horrors – Skying (Beggars Banquet)

(team Spider)

Lo streaming di oggi è quello del nuovo disco degli Horrors. Il nuovo disco degli Horrors somiglia vagamente a un disco dei Simple Minds prodotto da Phil Spector (alla radice quadrata): synth etereo senza pezzi con la lacca che sembra uscire fuori dal mangianastri e via andare. Per certi versi è incredibile: questi qua sono partiti tipo quattro anni fa suonando voodoo-garage-blues alla Cramps in versione artsy fartsy (il video del loro singolo era diretto da Chris Cunningham) e sono diventati i Simple Minds prodotti da Spector alla radice quadrata. Per altri versi invece è credibilissimo: nel suo aver completamente rinunciato a dare un filo logico al discorso (già Primary Colours era un maldestrissimo tentativo di vampirizzare il revival dello shoegaze mascherato da disco coraggioso) imbastisce questa sorta di austerità sbracata da gruppo di operetta post-wave cum frangia così fuori da ogni logica che in confronto ai due dischi precedenti ci fa la figura di un album fatto col cuore. Che naturalmente non riuscirà a reggere artisticamente per tutto il lasso di tempo tra la messa in streaming e la pubblicazione ufficiale (lunedì prossimo), ma  quantomeno ci rende curiosi in merito a quale sarà la prossima incarnazione della band di Faris Badwan . Io punto due euro sul grunge.

12 thoughts on “STREAMO: The Horrors – Skying (Beggars Banquet)”

  1. Oh, io nel 2007, come talvolta faccio, mi impuntai e decisi a tavolino che gli Horrors mi sarebbero piaciuti, basando ciò (non li avevo ancora mai sentiti) sulla copertina nera e sul fatto che tutti dicevano che facevano scifo (il giocatore del Belgio). Così comprai il cd all’HMV di Stansted, che squallore Stansted, un concetto italianissimo, insomma comprai questo cd all’HMV di Stansted dove costano un po’ meno perché non c’è l’IVA inglese che sarebbe il VAT(tene affanculo esattore dee tasse). Mezzo ascolto del primo pezzo mi convinse che avevo ragione ed erano dei grandi, così nel 2009 mi baloccai – che termine orrendo BALOCCARSI, un po’ come TUTTO PEPE o SPIRITO DI PATATA o PRANZO AL SACCO – con l’idea di comprare il loro secondo disco, ma qualcosa (Dio?) mi fece aspettare fino a che li avessi visti al Primavera Sound. Niente come i live show indie è capace di convincere a non comprare dischi indie, e così fu, perché gli Orors fecero schifo o perlomeno non piacquero a me, tutto il contrario di Jay Reatard che fu fichissimo e bruciò tutto e tutti ah che peccato che voi non lo vedrete mai (non è vero, lo scrivo solo perché è morto e spero di farvi rosicare, in realtà io ciccione bastardo degnai Jay di giusto un paio di sguardi e lui comunque era niente di che). Vabbè, per dire che non fatico a credere che il nuovo disco faccia schifo e che loro siano proprio quel tipo di gruppo che fa quel tipo di disco di cui, in alcune sedi, lo si definirebbe REBOANTE. Ciao, Villas Boas ’79.

  2. E’ assurdo come questo disco sia PER DAVVERO un disco dei Simple Minds prodotto da Phil Spector (alla radice quadrata), giuro mai una definizione è stata più veritiera di così. Cmq il 2011 è definitivamente l’anno degli album indie-mainstream (non so come chiamare sti gruppi che non so super famosi, ma che cmq campano con la loro musica almeno finché je riesce) di cattivo gusto, quella buffonata di Kaputt di Destroyer ne aveva dato il via, l’esiziale Bon Iver ha raccolto felice lo scettro e mo spetta agli Horrors. E la colpa è di Lady Gaga/Kanye West/Bisignani nessuno me lo toglierà mai dalla testa questo pensiero.

  3. Sì, che poi io a sta lista che fai tu (non conosco i due che citi per fortuna, ma approvo a buffo) aggiungerei anche cose tipo Iron & Wine. Cioè il concetto è: porco cazzo. Che noia tutto questo indume. Trovo insopportabile quando la moda scopre o rivaluta cose e concetti precedentemente vietati, tipo il mainstreamone (cosa che sta accadendo da anni, almeno da quando noialtri sghici iniziammo ad ammettere in pubblico che ci piacevano gli Outkast e Justin Timberlake), e lo fa anche a ragion veduta, ma poi, siccome la gente non capisce un cazzo né di musica né di nulla in generale, alla fine manda tutto in merda con orride generalizzazioni cultural-sonore.

    Cioè, tu dici alla gente: i Germs sono vera musica, non quella commercialotta, e loro iniziano a pensare che facciano schifo anche Michael Jackson e i Nirvana e si fanno piacere roba assurda solo perché “indie”, tipo quelle frociate degli Okkervil River.
    Allora tu gli dici: oh, ma no, Michael Jackson è bravo, e non solo, ci sono dei commercialoni bravi anche oggi, tipo Justin Timberlake, e loro si esaltano (perché tu in realtà hai spezzato le catene al loro non-gusto tamarreide che ha SEMPRE in gran segreto apprezzato solo Timberlake) e cominciano a rivalutare tutto, da Nelly Furtado a Shakira a questo cazzo, e il tutto si riflette in una serie di gruppi di merda che giustamente – dal loro punto di vista – si inseriscono nel solco per vendere i dischi. Questo perché naturalmente di gruppi che suonano per fare “arte” non ne esistono, praticamente, visto che i gruppi o vivono per vendere (e per questo sono disposti a tutto, così come noi che facciamo lavori assurdi che farebbero vomitare un porco solo per avere 800 euro al mese con cui andare alle Maldive) o fanno troppo schifo per avere qualsiasi chance.

    E comunque siete tutti delle sciantose e delle sgualdrine.

  4. sì beh d’altra parte questo atteggiamento stile “è bella la musica bella” non è accettabile. ho passato gli ultimi vent’anni a creare paradigmi estetici inesistenti e non ne rimpiango neanche uno. invece sono abbastanza stregato da questo snobismo di terzo grado che a forza di musica di merda ha fatto il giro ed è tutto appannaggio di questioni tipo la rilevanza culturale et similia. vale a dire che sei a un party indie, qualcuno mette ET di katy perry, tu esci di testa (peraltro giustamente) e pensi che questo tuo uscire di testa sia sinonimo di avanguardia culturale, mente aperta, stile e gusto fuori dal comune. in questo caso forse sono d’accordo con dj pikkio e vado a uccidermi.

  5. Vorrei segnalare che quest’anno (o era l’anno scorso?) certo Girl Talk ha fatto cantare Rihanna su Waiting Room dei Fugazi. Lo scandalo e’ che funzionava perfettamente. Dopo cio’ ritengo sorpassato (purtroppo) qualunque tipo di dicotomia/disamina sulla questione alternative/mainstream. Vorrei invece spezzare una lancia in favore di Destroyer, il suo mi e’ parso un tributo sincero e appassionato ai New Order, elegante e intenso a tratti.
    Questo blog e’ l’unico che riesco a leggere cmq. Bravi.

  6. Bello quello che scrivi (non ho capito un cazzo) (edit: mi rivolgo a Kekko, come delle kekke abbiamo scritto tutti assieme). Oggi ho comprato il dvd Until the Light Takes Us, quello sulla storia del black metal e tutta la musica che tollero adesso è il primo, minimale black metal norvegese (che non ascolto davvero, peraltro. E’ tutto un paradigma estetico inesistente. Cazzo se ci fosse la facoltà di musica leggera saremmo dei baroni che manco Asor Rosa). Altre cose che ho fatto oggi: mezzo verbale a lavoro (non mi andava di finirlo); mandato alcune e-mail; prenotato un hotel a cinque stelle a Istanbul; elemosinato libri gratis presso altro editore (risposta: no).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.