Mi è piaciuto molto l’articolo di ***** e per dire una cosa altrettanto banale, mi ha fatto venire voglia di dire la mia per un semplicissimo motivo: io non sono come *****, nel senso che sono molto peggio di lui. Lui ama la musica, ne è appassionato mentre io ne sono vittima.
Io faccio parte di quella tribù che ha velocemente provato a descrivere a metà articolo. Non sono un collezionista e non lo sono unicamente perchè non me lo posso permettere economicamente altrimenti non avrei nessun problema ad esserlo. Anzi…
Io sono “semplicemente” ossessionato dalla musica. Parlo solo di musica. Vorrei parlare solo di musica. Penso solo alla musica e so già a cosa state pensando in questo momento: “E alla figa non ci pensi mai?”
Ovvio che ci penso! Dai su! Il problema però si pone nel fatto che se penso ad una ragazza in automatico mi viene da pormi una domanda: “Quale potrebbe essere il giusto sottofondo musicale?” ma dato che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda chiuderò qui questa parentesi senza fornirvi ulteriori dettagli.
Come dicevo: io mi ritengo un vero e proprio ossessionato, specialmente dal vinile. Ho iniziato da bambino con quelli di mio padre e dei suoi amici: Beatles, Rolling Stones, Santana, classica, musica da camera, un po’ di jazz tanto per gradire, Guccini, De Andrè e insomma tutte queste cose da “papà”.
Subito dopo ho proseguito con quelli del mio cugino “preferito”: Disciplinatha, Nabat, Ac/Dc, Primus, Fugazi, Minor Threat, Negazione e tanti libri e tanto divertimento.
Devo molto a mio cugino Sandro, proprio tanto anche se non so se mi abbia fatto un vero e proprio favore. Probabilmente è per colpa sua se ho sviluppato questa vera e propria dipendenza in tenera età.
Una dipendenza che due anni fa ha portato la mia banca a CHIUDERMI il conto corrente per via di un insoluto stratosferico raggiunto durante una vacanza (che ho ovviamente saldato col sudore della fronte). Ok, io sarò malato ma provate voi ad essere in vacanza in Olanda e ad essere appassionati di soul, ska e reggae. Provateci voi!!! Aggiungeteci il fatto che io non fumo le canne, non uso più droghe e non vado a puttane. Questo è solo uno degli esempi più recenti per rendervi partecipi del mio dramma.
Sicuramente ora penserete (o anche no…) che io viva tra muri di dischi ma dovrò deludervi: non è così ma solo perchè non ho abbastanza soldi per poterlo fare. Non ho nemmeno un conto in banca…
Ve l’ho detto: non sono un collezionista e non sono un feticista dell’oggetto fisico. La mia dipendenza è quasi intellettuale.
Cristo che cosa orribile che ho scritto. Perdonatemi se potete o almeno datemi modo di giustificarmi entrando nel vivo dell’argomento, dopo questo preambolo molto tardo-adolescenziale con tanto di remember e dedica ai parenti. Sono una persona banale e dozzinale, lo so già e non c’è bisogno che me lo ricordiate anche perchè non me ne frega niente di voi. Ecco. Tiè! Specchio riflesso vola giù nel cesso! Tamburino falso e tutto il resto…
Io sono ossessionato dalla musica, voglio conoscere TUTTA la musica del mondo, di tutti i tempi, di tutti i tipi. TUTTA! Bella o brutta che sia non mi interessa, basta che sia tutta.
Il collezionismo è feticismo e/o esibizionismo mentre la mia ossessione credo abbia seriamente a vedere con problemi di affetto non ricevuto dai genitori o da uno solo dei due, scarsa fiducia in sé stessi, traumi, fasi anali o una di tutte ste menate di cui parlo due volte alla settimana con la mia psicologa.
Posso salutare anche lei già che ci sono?
Per rendere tutto ancora più grottesco potrei dirvi che chiunque mi conosca o abbia avuto modo di entrare in contatto con i miei dischi sa che “loro” sono miei e basta. Guai a chi li tocca. Avete presente quei bambini che appena ti vedono prendono tutti i loro giochi più belli e te li sistemano tutti in ordine davanti a te per farteli vedere?
Li sistemano per bene e poi ti guardano con il loro faccino tronfio e orgoglioso! Avete mai provato a toccare uno dei suddetti giocatolli? Eh? L’avete mai fatto?
Avete presente la faccia del diavolo e gli occhi dell’apocalisse? L’odio puro e cieco?
Ecco, se volete una dimostrazione pratica siete liberissimi di venirmi a trovare a casa mia e loo so che non è normale comportarsi in questo modo ma io son fatto così ed è più forte di me e me ne scuso.
So di sbagliare ma è più forte di me.
Ormai ho imparato ad accettarmi per quello che sono, provate a farlo anche voi: accettatemi/vi.
La mia turba aimè non è così semplice, non sono semplicemente possessivo, no! Troppo facile!
È tutto ancora molto più complesso. Io mi comporto così solo con i miei dischi (i vinili) che sono riposti attorno al mio giradischi, in buona parte in una libreria che ormai è vittima del loro peso e i rimanenti sono nella mia borsa/trolley che uso quando faccio il dj (AHAHAHAHAHAH) o per quando vado in radio.
Dall’altra parte della stanza ci sono 4 mensole di cd che mi guardano con gli occhi di un cucciolo abbandonato. Poverini.
A dir la verità anche tra di loro ci sono pezzi decisamente pregiati ma per qualche motivo continuo sempre a vederli come i miei figli speciali a cui non riesco a volere bene del tutto. Poverini.
Adesso dovrei dirvi i generi, no? *****, devo? Ok.
Io nasco metallaro, rock classico, il black metal, poi passo al punk, all’hip hop e all’hardcore, l’oi, lo street punk, il brit pop, il suono di madchester,lo screamo e mille altre robe. Ad un certo punto scopro la musica elettronica (i primi 3 vinili che ho comprato in vita mia son stati 3 dischi dei Kraftwerk), l’avanguardia, la musica sperimentale e un sacco di altre menate da “intelligenti”.
Il vero amore però sono le chitarre e si torna a loro ma nella forma di black music: soul, northern soul, funk, ska, rocksteady, reggae e tutto il resto.
Fame? Bulimia musicale? Insicurezza? Percorso di crescista e sviluppo? NO! MAGARI!!!
Un genere musicale non ha mai annullato l’altro! Si tratta di una gigantesca tenso-struttura di generi musicali che si reggono in piedi tra loro a discapito della mia salute mentale, facendo in modo che spesso agli occhi della gente appaia come il famoso “tuttologo” che sa tutto ma poi non sa un cazzo. Probabilmene è vero ma io ho veramente come scopo nella vita quello di ascoltare tutta la musica suonata e prodotta da quando esiste l’essere umano e forse anche quella precedente al suo arrivo.
Purtroppo però le mie ristrettezze economiche non mi permettono di comprare la quantità di dischi che vorrei avere e proprio questo motivo sono così geloso e orgoglioso di quelli che ho. Per me un disco è una sorta di reliquia, un documento sacro che va amato e rispettato tanto quanto la propria madre (a cui, ovviamente vieto di toccare i miei dischi).
Tutto in quel mistico oggetto è divino: la copertina, il vinile, i solchi, il centrino, l’etichetta per cui è uscito, le dediche, l’odore, il colore del vinile stesso, il sapore (ho spesso leccato i miei dischi per capire se hanno un sapore diverso in base al loro colore e si, ce l’hanno), tutto.
Gli voglio proprio bene. Li rispetto e li difendo, da non so che cosa dato che non ho nessun problema con cd, mp3, laser disc, cassette, bobine, hard disk esterni, cd masterizzati o qualsiasi altro tipo di supporto sonoro. L’importante è la musica. La musica è una cosa importante, la musica è sacra. CRISTO!
Se sono in giro e vedo un negozio di dischi divento matto, rapito come una pantegana innamorata del suo flautista magico. Se ho 5€ in tasca e vedo un mercatino, non resisto. Se sono in zona Disco D’Oro so che con anche solo 2€ o 3€ un disco riesco a portarmelo a casa.
Se sono triste compro dischi o passo ore su internet a guardare prezzi di dischi che non avrò mai.
Ogni anno penso almeno un paio di volte la famosa frase: “Ora vendo tutto! Basta! Non si può andar avanti così!” poi però penso al blocchetto di 7” di punk e crust polacco che ricevetti come “graditissimo” regalo da un mio caro amico (Boris, già che ci sono saluto anche lui) che non sapeva come sbarazzarsene e del quale non riesco a liberarmi. Voglio bene anche a loro. Non li ho mai sentiti e mai lo farò, amen. Mi fate cagare a priori ma non vi abbandonerò mai e poi mai!
Non potrei mai e poi mai vendere un mio disco, delle due lo regalo. Lo regalo con gioia enorme.
Chi mi conosce sa quanto io ami regalare i miei dischi (vinili o cd) alle persone a cui voglio bene. Non si possono vendere le proprie emozioni, no? Lo so che sono banale e dozzinale, lo so. LO SO!
Siamo alla fine e vorrei concludere con una citazione che ho sempre trovato geniale ed estremamente vera. Questa meravigliosa frase l’ho capita realmente solo dopo aver accertato e soprattutto accettato la mia condizione di malato:
LA MUSICA È BRUTTA!
(Tommy, il cui vero nome è Andrea. Metà Sons of Trojan, bolognese di nascita e fede calcistica. Quest’ultima cosa verrà migliorata ASAP. La citazione di cui all’ultimo paragrafo non è linkata per ovvi motivi. Dove trovate gli asterischi c’era scritto “Kekko”. Vi vergognereste anche voi del vostro nickname se ci fossero tre k.)