tema: “La mia collezione di dischi”. Svolgimento:

La mia collezione di dischi non è gigante, secondo me non supera i 500 esemplari, sono povero, ne comprerei 20 al mese ma finisco per comprarne 17 l’anno, 19 se le cose vanno particolarmente bene, 32 se quello dell’usato mette i dischi a 2 euro. Dentro ci sta di tutto, pure i dischi dei Motley Crue di quando stavo poco bene e mi piacevano un casino. Sono anche un maniaco completista quando si tratta degli amori della vita, ci ho tutti i dischi degli Who, dei Clash, dei Black Sabbath, di Steve Earle, di Springsteen. I Sex Pistols e i Joy Division non contano perché ne hanno troppo pochi. Di Springsteen in realtà ho almeno una copia doppia di ciascun disco tra vinili e CD perchè essere Springsteeniano vuol dire essere matto e comunque non è tanto diverso dall’ essere Radioheadiano, REMiano, sticazzi, ci ha già scritto tutto Nick Hornby in Juliet Naked. Il fatto è che della mia collezione di dischi vado fierissimo, mi dovessero chiedere un sinonimo di figata io rispondo lamiacollezionedidischi, senza ritegno alcuno, che in generale me ne fotto. Il fatto è che il 90% della miacollezionedidischi l’ho comprato nello stesso posto in cui compro dischi da quando ho 15 anni (7 anni fa), nello stesso posto in cui mio padre compra dischi da almeno vent’anni. E’ un negozietto tanto piccolo quanto leggendario, con il proprietario che più ti tratta male più ti vuole bene, una roba a la Alta Fedeltà che ogni volta che lo leggo piango di gioia, un posto in cui entri anche solo per fare due chiacchiere e poi magari il disco se costa venti euro lo compro quando lo metti a dieci eh. E’ un negozio di quelli che stanno chiudendo da tutte le parti e se vederlo aperto sembra un miracolo, vederlo aperto e festeggiare 46 anni di attività in questi giorni è solo bellissimo. I dischi comprati lì dentro sono più belli e hanno una storiella da raccontare, che magari mentre stavi pagando è entrato uno ed ha chiesto il CD della Pausini e i cinque clienti abituali si sono zittiti come quando il forestiero è entrato nel saloon per la prima volta. Una volta ‘sto posto i CD della Pausini neanche li aveva, poi la crisi ha colpito duro. ‘sto posto di chiama Disco Club e tutti i genovesi lo conoscono, il proprietario si chiama Gian e tutti i genovesi hanno detto ciao Gian almeno una volta nella vita.
La mia collezione di dischi è solo la fine di un racconto breve, di quelli che non finiscono per davvero.
La peggio banalità che si possa dire è che le nostre collezioni di dischi sono la nostra vita.
Però è vero.
Le nostre collezioni di dischi sono la nostra vita.
Vaffanculo.

(Tob Waylan)

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in rete:

O meglio, oggi compro spessissimo i dischi dai banchetti dei concerti, e intanto continuo a battere le bancarelle dell’usato a caccia di vinili risolvendomi a comprare sempre e solo quelli a cinque euro, ché i soldi son pochi. Ogni tanto entro pure in qualche negozietto di dischi che mi ispira e compro qualcosa, ma solo quando sono fuori città visto che Varese di negozi di dischi ne ha due e ormai li conosco a memoria. La mia collezione di vinili sta tutta su uno scaffale, in ordine alfabetico e quasi tutti dentro la loro bella busta trasparente (prima o poi compro uno stock di buste per quelli a cui manca). La mia collezione di cd sta tutta su un paio di scaffali, totalmente alla rinfusa. Compro un cd, lo rippo -rigorosamente in flac- sul computer, lo aggiungo alla pila sullo scaffale e me ne dimentico, ma non è feticismo, è pigrizia congenita.

(Daniele P)

5 thoughts on “tema: “La mia collezione di dischi”. Svolgimento:”

  1. Noi a Varese andavamo alla Casa del Disco che chiedevamo, ce l’hai il disco dei… che doveva uscire da lì a tre o quattro giorni giorni e il tipo senza alzare gli occhi dal giornale raggiungeva una pila di dischi, tirava su alla cieca e te lo sbatteva davanti senza dire niente e tu pensavi, minchia che mago! E a Gallarate avevamo il Riff Raff che tu entravi ubriaco e dicevi, dammi un disco FICO! e lui ti buttava lì Leviathan. Riff Raff aveva la tessera, a compimento potevi scegliere quello che volevi. Un mio amico quando l’ha finita ha detto, io voglio te. Lui ha guardato il collega, si è seduto sul bancone e ha detto, sapevi che prima o poi sarebbe successo. E l’altro, piango sempre in questi momenti. LaGrime. Ecco perché non compro da Amazon.

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