VIA
Rispetto alla massa di reunion di gruppi storici più o meno bolliti, più o meno compromessi e più o meno abbiam giurato di non parlarci mai più i Mission Of Burma hanno almeno avuto la decenza di rimettersi insieme in tempi non sospetti, senza grossissimi traumi alle spalle e –soprattutto- ripresentandosi al pubblico con una discografia che dire di tutto rispetto è un insulto al gruppo e all’intelligenza critica di un ascoltatore anche un briciolo attento. Unsound si infila dritto dritto nella tradizione dei Mission of Burma riformati, che poi sono più o meno i Mission Of Burma che ricordiamo: un disco di suoni storti che sicuramente abbiamo digerito e considerato “di genere” da tempo immemore ma che ce li riconsegna ai livelli di gruppi tipo Nomeansno o The Ex o qualunque altra band attiva da una trentina d’anni e lontana da tutti i canali che (non) contano, che non ha mai perso un briciolo d’entusiasmo e t’infiamma alla terza o alla quarta nota. E questa cosa è una delle pochissime che continuano a farci andare avanti e a farci sentire dei fan di musica autentici. Nei giorni in cui
STOP
(oggi doveva esserci un Listone ma siamo ancora un po’ in ferie. Better luck next week)