I Batman di Nolan, istruzioni per l’uso (il coso dei film di Bastonate #1)

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Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno contiene un enigma: se ci piazzi “il ritorno” all’inizio e scambi l’articolo con la preposizione diventa IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCURO. Panico. Vabbè non è vero, è il titolo italiano, quello originale è The Dark Knight Rises. Sono brava gente gli italiani, comunque: cordiali, ospitali, un po’ farfalloni, cucinano bene.

Poi capita che alcuni di loro, quelli con i soldi, si siedano intorno ad un tavolo, si guardino negli occhi e dicano: “Il mercato home video è in crisi, Il cavaliere oscuro – IL RITORNO *(sussulti)* farà un milione di milioni di euro d’incasso, ma dobbiamo vendere i dvd, come facciamo?”

“Prendiamo Santamaria e Timi e gli facciamo doppiare i personaggi principali, poi la gente uscirà dalla sala e dirà: sì, bello, ma vorrei sentire le voci in lingua originale, così faceva un po’ cacare.”
“E per Prometheus?”
“Belen e Pupo.”

 

 

Chris Nolan invece è il vostro amico pesante, quello che ti spiega le barzellette:
-Chris Nolan: “La maestra fa a Pierino: dove vivevano gli antichi Galli? E Pierino: Negli antichi pollai!”
-*gli amici ridacchiano*
-Chris Nolan: “Fa ridere perchè i galli sono sia gli animali, sia un popolo che abitava il nordovest europeo.”
-*imbarazzo*

Allora quando nel dvd di Memento mette il montaggio “cronologicamente corretto”, pensi che sia interessante, che è una bella idea, roba da scuola di cinema magari, perchè tanto il film si capiva. Però è sinceramente apprezzato, visto che è una chicca extra visione. Bravo Chris. Comunque il flashback esplicativo alla fine di The Prestige non è che serviva. Ma grazie per aver pensato di nuovo a noi. Neanche tutti gli spiegoni d’Inception, bastava quello iniziale e poi alla prima “rapina” il funzionamento era abbastanza ovvio. Ma capiamo che sei premuroso. Magari la voce on/off di Gary Oldman che illustra al bambino la difficile morale nell’ultima sequenza del Heath Ledger’s Cavaliere Oscuro è un po’ ridon…oh ma aspetta: il bambino siamo noi! Sei un dritto!

Ora non voglio fare spoiler. Non li farò. Ma se il Cavaliere Oscuro – IL RITORNO *(sussulti)* fosse una cartuccia per Megadrive sarebbe settata di default sul livello easy. Se posso continuare l’analogia videoludica, gli ultimi 10 minuti sono una specie di tutorial dei colpi di scena. Avete presente quando ti stai gustando Blade Runner Director’s Final Infinite Cut e c’è l’ammiraglio Adama che piazza l’origami-unicorno fuori dall’appartamento di Deckard e lo vedi 10 secondi prima che la porta dell’ascensore si chiuda e Vangelis parta come un treno? Magari lì per lì non ci fai caso, hai ancora i brividi per i bastioni d’Orione. Esci dal cinema 2 minuti dopo, pensi all’unicorno di carta, poi al sogno dell’unicorno, poi a Legend, a Mia Sara, a Tom Cruise, a Steven Spielberg, ad A.I., ad Haley Joel Osment, alla gente morta…no aspetta! Torniamo indietro un secondo: ad A.I., AGLI ANDROIDI. Cazzo vuoi vedere che Deckard è anche lui un androide?

Per uno spettatore questi due minuti possono essere più appaganti del cofano senza fondo di popcorn durante le due ore e mezza di Transformers 3.

Chris Nolan invece pensa che quei due minuti lì siano una perdita di tempo. Ti dice che puoi integrarli con il film, così passi subito ad altro: quando esci dalla sala devi già pensare alle cose importanti, le rate della macchina, il mutuo, il cane da vaccinare. Intendiamoci, il film è bello: piglia il Batman invecchiato dolorante e dolente, un po’ della saga Terra di Nessuno, ci mette più legami col fumetto, almeno tre-quattro scene potenti, di nuovo un nemico carismatico, persino un paio di battute da cinecomic. E’ lungo e, anche se spesso montato come se non ci fosse un domani, è arioso, hai il tempo di assaporare un po’ tutto, di fare due più due, pur se la tua conoscenza del personaggio si limita alla parodia dei Simpsons con Krusty il Clown che era il nemico di Batman nella serie tv degli anni ’60. Si dai, quella dove c’è la scena con lo spray che inverte il senso di rotazione delle giostre.

Allora, senza spoiler, alla fine de Il Cavaliere Oscuro – IL RITORNO, Chris ti spiega chi è chi un paio di volte e ti spiega come e perchè devi essere contento per quello che succede dopo la scazzottata con Bane. Hans Zimmer piglia la palla al balzo e, in modalità Michael Giacchino, ti strappa la lacrimuccia con i suoi crescendo sulle carrellate dei personaggi e ti chiede di perdonare Chris per qualche didascalia di troppo. Tu accetti ed ecco che arriva la ricompensa e il film ha la possibilità di finire elegantemente su uno splendido primo piano, uno di quelli esperti, forgiati da un vita di cinema. Di quelli che non hai bisogno del controcampo, che non deve esserci il controcampo, perchè sai già cosa c’è di là.

Controcampo.

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