il listone del martedì: DIECI INIZI DI DISCHI URLATI CON LA MORTE E IL MALE, più o meno.

In via del tutto eccezionale, questa settimana parleremo di musica. Nella seguente raccogliamo dieci dischi che iniziano in un modo chiassoso e senza senso. Per evitare di finire in una retorica bertoncelliana-rollingstoniana-assantiana (vuol dire più o meno la stessa cosa) e iniziare a menarla con i BREAK e i RIFF e i GROOVE e altre cose di cui il mondo vero non si cura, il listone di questo martedì si limita a dischi che iniziano con urla insensate e cose paragonabili alle urla insensate, o magari parlati tranquillissimi o niente di tutto questo. Una per artista e tassativamente all’inizio dei dischi, diciamo nei primi venti secondi grossomodo, quindi troverete in lista cose tipo i Fear Factory e non cose molto più belle ed esaltanti tipo l’urlo all’inizio di Bastards Of Young (indiscutibilmente il miglior inizio di canzone di sempre) o che so, Kick Out The Jams o Guilty of Being White o TV Eye o Fuckin’ Hostile (indiscutibilmente il secondo miglior inizio di canzone di sempre). Allo scadere abbiamo deciso di squalificare anche l’urlo all’inizio di Angel Of Death perché segue un RIFF di chitarra troppo influente, nonostante abbia tenuto cose più scorrette dentro. Tutto il resto sono colpevolissime dimenticanze che magari potete segnalarmi nei commenti.

ALICE IN CHAINS – DIRT
Tra le pochissime cose a cui non riesco ad abituarmi nonostante stia ascoltandole ininterrottamente da vent’anni c’è l’inizio di Them Bones, quei quattro AH! sgradevolissimi urlati da Layne Staley all’inizio del pezzo. Tutte le volte metto su il disco e non me l’aspetto e mi cago addosso. Si potrebbe dire sostanzialmente che il secondo disco degli Alice in Chains inizia con il rumore dello spavento che ti pigli quando inizia il secondo disco degli Alice in Chains, il che lo rende il disco manifesto del meta-metal. Bella questa, me la rivendo per l’articolo-retrospettiva su Rumore.

BEASTIE BOYS – CHECK YOUR HEAD
All’inizio di Jimmy James c’è una voce (non so distinguere chi dei tre) che urla dal vivo this next one is the first song on our new album. La peggiore e quindi la migliore scelta EVER per introdurre un disco. WTF/BREAKING NEWS mi segnalano che la voce è di uno dei Cheap Trick, e se questo non è il trick più cheap della storia dei cheap tricks allora io boh.

BREACH – VENOM
Helldrivers inizia con dieci secondi di rullate di batteria e poi la batteria rallenta e Tomas (immagino) molla un rutto tremendo al microfono. Farebbe abbastanza ridere ma mezzo secondo dopo c’è una botta di chitarroni affilati che mi ci sento ancora male tutte le volte.

BRUTAL TRUTH – SOUNDS OF THE ANIMAL KINGDOM
Inizia con un campionamento dal celeberrimo Le 5000 dita del Dr.T (non è vero, due minuti fa manco sapevo da dove venisse, comunque è un film scritto da Dr. Seuss e diocristo massimo rispetto) e costa di una vocetta da papero che bofonchia still not loud enough, still not fast enough. Lo stesso disco concorre peraltro al titolo di miglior fine/mattone di sempre, la celeberrima Prey di cui credo abbiamo parlato una dozzina di volte.

FEAR FACTORY – CONCRETE
Il disco perduto dei Fear Factory inizia col pippone sull’America prima di Big God/Raped Souls e già per questo ha più senso di Soul of a New Machine, diciamo.

JON SPENCER BLUES EXPLOSION – NOW I GOT WORRY
Si è un po’ indecisi, almeno un secondo, se mettere invece di questo l’inizio del successivo Acme, Jon Spencer che declama this is blues power all’inizio di Calvin, ma in realtà Calvin e this is blues power e Acme sono l’inizio di un sacco di cose brutte che a quei tempo avevamo scambiato per eccitanti evoluzioni stilistiche. E poi in fin dei conti non c’è comunque gara. Della canzone non mi ricordavo manco il titolo prima di cercarla ma è una bastardata totale, volume alzato a tradimento e Spencer che urla AAAAA A AA AAAAA AAAA AAAA con la vocetta pitchata. Macelleria pura.

KORN – LIFE IS PEACHY
Twist suona come se a Jonathan Davis fosse stato messo a disposizione un solo minuto di musica per tutto il resto della sua carriera, e tutto sommato se fosse stato così avremmo evitato molte incazzature.

PANTERA – THE GREAT SOUTHERN TRENDKILL
Eponimo, nel senso (sbagliato come gli altri sensi) che la canzone si chiama come il tisco e inizia con BLUAAAAAAGH ed è un eccellente secondo posto se siamo costretti a scartare Vulgar Display of Power.

ROLLINS BAND – LIFE TIME
Lo YEA YEA YEA YEA YEA più grasso e bastardo della storia del rock, il più esaltante inizio di un disco di canzone e disco tra quelli inclusi nella lista (la canzone si chiama Burned Beyond Recognition) e gli altri tutti a casa. Nello stesso disco Rollins bissa un ingresso con urlo capolavoro in Do It.

SHELLAC – 1000 HURTS
L’inizio di 1000 Hurts cambia a seconda dei supporti su cui è inciso ed è la voce di uno che descrive il modo in cui è stato registrato il disco o i livelli o la compressione e queste cose qui. Volevo linkarvi il video con la versione in vinile (tanto comunque quello che dice è sbagliato se lo ascoltate in mp3, MICRAGNOSI DI MERDA CHE NON VI COMPRATE I DISCHI ORIGINALI) ma non la trovo.

E basta, questa settimana ce la siamo cavata con poco, la prossima non si scherza un cazzo. Da qui in poi si è deciso di smettere di usare foto di Jason Newsted come introduzione, ma non disperate.

8 thoughts on “il listone del martedì: DIECI INIZI DI DISCHI URLATI CON LA MORTE E IL MALE, più o meno.”

  1. “in realtà Calvin e this is blues power e Acme sono l’inizio di un sacco di cose brutte che a quei tempo avevamo scambiato per eccitanti evoluzioni stilistiche”

    Amen.

  2. Con l’inizio di “I got worry” ho fulminato un bel po’ di amici a cui avevo prestato il cd di Jon Spencer contrabbandandolo come “disco di blues”… C’è gente che mi ha tolto il saluto per questo.

  3. l’inizio di now i got worry mi ha sempre inculato alla grande e la skippavo perchè mi dava il nervoso. Però la voce è passata in un tremolo, che da quell’effetto “intermittenza” 🙂

  4. Tra queste voto Jon Spencer, che mi ha ricordato di quando feci la spedizione da Disfunzioni a sedici anni (per via di una recensione su Rumore), l’urlo mi ruppe il culo e io diventati istantaneamente un fico perché ascoltavo musica non mainstream. Incredibile che Jon Spencer fosse un fico, anni fa. Poi subito dopo i Pantera.

    Confesso qui che dissento dagli Shellac come concetto, non sapevo che quella voce (che poi non è neanche un urlo porco il cazzo) di merda dicesse quella cosa così riccardona, e non mi ero mai accorto che cambiasse da vinile a cd, e comunque gli Shellac sono il gruppo per tutti i prog-metallers scoreggio-rockers che non hanno il coraggio di ascoltarsi i Marillion o i Genesis e si travestono da indie-rocker. Gli Shellac sono i Malmsteen dell’indie-rock. Non mi piacciono, basta, lo ammetto, e questo nonostante diversi viaggi compiuti in passato per vederli.

  5. Cazzo l’inizio di venom è il mio preferito in assoluto, ogni volta che lo sento cerco di fare un rutto, ma con scarsi risultati…

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