tema: IL MIO PRIMO CONCERTO. svolgimento:

prato83dxi8Ci pensavo giusto qualche giorno fa, in occasione dell’anniversario dell’attacco alle Twin Towers 11 settembre 2001 (a proposito, son passati già 12 anni ma paiono 5, non come la morte di Michael Jackson che sono passati 4 anni ma paiono 20): nonostante tutto, che fantastica e ruggente annata è stata il 2001! Quel momento partito l’1/1/01 e finito il 31/12/01 è stato per me, per noi, per tutti qualcosa di strano – anzi, un vero casino: ho acquistato il primo personal computer, nessuna connessione internet perché non c’era l’Adsl e con la 56k temevo di rimanerci sotto, poi connessione internet ma solo una 56k che in realtà viaggiava a 30k, il fischio inesorabile del modem quando ti connettevi, il fatto che quando ti connettevi rimanevi senza linea telefonica ed i parenti cercavano di chiamare ma non ti trovavano, le prime altissime bollette telefoniche perché non ti rendevi mai conto di navigare in orari in cui la tariffa era altissima, i portali web tipo Clarence o Virgilio, i siti porno e beccarsi i virus dai siti porno (o magari un dialer che ti connetteva a numeri australiani e ti arrivavano bollette milionarie – ad un mio amico è successo, a me fortunatamente no), la chat mIRC, millantare su mIRC di essere ciò che non sei / ascoltare musica che non hai mai ascoltato / conoscere band che esistono solo nella tua testa, scaricare musica su Napster, i Metallica che se la prendono con Napster facendo ridere il mondo intero, Napster che chiude e noi tutti passiamo ad Audiogalaxy, “su Audiogalaxy c’è tutto”, masterizzare i cd dopo aver scaricato uno ad uno gli mp3 degli album, il fatto che si facevano album con mp3 di qualità alta ed mp3 di qualità bassa ma ce ne fottevamo altamente, il primo cd che scaricato per intero e masterizzato a memoria d’uomo è stato Boogadaboogadaboogada! degli Screeching Weasel, Berlusconi che vince alla grande le elezioni nel 2001, Rutelli che perde alla grande le elezioni del 2001 (a proposito: che fine ha fatto Francesco Rutelli?), la mattanza di Genova 2001, Manu Chao, millantare su mIRC di essere stati a Genova nel 2001, quel mio amico punk che votava Berlusconi e diceva che Berlusconi a Genova aveva fatto bene a far menare la gente perché punk non vuol dire distruggere tutto, la tragedia dell’11 settembre 2001, il fatto che quando hanno dato la notizia del crollo delle Twin Towers io ero dalla parrucchiera a tagliarmi i capelli, il fatto che quell’anno hanno annullato il concerto delll’Mtv Day in segno di lutto per i morti delle Twin Towers, NYC Cops degli Strokes tolta dall’edizione americana di Is This It perché la gente non avrebbe capito, la battaglia di cività, Oriana Fallaci, Giuliano Ferrara, Edward Luttwak, il plastico di Bruno Vespa, George W. Bush che attacca i taliban, i neuroni di George W. Bush, la coalizione dei volenterosi della quale ovviamente fa parte l’Italia e si parte per una nuova guerra. Sto svenendo, era dai tempi in cui mio padre mi ha portato con sé a sentire Peter Gabriel live a Ferrara nel 1983 che non assistevo ad uno spettacolo così.

 

Che poi a sentire Peter Gabriel live alla Festa Nazionale de L’Unità a Ferrara nel 1983 ci sono stato sul serio, solo che non ricordo praticamente nulla perché all’epoca ero troppo piccolo per ricordare (per essere consapevole, per sapere chi era Peter Gabriel e da dove veniva/e dove andava, per guardare oltre al fatto che Peter Gabriel era quello che è stato ospite straniero a Sanremo ed ha cantato Shock The Monkey truccato da scimmia), troppo piccolo per capire che oltre ad un mare di gente, alla calca nello spazio concerti, agli stand in cui si mangiava, all’odore di piadina alla salsiccia e patatine fritte, all’area dibattiti, allo stand della tombola (primo premio una bicicletta e per la cinquina un prosciutto – premiavano o no l’ambo?), alle gigantografie di Berlinguer da poco morto, alle bandiere del PCI che sventolavano fiere e indisponenti c’era un Grande Evento, di quelli da rimembrare negli anni e tramandare ai posteri (o ai poster – beato chi è riuscito a prendere e a conservare la locandina di quel concerto).[*] Doppio falso storico: la Festa Nazionale de L’Unità si è tenuta a Ferrara nel 1985, due anni dopo il concerto di Peter Gabriel a Ferrara (che si è tenuto allo Stadio Paolo Mazza e non ad un qualsivoglia Festival de L’Unità) / Enrico Berlinguer era ancora vivo quando Peter Gabriel ha suonato a Ferrara, è morto l’anno dopo. Non è dato sapersi se Berlinguer apprezzava o no la musica di Peter Gabriel, ma resta il fatto che io al concerto c’ero davvero e quello di citare la Festa Nazionale de L’Unità è stato solo un mero espediente narrativo. In definitiva, posso comunque dire che Peter Gabriel a Ferrara è stato il primo concerto della mia vita. Ci sono stato da imbucato, nel senso che mio padre prestava servizio lì, era appassionato di Peter Gabriel ed ha deciso di portarmi con sé, incurante dei timori e delle rimostranze di mia madre che a Peter Gabriel avrebbe preferito una più tranquilla serata allo stand della tombola con annessa tappa allo stand della pesca, cercando di accumulare punti per prendere un qualsivoglia giocattolo con il quale avrei giocato un paio di giorni e poi dimenticatoio (vedi doppio falso storico di cui sopra[*]).

Peter Gabriel o no, il concerto più prestigioso ed emozionante al quale io abbia presenziato è stato sicuramente quello dei Take That allo Stadio di San Siro, Milano, 12 luglio 2011. Esiste forse qualcosa di più anni novanta dei Take That e, più in generale, del fenomeno delle boyband (a proposito: Boyband dei Velvet mi piaceva un sacco, così come apprezzavo certe boyband anni novanta come i Five, i Boyzone e gli East 17 – oltre ovviamente ai Fab 5 di Manchester che erano i numeri uno)? Per me no. Ed allora un concerto con i Take That in formazione originale dopo il rientro di Robbie Williams diventa un evento imperdibile, soprattutto in virtù del fatto che i dischi post-reunion hanno molto più da dire rispetto al passato e sono comunque opere pop di un certo spessore artistico. Un concerto del genere è il classico concerto al quale bisogna per forza esserci, ed allora si va – oltretutto si raggiunge San Siro a bordo di un pullman organizzato dal fan club dei Take That o qualcosa di simile. Quindi: ragazze che hanno portato gli stessi striscioni che esposero al primo concerto italiano dei Take That, ragazze che quindici anni dopo hanno ancora l’acne, sosta all’Autogrill per mangiare un panino gonfiabile e bere una Red Bull, arrivo a San Siro molte ore prima del concerto, ritiro dei biglietti acquistati tipo sette o otto mesi prima per paura che finissero, io che al banco merchandising compro una tazza dei Take That (tazza che fra l’altro uso ancora oggi con grande orgoglio – la lavo in lavastoviglie ed è ancora perfetta, le decorazioni non si sono cancellate), scoprire che il concerto lo si vedrà comodamente seduti in Curva Nord primo anello, i tipi del service che vendono i gelati e le patatine a prezzi assolutamente pazzeschi, bere una Coca Cola e pagarla come una cassa di Coca Cola al supermercato, andare a comprare un trancio di pizza plastica al bar e pagarlo come una Quattro Stagioni al ristorante, l’attesa e lo stadio che via via si riempie, sessantamila persone tutte lì per una sola band, i Pet Shop Boys che aprono la serata (gruppo spalla ultra-lusso imprescindibile anche dopo quasi trent’anni di carriera, una band che sembra non invecchiare mai – It’s a Sin, Suburbia, e Left To My Own Devices stanno giusto lì a testimoniarlo) e potrebbero anche chiuderla, i Take That che salgono sul palco, una scenografia incredibile che sinceramente non ho mai visto prima, un gigantesco androide alto venti metri che progressivamente si alza in piedi quasi a simboleggiare non-so-cosa, i Take That che si sono rialzati dalle loro ceneri come l’androide alto venti metri, una prima parte nella quale Jason-Gary-Mark-Howardhanno proposto canzoni da Beatiful World e The Circus, una parte centrale con Robbie Williams solista assolutamente stellare (un uomo che ha in canna hit come Rock DJ, Feel, Let Me Entertain You, Come Undone e Angel avrà sempre il mio rispetto perenne), una conclusione nella quale i cinque di Manchester si ritrovano tutti insieme sul palco e ci cantano vecchi (Back For Good, Babe, Never Forget, Relight My Fire) e nuovi successi (Kids, SOS, The Flood) come se ieri fosse oggi / oggi fosse domani / domani fosse ieri (e il cerchio si chiude). Roberto Vecchioni aiutami tu a concludere: luci a San Siro, che c’è di strano siamo stati tutti là – il concerto è finito, l’androide di venti metri si è alzato del tutto in piedi e pare voler uscire da San Siro, per volare via, per vederci imprigionati in una interminabile coda mentre usciamo e cerchiamo l’autista del pullman che ci porterà a casa, per vedere il traffico che ha bloccato le vie adiacenti San Siro e ci farà tornare a casa alle quattro di notte, la mattina sveglia presto per andare al lavoro ma chi se ne importa – per un concerto del genere ne vale assolutamente la pena. Il pop, la musica per sognare.

 [Piccola postilla, anzi postilla abbastanza lunga e noiosa: la mia top 5 dei concerti ai quali per un qualche motivo non sono riuscito ad andare e li rimpiango / gruppi che nella vita non sono mai riuscito a vedere e me ne dolgo.

  1. Doves: mai visti nonostante siano una delle mie band preferite di sempre. Suonarono a Bologna nel 2002 e non andai perché il giorno dopo avevo un esame universitario (di spalla i British Sea Power, che hanno suonato vestiti da soldati in un set allestito tipo trincea di un campo di battaglia – grosso rimpianto pure per loro), poi solo concerti a Milano quando non riuscivo ad andare a Milano, concerto finale a Manchester con biglietti sold out (sarei stato disposto anche ad andare a Manchester solo per sentirli almeno una volta nella vita) e scioglimento / sospensione a tempo indeterminato dell’attività. Ciao Doves, speriamo di poterci incontrare un giorno o l’altro.
  2. El Guapo / Supersystem: persi come El Guapo ai tempi di Fake French (il loro periodo precedente non vale perché non li conoscevo ancora), mai visti come Supersystem nonostante le tante tappe in Italia (ovunque, anche relativamente vicino a casa). Una volta ci sono quasi riuscito ma si sono sciolti una settimana prima del concerto al quale avrei dovuto finalmente essere presente, peraltro con mio grandissimo dispiacere. La morale della storia è: se ti piace molto una band e suona relativamente vicino a te, valla a vedere senza pensarci troppo perché in un futuro prossimo venturo potrebbe anche sciogliersi per insanabili divergenze interne (o al limite cambiare nome e genere musicale suonato).
  3. Les Savy Fav all’Eurockéennes Festival di Belfort nel 2011: io i Les Savy Fav li vidi a Bologna di spalla ai Mars Volta nel 2002 e fu folgorazione totale, tanto che anni dopo sono volato a Parigi per rivederli di nuovo in concerto (in Italia da quella volta nel 2002 non sono mai più tornati, e poi avevo bisogno di una scusa per tornare a Parigi). All’Eurockéennes Festival 2011 suonarono il primo giorno, proprio l’unico giorno che per impegni vari ed eventuali ho dovuto per forza mancare. Peccato essersi persi il loro cantante Tim Harrington che in piena trance agonistica si è tuffato nel laghetto dietro al palco su cui stavano suonando.
  4. Faith No More: è vergognoso che io non abbia mai visto in vita mia i Faith No More, ho visto concerti assurdi ma non loro. Vergogna.

  5. Blur al Teatro Comunale di Ferrara nel 1993 quando in Italia non li conosceva quasi nessuno: me li sono persi anche perché a) ero troppo piccolo nel ’93 per andare ad un concerto di mia spontanea volontà, facevo ancora le scuole medie e non avevo neppure lo scooter b) non conoscevo i Blur ed ascoltavo solo metal, Queen e Litfiba c) è un concerto che non si è mai tenuto a Ferrara nonostante Setlist.fm dica il contrario, quindi anche se per assurdo le condizioni a) e b) non si fossero verificate non sarei comunque riuscito ad andare. Nonostante tutto, lo rimpiango ugualmente per ciò che non è stato e per ciò che avrebbe potuto essere.

fine della noiosissima ed interminabile postilla]

3 thoughts on “tema: IL MIO PRIMO CONCERTO. svolgimento:”

  1. attenzione che l’11 settembre ero anche io a tagliarmi i capelli, ed è stata l’ultima volta, 11 settembre trauma tricologico

  2. C’ero ai Doves a Bologna nel 2002. Onestissimi, nulla piu’. Faceva solo incazzare che i Coldplay sfondarono con un album dieci volte piu’ brutto.

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