Katy Perry è molto maturata: rispetto a due dischi fa la sua opera è molto più organica e a trecentosessanta gradi, recupera coscientemente moderate dosi di trash e le frulla in un contesto credibile e il suo personaggio fragile e weird ma anche forte e committed inizia a risultare credibile. E la sua musica è cambiata, ma il suo amore per la stessa ha sempre questa dimensione religiosa e in generale è davvero fuori discussione. Però il disco fa comunque schifo.