La differenza tra questo e i dischi su Sublime Frequencies che pescavano da milioni di cassette registrate ai matrimoni è la stessa che passa tra un film di Spielberg e la guerra vera; coi suoni pettinati e svuotato della patina camp derivante dalla qualità audio infima abbinata alla novità del personaggio quel che rimane è un tizio pittoresco che dice cose in un linguaggio incomprensibile sopra un tappeto musicale da villaggio Alpitour. Ora più che mai conoscere e mostrare di apprezzare Omar Souleyman è l’equivalente di ballare scalzi alla Notte della Taranta.
dio fa, grazie teo
incredibile! per una volta son d’accordo con Bastonate.