TIGRE CONTRO TRIGHE (QUELLI BRAVI endorsing IL NIENTE ne I Giorni de #CIGLIONENO)

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Internet è una corsa, dovete immaginarla così, uno spara la cazzata e tutti i negroni partono velocissimi per esprimere il proprio parere entro dieci secondi. Bastonate è una specie di ciccione, grasso e sudato, che arriva un minuto e mezzo dopo, con l’asma, quando non c’è più nessuno ad accoglierlo. Tutto questo è per dire che ce l’abbiamo fatta, ecco il nostro parere sulla campagna #COGLIONENO: non ce ne frega un cazzo.

Non ce ne frega un cazzo dei giovani creativi, dei prodotti culturali, dei videoclip e della condivisione sui social, ma ancor meno ce ne sbatte del chiacchiericcio, dei pareri, delle non-argomentazioni prodotte dalla rosicanza generale suscitata, la tesi è questa (ed è anche corretta), dal fatto che due stronzi di video carini hanno avuto successo e si sono beccati un sacco di MI PIACE.

Mi ammorba la sociologia, mi ammorbano le scienze politiche (e, prima di continuare, vi faccio notare che sono passato alla prima persona, ma prima di puntualizzare con pignoleria come farebbe quel fascistone del vostro mito Travaglio, vi segnalo che lo fa anche Dino Campana nei Canti orfici e quindi potete andarvene affanculo perché lui è più hipster di voi – lui io, intendo), mi ammorbano il gender, il femminicidio, eccetera. Mi ammorbano in sostanza tutte le fregnacce che vi mettono nelle condizioni, assieme alla lettura di alcuni romanzetti alla moda, di ritenervi illustri sociolog(h)i che utilizzano la propria sociologia e vecchi e triti concetti marxisti (marxiani) PE DISCUTE SUI BLOG, pe avecce raggione.

Andate un po’ affanculo. Ma andateci, ve ne prego. E se vi chiedete en passant quale sia la nostra opinione sui creativi e i non creativi, non riusciamo davvero ad andare oltre l’abbacinante verità che il punto non è questo, il punto è che #nonavretemaisuccesso e quelli che hanno fatto i video ve l’hanno dato in culo (anche questo lo dice Campana da qualche parte, #quindisipuo) e a voi non rimane che simulare allarme democratico spendendovi citazioni troppo dotte e noiose perché qualcuno lo capisca, ma questo voi lo sapete, non volete esse capiti, volete esse ritenuti QUELLI BRAVI tipo su minimamoralia der cazzo (che poi che voglio pure io, minima moralia se chiama, mica FORZA LAZIO, cose ragionevoli e DEL BENE io non penso di trovarcelo), in una terribile, allucinante guerra tra pezzenti – tutti quelli che, per nascita, non fanno parte dell’aristocrazia e magari cercano di ricrearsi una cricca di INTELLETTUALI, un piccolo circolo degli artisti, però minore, che dall’aristocrazia vera verrebbe invitato giusto ad ammirare il giardino restando però fuori dai cancelli.

La creatività, il marketing, la condivisione in senso internet, gli intellettuali che discutono con facce miti e concentrate e parole un po’ desuete al chiarore di una lampada d’olio in pieno 2014, sempre accigliati, con la montatura degli occhiali spessa: queste cose non esistono, e se sembrano esistere, è un inganno del demonio. Il Circolo degli Artisti non esiste più, o meglio esiste, ma riconvertito in locale di merda e boro dove risuonano i DAJE* e gli studenti si accoppiano con quel loro look da Richard Hell & the Voidods che una volta, quando eravamo piccoli, era garanzia di aver trovato perlomeno un’altra persona sveglia e oggi, nel triste oggi, è solo un altro inganno, vestono così le debosciate e i cafoni delle periferie, vestono così gli avventori di locali di merda in quartieri di merda dove i Cani, peraltro, fanno sold out.

Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.

 

 

*Di prossima pubblicazione, “CONTRO IL DAJE” e la romanità in generale.

5 thoughts on “TIGRE CONTRO TRIGHE (QUELLI BRAVI endorsing IL NIENTE ne I Giorni de #CIGLIONENO)”

  1. la citazione finale da gatsby tanto per dimostrare che dall’intellettualismo chic et sborone non si salva proprio nessuno, nemmeno il bloggher incazzato contro tutto e tutti… e nemmeno io che l’ho riconosciuta, ahimè.

    (comunque, verità: “…e gli studenti si accoppiano con quel loro look da Richard Hell & the Voidods che una volta, quando eravamo piccoli, era garanzia di aver trovato perlomeno un’altra persona sveglia e oggi, nel triste oggi, è solo un altro inganno, vestono così le debosciate e i cafoni delle periferie, vestono così gli avventori di locali di merda in quartieri di merda dove i Cani, peraltro, fanno sold out”.).

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