Come già detto in precedenti occasioni detesto la musica di Riccardo Sinigallia: comprendo che sia buonissima musica se a uno piace quel genere di musica (la roba di qualità, diciamo così), ma io tutto sommato vivo meglio con la musica di non-qualità. Stanti così le cose, c’è comunque da dire che ci sono artisti che disprezzo più di Sinigallia, gente che mi spacca i coglioni più o meno uguale e non fa manco musica di qualità, e quindi Sinigallia in gara sarebbe potuto arrivare al decimo-nono posto, ma diocristo c’è UNA regola da rispettare quando vai a Sanremo (la non-squalifica di canzoni tipo Italia amore mio è abbastanza rivelatrice del fatto che non viene applicata nessuna regola legata alla moralità, al buon gusto, alla decenza umana e al quantitativo di noia che si possa provare negli stessi tre minuti). La cosa più agghiacciante naturalmente non è né il pezzo in sé, né che Sinigallia abbia barato, anzi che abbia barato nella classifica delle cose agghiaccianti in questa storia viene al terzo posto. La seconda cosa più agghiacciante è che non si riesce a trovare UN SINGOLO motivo ragionevole per cui Sinigallia abbia dovuto imbrogliare su questa cosa (tipo: buona fede? Non sapeva che eseguire una canzone in pubblico era contro le regole? Non aveva idea del fatto che i musicisti con più di 2 spettatori a data vengono tendenzialmente ripresi dal telefonino e messi sul tubo?). E davvero uno ci può perdere la testa per sei giorni senza trovarci niente di sensato. La palma d’oro delle cose agghiaccianti, invece, è che per un paio di giorni l’affare Sinigallia s’è ingigantito tra blog e social network con diverse persone le quali (l’uno indipendente dall’altro) hanno iniziato a coprire di insulti e pece non Sinigallia ma il giornalista che ha dato per primo la notizia, accusato di essere un infame e/o un crumiro e/o un invidioso represso con conti suoi da saldare, tipo la mafia. E due giorni dopo magari coprire d’insulti Civati perché ha votato la fiducia (gran stile, Civ: continua così) e/o rompere il cazzo sulla mafia e le scie chimiche. Nel momento in cui scrivo non so dire, in ogni caso, se al giornalista in oggetto sono state spaccate le rotule con una mazza da baseball, ma spero in ogni caso che Sinigallia abbia spedito qualche cotechino in giro, in cambio di tale e tanto sostegno alla causa della Buona Musica.
