Non che noialtri, qui, si abbia alcun problema con le forme di agitprop più invasive e inculcate in gola a partire dal culo. Anzi.
Sorbirsi, però, una dose di pop eutanasico, filtrato attraverso fantomatiche griglie wannabe post-punk a furia di qualche sventagliata di sax, manierismi assortiti e professionalità bicolore, non rafforza la militanza che è in voi. Si adducono parentele e si richiama il passato, mettendo in campo canzoni funzionali alla loro natura catchy e agli slot disponibili tra Feste dell’Unità/csoa, MiAmi e rimpatriate bolognesi.
Funziona proprio bene, suona come si deve ma è tutta noia che ti aspetti, ti aspetti, ti aspetti.