Sporco, laido, ignorante, sgradevole, offensivo, fastidioso. Questo è stato (anche) il noise rock nelle sue diramazioni più impegnative – praticamente tutto il catalogo AmRep, e qualcos’altro. I Brainbombs di quel “qualcos’altro” sono l’incarnazione più spregevole dal punto di vista della moralità e della buona creanza (il primo singolo si intitolava Jack The Ripper lover, il secondo Anne Frank; i testi sembrano il parto di un bambino particolarmente duro di comprendonio con il trip dell’ultraviolenza, vanno presi alla lettera e stanno esattamente a metà tra il fanciullesco e il perturbante), il pedale del disgustoso ad ogni costo schiacciato a tavoletta ben oltre il parossismo, l’ironia di cui fanno ampio uso compresa fino in fondo probabilmente soltanto da pedofili, coprofili, coprolalici e in generale deviati di ogni specie. La musica in compenso è quanto di più eccitante e coinvolgente sia umanamente concepibile, il che pone l’ascoltatore nella sgradevole condizione di testimone di una bruttura verso cui non può che provare empatia, diventandone così complice involontario. Dopo i Suicide, l’unico gruppo rock’n’roll possibile.