dischi AmRep dopo la fine di AmRep: WHORES – RUINER

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La foto di una rivoltella, nome e titolo scritti in stampatello a caratteri cubitali: la copertina non lascia spazio all’immaginazione in merito a quali siano le influenze del gruppo. La musica contenuta dentro, divisa in cinque pezzi pressoché identici, è una specie di incontro tra groove metal e noise dozzinale, roba così monocorde che in confronto i Love 666 erano merce da alta classifica. AmRep fino al buco del culo: la voce è brutta, le chitarre sfrigolano e le canzoni hanno titoli tipo Dimmi qualcosa di scientifico. L’epopea NOISE degli Whores dura pochissimo: due anni dopo si ripresentano con un’etichetta alle spalle, il culto alle spalle che si riserva ai vincitori e un disco di nome Clean, già dal titolo una dichiarazione programmatica; il disco è una minestrina di ispirazione nu-sludge con le chitarre ancora alte e cattive ma un terzo dell’emotività slabbrata del disco precedente; poco importa, il gruppo è già pronto al giretto d’ordinanza per l’estate dei festival metal europei, la stampa comunque adorante. Vincono tutti e poco importa che per sentire il groppo in gola che ti veniva ad ascoltare Ruiner puoi solo riascoltare Ruiner.

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