L’esistenza dei CUTTHROATS9 la scopro nella pagina della posta di Rumore, intorno al 2001. Un tizio scrive chiedendo di trattare i due dischi del gruppo, usciti per Reptilian e Man’s Ruin, e si riferisce a loro come agli ex-UNSANE: eccoci qua. Gli UNSANE si sciolgono dopo quello che forse è il loro disco più bello, Occupational Hazard: Chris Spencer scappa da New York, si trasferisce a San Francisco e fonda un altro gruppo. Lo chiama CUTTHROATS9, in onore di un film che non ho visto: riesco a recuperare il disco su Man’s Ruin. Il disco su Man’s Ruin è senza titolo ed è la classica uscita Man’s Ruin, che in CD ha il retro davanti e il davanti dietro. Complicato da spiegare. Il disco su Man’s Ruin è sostanzialmente un disco degli UNSANE, ci suona pure Dave Curran. Non riesco a trovare l’altro disco in giro. In quel periodo ho uno scambio non proprio intenso ma quantomeno presente con certe persone via posta: ci sentiamo sui network, masterizziamo dischi e ce li spediamo in busta chiusa. L’ADSL, almeno dalle mie parti, deve ancora arrivare. Scrivo al tizio che ha scritto l’email a Rumore, gli chiedo il disco, gli mando qualcosa in cambio –Cave In e simili. Tre o quattro dischi. Poi col tizio smetto educatamente di parlare. Lui mi manda un disco dei Chrome Cranks e uno degli Handsome, e ovviamente i CUTTHROATS9. Il disco su Reptilian, che è uguale all’altro e si chiama Anger Management. La vita va avanti, in ogni caso: i CUTTHROATS9 non si distinguono per meriti particolari e negli anni duemila scatta l’operazione nostalgia. A tre anni dallo scioglimento gli UNSANE si rimettono in pista: esce una raccolta cd/DVD intitolata Lambhouse, con tour allegato. Blood Run del 2005 sembra realizzato un po’ in pilota automatico, ma all’uscita di Visqueen è chiaro come il sole che UNSANE è ancora uno dei pochissimi nomi necessari alla sopravvivenza della musica con le chitarre nel nuovo millennio.
A un certo punto mi scova su twitter il tipo con cui avevo scambiato i dischi. Il suo account all’epoca si chiama ingoio indigesto, poi diventa lindigesto. Ha un blog su un certo gruppo di New York, lo trovate qui. Qualche settimana fa è iniziata a girare la foto di una chitarra sverniciata e la scritta CUTTHROATS9 – DISSENT. Il disco nuovo esce così, dalla sera alla mattina: gli UNSANE sono fermi al sensazionale Wreck di un paio d’anni fa, hanno messo insieme il progetto Coextinction e un paio di spin-off (Pigs, Celan). CUTTHROATS9 una mosca bianca a volume altissimo. Dissent è su Bandcamp: essenziale, scarno, monocorde, blues fin dentro al buco del culo. Un gruppo in forma smagliante. Dave Curran non è più in formazione. Chris Spencer? Nelle note di copertina,
Chris Spencer is angry about life, and by god he’s going to make you feel it too.
Obbligatorio.
Vedere un bottleneck anche in foto mi fa venire l’orticaria. Ascoltarlo mi fa incazzare quanto Lu Edwards con quel cazzo di bouzouki. Ma gli Unsane non sono i PIL, ovvio.
Comunque piacevole riconferma per una vecchietta che non ripone speranze nei vecchietti (Zu e pochi altri a parte).