Vent’anni che è uscito Grace

La prima volta che ascoltai Grace lo trovai tronfio, pretenzioso e finto, e mi sentii una persona orribile. Jeff Buckley era già morto e si era già iniziato a creare il consenso che sappiamo, quello che portò quel disco ad essere eletto come la miglior cosa uscita nel decennio da qualcuno, eccetera. Grace era insopportabile, una roba efebica e ampollosa di stampo classic-rock. Lui aveva una bella voce, ok, ma insomma. Le volte successive che ascoltai Grace ero spinto dal desiderio di capire e dalla convinzione che la noia che avevo provato fosse una colpa. Iniziai ad entrare dentro al disco, mi piacevano le cover (Lilac Wine e Hallelujah), trovai un paio di cose che mi piacevano per via del fatto che la musica montava in un bel modo.

Gli anni successivi lo ascoltai molto, un po’ perché non costa fatica ascoltarlo e un po’ perché in tema classic-rock ho una discografia scarsissima.  Settai il mio livello di preferenza nella parte centrale del disco, che va da Last Goodbye a Lover You Should’ve Come Over, più Dream Brother una volta ogni tanto, e sulla base di quelle canzoni (mica è poco sei canzoni a disco) riuscii a parlarne bene in pubblico e a passarlo a qualcuno dicendogli “sentilo”.

Poi la vita m’ha portato altrove e ho smesso di sentirlo. Nel frattempo Jeff Buckley è diventato la peggior cosa che possa diventare un tizio morto dopo aver fatto un disco. La madre pubblicò (in coppia con Chris Cornell, a quanto pare) le session per il disco successivo. Lo ascoltai e lo gradii molto, come spesso mi capita per le cose messe insieme un po’ così. Dicevano che era “per evitare sciacallaggi”, e non ci volle molto a capire chi era in realtà lo sciacallo. Oggi Jeff Buckley, sull’onda di un singolo disco realizzato, è titolare di una discografia che conta una ventina di titoli tra dischi dal vivo, rarità, session inedite, cofanetti e best-of. Sull’onda di un solo disco realizzato. Come la peggior parabola del rock che si rinnova sullo stesso canovaccio da quando è nato e torna a raccontare sempre la stessa storia per un pubblico sempre più rincoglionito e stanco e armato di fede a buon mercato.

Dicono che Jeff Buckley illuminasse il pubblico che l’andava a vedere. Se parli con quelli che l’han visto a Cesena dicono che sia stato ultraterreno. Se lo vedessi oggi in qualche locale probabilmente non sarebbe diverso da un qualsiasi Howe Gelb che viene a svernare in Romagna. Bei concertini, per carità.

Suppongo che Jeff Buckley non l’avesse visto, il suo futuro. Era ben cagato in vita, è morto in modo stupido ed è stato spremuto come un’arancia da persone che magari raccontano ancora di farlo in buona fede. Io sono inciampato dentro Grace lo scorso anno. L’ho rimesso nel piatto e l’ho trovato tronfio, pretenzioso e finto, come la prima volta: ho smesso prima della fine. Chissà come l’avrei trovato se avessero smesso di venderlo, se mi avessero dato l’occasione di sentirlo mio. Non lo saprò mai, suppongo.

13 thoughts on “Vent’anni che è uscito Grace”

  1. Sì più o meno mi ritrovo nel tuo pensiero. Bello e tutto sì sì, però se mi va roba acustica-sofferente-metà anni ’90 finisce sempre che rimetto su Jar Of Flies, e quindi

  2. Leggo le tue recensioni con lo stesso piacere che mi provoca un romanzo di Salinger, mi diverto come davanti ai fumetti di Schulz. Ho sempre odiato ciò che viene comunemente definito “critica musicale”, forse perché non ho una sufficiente cultura in questo campo tale da capire le battute e gli ammiccamenti negli articoli degli “esperti”. Il tuo stile è diverso, mi piace ciò che leggo anche se non ho la più pallida idea di cosa o di chi tu stia parlando. Bene, dopo questa sviolinata ti dico che non sono d’accordo su ciò che hai scritto sull’album Grace; per me continua ad essere un capolavoro.
    Attenzione a scrivere male del signor Jeff, dicono che il suo fantasma si aggiri nelle campagne della bassa ravennate, il suo corpo misteriosamente dal Missisippi é stato avvistato nel Canale destra Reno. Gli abitanti della zona sostengono che la sua anima si sia reincarnata nel traghettatore di Santalberto.

  3. a parte che l’ho visto a Correggio e ricordo un concerto altalenante tra il sublime e il certo qual imbarazzo, quello provato nei momenti in cui ostentava una certa qual brutalità a-la Stooges che proprio non gli si addiceva

    a me Grace piaceva perché nonostante ci provasse e fosse piuttosto leccato (pure Nevermind è leccato, per tacer di Ten, non è detto che sia un handicap invalicabile) non riusciva a suonare esattamente come i canoni dell’epoca, c’era sempre qualcosa non perfettamente a fuoco, qualcosa di meno (o più, punti di vista) granitico delle squadrature “hard rock in tempo medio” (cit.) in voga su MTV

    e poi a uno sbarbato sbattergli in faccia Leonard Cohen faceva comunque un certo effetto

  4. L’altr’anno, per questioni di lavoro, mi sono rituffato in Grace dopo una vita che non lo ascoltavo più, e le conclusioni a cui sono giunto sono più o meno le stesse, ma con la differenza che avendolo beccato in diretta, all’epoca lo consumai e adorai e gustai fino in fondo. Oggi sospetto che se non avesse avuto quel cognome io stesso, che a Cohen ci arrivavo più o meno nello stesso periodo grazie ad altri (in primis Nick Cave), me lo sarei filato di meno. Però era una sorta di nuova grande speranza bianca, e non sapevamo bene i retroscena (i pezzi più belli del disco sono due cover e due la cui musica complessa e affascinante era di altri, c’erano dietro magheggi manageriali e spinte di PR come solo nei primi 90), e certi dischi del padre erano difficilissimi da trovare.

    A Correggio c’ero anch’io e anch’io ricordo ottimi momenti come piccoli imbarazzi (era a fine tournée e la voce non stava al 100%) e siparietti hard (la cover di Kick Out the Jams) che nessuno si aspettava. Ma soprattutto la maglietta stretch rosa da donna dei Take That. Comunque, se avete un’ora e 48, qualcuno l’ha messo su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=uohExlI__EQ

  5. Non condivido una parola. Per me Grace è uno dei migliori dischi degli anni 90 e se Jeff non fosse morte ora sarebbe una delle ulltime rockstar in circolazione. Io sono rimasto folgorato quando ho visto il video di Grace su MTV, sarà stato il 95 o il 96. Di Grace – solo per dire quanto sono distante da te – i pezzi che preferisco sono Grace, Mojo Pin e So Real (ma sono tutte belle, nessuna perfetta e tutte belle).
    Comunque, come diceva Voltaire, anche se non condivido una parola di quello che dici sarei disposto a pagare 4,99 euro al mese perché tu potessi smettere di pubblicare queste cazzate.

  6. NO SPIEGAMI mi allunghi cinque euro al mese per tutti i mesi in cui non scriverò nulla su Jeff Buckley?

  7. I 5 euro sarebbero per non scrivere più di musica in generale, mica solo di Jeff Buckley, eh.
    A parte le cazzate, vi leggo sempre con piacere e il tuo articolo sui 20 anni da In Utero (almeno credo sia il tuo) è uno dei più belli che mi sia capitato di leggere sui Nirvana. Ma forse, in generale, uno dei più bei pezzi dedicati a un disco.
    Mi dispiace che su Grace non hai scritto un pezzo non dico altrettanto bello, ma dove ci fosse almeno un po’ d’amore. Ma vabbè, quello che la musica ci dice o non ci dice dipende da tante cose. C’è l’età, c’è il momento in cui incontri un certo musicista, c’è il tuo modo di vedere il mondo in quel momento. Per me Grace è stato un disco perfetto quando l’ho incontrato.

  8. Non mi è ben chiaro se il tuo intento fosse quello di scrivere una recensione, raccontare del tuo rapporto con il “fenomeno” J.Buckley oppure elaborare una recensione in base al tuo rapporto con il “fenomeno” J. Buckley. Se – come credo – siamo nell’ultima ipotesi, rispetto le tue opinioni ma non condivido il tuo metodo perché il risultato è molto superficiale nella parte inerente la critica al disco…resta comunque ottimo sotto il profilo dell’intrattenimento…

  9. In effetti è vero che a Cesena fu ultraterreno. La faccia pulita, la voce angelica e tutto quanto, ma quando lo prendevano gli spasmi elettrici era impressionante (ottimo chitarrista, fra l’altro). Grace secondo me è imperfetto oggi come allora, a tratti perfino un po’ noioso, solo che ci sono quei tre o quattro pezzi che si mangiano noia e imperfezione e stanno lassù, e mi sa che ci resteranno rock natural durante.

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