Pare una versione ancora più grigia e asfittica degli ultimi dischi dei Magik Markers; il che, per chi conserva ricordo dei tempi aurei in cui dal vivo spaccava tutto limonando gente a caso, è triste quanto il declino di un vecchio atleta quando non ce la può più fare per quanto si sforzi. Bel titolo comunque, molto Boyd Rice; c’entra zero ma bel titolo.