Tutti Charlie col culo dei francesi

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Detesto i Nobraino ma senza cognizione di causa, detesto il loro modo di vestire e la loro musica e la musica di tutti i gruppi che fanno musica simile a quella dei Nobraino. Non so dire come si posizionino nella scala di valori dei gruppi a loro affini ma immagino che il successo dei concerti li metta abbastanza in alto. Non che il successo significhi nulla, ma insomma. Il problema è la musica in sé, il fatto che non la tollero, mi infastidisce la sua esistenza. Credo di capirla e credo di capire da dove venga, e mi rendo conto del fatto che una volta magari era la musica più pericolosa e sperimentale che avevamo in questo paese, ma sono passati dei decenni e ci sono stati anche dischi più pericolosi e sperimentali. Sta bene nella sua sterminata nicchia di pubblico, che ci piace identificare con un branco di fuorisede pugliesi

Insomma ieri i Nobraino hanno commentato la storia del canale di Sicilia con una battutona, piuttosto brutta invero. Nel canale di Sicilia, tra sabato e domenica, sono morte 700 persone.

(Non ho nessuna opinione sul barcone affondato. Non ho mai opinioni quando affonda un barcone, che muoiano due persone o settecento o che si rovini la vernice della chiglia e basta. Se dovessi decidere io, cosa che sono grato di non dover fare, preferirei che quelle persone non morissero, che venissero accolte con i crismi del caso sobbarcandoci i costi di questo servizio come collettività, come si compete ad un normale stato di diritto. Al contempo, se dovessi decidere io, seguirei il consiglio di Don Pizzarro e mi muoverei per togliere i punti della patente a tutti coloro che manifestano pubblicamente tendenze omicide nei confronti degli immigrati clandestini. Voglio dire, è ragionevole pensare che chi vuole affondare i barconi sia libero di correre addosso a qualsiasi pedone con la pelle scura. No? Fortunatamente non sono io a prendere le decisioni. Poi magari ti facciamo rifare il test con il nome e cognome e pubblichiamo i risultati: “pensi che i barconi con sopra degli immigrati clandestini dovrebbero essere affondati?” se rispondi sì non ti posso ridare la patente, se rispondi no i risultati sono a disposizione della gente e magari la smetti di fare l’idiota su twitter. OK, non è un’idea facilmente realizzabile, ma credo lo sia di più di molte altre che vengono esternate e discusse tranquillamente da gente che per lavoro deve prendere decisioni su questo argomento. Contrariamente a quello che si può pensare, questa non è un’opinione sulla tragedia in Sicilia. È un’opinione politica generica che a volte ha senso esprimere e più spesso no. Ad esempio, quando sei dal salumiere e uno davanti a te sta dicendo che in fondo esistono anche immigrati rumeni che hanno voglia di lavorare, non ha molto senso parlare di stato di diritto.)

I Nobraino hanno pubblicato questa battuta sotto.

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Capisco che non sia proprio una gag riuscitissima, e capisco anche che i Nobraino facciano cagare a un sacco di gente che ascolta musica. Nondimeno, quella dei Nobraino è una cazzo di battuta. è stata fatta da un gruppo che ha suonato al concerto del primo maggio e che ha cantato pezzi che possono essere cantati in coro da un sacco di garantisti, o come volete chiamare quelli che pensano che chi vuole “affondare i barconi” sia una testa di cazzo. Non l’ha capito nessuno. E poi hanno fatto una battuta, qualcuno non l’ha capita, qualcuno sì e l’ha odiata, e via di questo passo.

Qualcuno dice che ho un umorismo inglese, a volte passo per un cinico, a volte per una testa di cazzo. C’è qualcuno che semplicemente non vuol sentir parlare di certe cose, a volte devo spiegare a qualcuno che sto scherzando. Diverse persone evitano di invitarmi a cena. È abbastanza frustrante vedere persone al tuo tavolo che ridono alle battute di qualcun altro che non fanno ridere e poi guardano imbarazzati in basso quando ne spari una che ti sembrava divertente. Non voglio dire che le mie gag siano migliori delle altre, è abbastanza evidente che no; mi sta solo sul cazzo di passare per uno stronzo perché ho fatto una brutta battuta. Se faccio una battuta sull’olocausto, la gente di solito al tavolo sa che non sono particolarmente favorevole all’olocausto. Sono battute, diosanto.

Il primo effetto sulla battuta dei Nobraino è stato una valanga d’insulti. Il secondo effetto è stato che Roy Paci ha dichiarato pubblicamente che i Nobraino non suoneranno più al concerto del primo maggio. Quello a Taranto, non quello a Roma (non so come funzioni ma credo che il primo maggio di Roma sia il concerto del primo maggio cattocomunista e quello di Taranto sia quello hardcore). Un paio d’anni fa ci fu una querelle simile, qualcuno si mise d’impegno per impedire a Fabri Fibra di suonarci per la misoginia dei testi. Misi un pezzo su Bastonate perché mi piacciono un sacco queste storie senza eroi, cerco di non ripetermi, andate a leggere lì. A volte funziona anche che certa roba la leggi scritta da un gruppo che apprezzi e allora ti prendi il disturbo di capire, decodificare. Mica chissà che sforzo, solo capire che magari non gli è uscita bene. Come se ci ricordassimo quanti ne sono morti la penultima volta che è affondato un barcone. I Nobraino no, fanno schifo, roba da fuorisede col tavernello, via col tiro al piccione.

L’indignazione è una bestia così. Sono sempre gli altri ad essere merde, nessuno può fare un passo falso, tutti pronti ad impallinare. La cosa del politicamente corretto è diventata grottesca. Sabato ero all’Ipercoop; dagli altoparlanti è partita una registrazione che diceva “il 25 aprile e il primo maggio saremo chiusi perché Coop crede nei valori di queste feste”. Mi ero così gasato che stavo per alzare il pugno, poi ho lasciato perdere e ho messo il Dixan nel carrello. Questa cosa dieci anni fa non sarebbe successa: magari avrei preso il fustino e l’avrei tirato contro l’altoparlante e avrei fatto una scenata per impedirgli di usare il primo maggio come veicolo promozionale.

Terzo effetto: mentre scrivo mi segnalano che i Nobraino sembrano essere spariti anche dal bill dello Sherwood Festival, il 12 giugno. Quindi siamo già a due date, in neanche 24 ore, perse da un gruppo che ha fatto una brutta gag. Qualcuno sta dicendo che “gli fanno un favore”, perché a questi concerti i Nobraino sarebbero stati presi a sassate. Contenti voi, davvero. Tutti Charlie. Mi raccomando l’hashtag alla fine.

quarto effetto:

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Immagino che la morale sia qualcosa sul genere “non è necessario voler affondare tutti i barconi per essere una testa di cazzo”. Vediamo quanti altri concerti perdono i Nobraino da qui a sera. Per una battuta del cazzo.

41 thoughts on “Tutti Charlie col culo dei francesi”

  1. Quando avevi scritto di Fibra io avevo commentato e anche nel mio caso l’opinione resta la stessa.
    Ci sono altre cose in questo pezzo che voglio commentare sparando giudizi e sentenze conscio di essere il primo a non attenersi alla linea che sto per dare.
    Per me questa cosa che fare una battuta è diventato essenziale è un cancro. Io non dico che non si debbano fare battute su certi argomenti (il mio buon gusto non le apprezza quasi mai, ma non voglio sentirmi rompere i coglioni con Voltaire e quindi non mi metto mai a dire “dovevi stare zitto, stronzo”. A volte lo penso.).
    Quelli che fanno le battute sulle tragedie son poi quelli che ogni volta che muore qualcuno di famoso postano zerocalcare. E’ una missione, la loro. E va bene eh, ognuno si sceglie le sue battaglie, ma ci sta che si raccolga quello che si semina e quindi che se fai una battuta di merda la gente, quantomeno, te lo dica.
    Poi c’è la questione concerti saltati, che è un po’ oltre far presente che la battuta è uscita male. Volendo illuderci per un momento che far o non far suonare i Nobraino dopo sta storia non sia pura questione di calcolo e marketing, ma vera scelta ideologica, non ci vedrei nulla di male. Il concerto del primo maggio è un concerto di base ideologica organizzato da gente che ha prima di tutto un manifesto politico e non artistico. Ok su questo? Ecco, sta gente le distanze le deve prendere, se no casca tutto il sistema.
    Non è il tipo assunto da GQ per scrivere cattiverie che poi scrive una cattiveria e viene lasciato a casa (se me la ricordo giusta), è una roba diversa.

    La cosa della coop non puoi isolarla dal contesto attuale. E nel contesto attuale è una cosa bellissima con cui dovrebbero fare spot in TV e manifesti, non solo mandare un messaggio dentro il supermercato.
    Poi io compro al Gigante perchè lì mi prendono i ticket, quindi sono un ipocrita di merda, ma cazzo qualcuno dovrebbe dire in giro che chiudere un supermercato per festa è ancora possibile.

  2. Il punto è che un musicista dovrebbe pensare a suonare e non a fare il comico. Non si tratta quindi di essere Charlie o non Charlie col culo dei francesi. Il punto è che se sei un musicista le tue battute idiote ti fanno fare solo una figura da idiota, non ti renderanno un fine comico e cultore del black humor. Le battute amare sulle tragedie le lascerei ai redattori di Charlie, perché loro sono dei professionisti e sanno la differenza tra una battuta amara e una battuta fuori luogo che ti fa fare una figura di merda, è il loro mestiere e non quello dei Nobraino. Altrimenti non lamentiamoci del fatto che ci sono sempre più politici a fare i comici e sempre più comici a fare i politici.

  3. “Se faccio una battuta sull’olocausto, la gente di solito al tavolo sa che non sono particolarmente favorevole all’olocausto. Sono battute, diosanto.”
    Le battute le fai con chi ti conosce e comprende la tua ironia.
    C’é una certa differenza tra una “battuta” o “gag” (come la si vuole chiamare) e un’uscita pubblica di questo tipo.
    Come non c’è alcuna relazione tra Charlie Hebdo e un post su FB.

  4. Non capisco cosa c’entri questa vicenda con l’attentato di Parigi. Hanno ucciso i Nobraino? Non mi risulta. Inoltre se leggi bene nei commenti trovi altre “battutone” tipo, e cito testualmente “Le politiche migratorie dell’Unione Europea dovrebbero essere coordinate dalla PCP (Politica comune della pesca)” .

  5. In un mondo in cui le sviste sono tali che una figa nazi finisce a suonare in un parco della resistenza, queste maestose indignazioni hanno poco senso.

    La roba poi del Sonica Festival, posto che ho sempre visto come IL festival, mi lascia un po’ basito. Cioò la mail del tipo è @vintageviolence.

  6. “Il punto è che un musicista dovrebbe pensare a suonare e non a fare il comico.” A parte l’intero filone del rock demenziale, immagino…

  7. “Il punto è che un musicista dovrebbe pensare a suonare e non a fare il comico.”

    Sto sfogliando il “Manuale del perfetto musicista” e non riesco a trovare questa regola, mi dici la pagina?

  8. La pagina, così sul momento, non la ricordo. Prova a guardare al capitolo in cui si parla di buon gusto.

  9. Lieto che sempre più gente si stia rendendo conto che questa faccenda del politically correct stia diventando non solo grottesca ma pericolosa e liberticida (potrei dire anche ‘fascista’ se di solito questa parola non venisse utilizzata alla cavolo da legioni di scemi solo per provare ad avere ragione di fronte a un interlocutore con più argomenti di loro). I Nobraino so appena che esistono e non ho un’opinione in merito ma quello che ha detto il tizio è tragicamente… Vero. Ogni volta che vado in Sicilia dalla donna e mi mangio un trancio di tonno o di pesce spada pescato nel canale non riesco a non pensare che quella bestia, prima di finire nel mio piatto, abbia pasteggiato con i cadaveri dei naufraghi. Mi rendo conto che sia meglio per la salute mentale del conformista medio fingere di indignarsi piuttosto che rendersi conto che stiamo diventando pure cannibali.

  10. @manq – la cosa di Nebo/GQ ci somiglia un po’ per il tenore del tutto, se ricordi l’opinione sul pezzo di Nebo a caldissimo fu “che schifo di pezzo, GQ ha fatto benissimo a farlo fuori”. su tutto il resto sono confuso, ma non sempre e non solo. che un supermercato la meni col 25 aprile per me dovrebbe essere concepito come ignobile, per dire.

    detto questo, io parlo soprattutto di linciaggio. che uno ti dia del coglione ci sta. che uno ti tronchi una data perchè il tuo umorismo non si sposa con non so bene cosa (tipo, l’indignazione che devi avere nel viso se vuoi suonare sul mio palco), non ci sta.

  11. Comunque, possibile non si riesca a cogliere la differenza tra fare musica divertente oppure tagliente e sarcastica e fare i coglioni da tastiera? C’è chi ha tirato in mezzo il rock demenziale. Mi chiedo cosa cavolo c’entri con la mia risposta. Ma ve li immaginate i Radiohead che sul loro profilo fanno una battuata idiota sui fiorai pakistani? Si tratta semplicemente di professionalità. Quella che manca ai Nobraino e ad altri fenomeni da baraccone della pseudo-musica indie italiana.

  12. oddio, i radiohead.

    comunque che la battuta sia stata poco felice credo siano d’accordo anche i nobraino a questo punto. c’è comunque un linciaggio in corso, molto meno felice della battuta.

    sulla cosa “sei un musicista, pensa a suonare”, in generale, suppongo sia un argomento a cui non abbia senso rispondere dopo i 16 anni.

  13. la cosa più tragica è che non ci si rende neanche conto che quel tonno che mangi viene probabilmente dall’oceano atlantico…

  14. Mah, a parte che la battuta non faceva ridere secondo me il punto è che l’hanno fatta da No Braino, cioè da personaggio pubblico. Per me ci son cose che in privato ti puoi permettere di dire e che in pubblico no: per dire, se Renzi a casa con gli amici fa una battuta sugli ebrei a me personalmente freganca’, ma sarebbe diverso se la facesse da premier. Il ruolo (premier/band di merda) è diverso, ma il senso è lo stesso.

  15. non è vero nemmeno questo. se renzi facesse una battuta sugli ebrei in privato e la battuta leakkasse in pubblico, per dire, un botto di gente sarebbe scandalizzata e gli darebbe dell’antisemita. è successo con la barzelletta di berlusconi, tanto per dire, quella su rosy bindi. per me sono scuse del cazzo, la roba del pubblico e del privato è una gran scusa del cazzo. il sottotesto è “devi pensarla come noi” e basta.

  16. “Band Nobraino ironizza sui morti, esclusa dai concerti.”
    Dalla notizia di apertura di Repubblica.it.

    Rendiamoci conto.

  17. Al contrario, la questione di fare tutt’altro invece che pensare a suonare riguarda proprio il fatto che certi “musicisti” pensano più a ingraziarsi quattro sedicenni scemi piuttosto che a suonare seriamente. Perché certe sparate tipo radersi i capelli al primo maggio o tirar fuori l’uccello sono fatte solo per far esaltare un determinato tipo di pubblico idiota. Tutto ciò ha poco a che fare con la musica e se c’è un linciaggio nei loro confronti, beh, se lo meritano. Se poi in Italia non è più consentito criticare…

  18. L’indignazione virale per il “commento-shock” ormai è un corollario di ogni evento tragico iper-mediatizzato. Va considerata alla stregua di un sottoprodotto fisiologico, il risultato della fermentazione delle lacrime collettive che vengono versate per l’occasione. E’ anche un rito apotropaico del ceto “medio-progressista web-attivo”, un linciaggio soft che consente di canalizzare la rabbia e la frustrazione per la “tragedia” verso un obiettivo comodo e accessibile (grazie alle pagine social). Per i giornali l’invettiva moraleggiante contro la frase shock è diventato anche un nuovo genere letterario, che consente di predisporre contenuti ‘instant’ e a basso costo, e di sabotare il confronto sui contenuti (noioso e poco coinvolgente dal punto di vista dell’utente medio, come in tv così anche sul web) creando una immediata polarizzazione nei commenti e nelle opinioni (generatrice di click e viralità). La sfiga dei poveri Nobraino più che altro, è stata l’aver fatto questa uscita ambigua proprio il giorno in cui gli usuali produttori di “contenuti-shock” (i vari Borghezio, Santanchè, Grillo e Salvini) avevano scelto il silenzio, e così la loro piccola goccia nel mare è diventata il pasto succulento dei famelici cacciatori di shock. Inutile invocare il diritto al sarcasmo, alla satira, alla post-ironia o peggio minimizzare, chiedere scusa ecc.. queste manovre riparatorie potranno al limite contenere il danno (in minimissima parte) ma risultano ormai ‘rituali’, una risposta prevedibile ed inefficace, come aprire l’ombrello durante una shit-storm tropicale. Chi tiene alla sua web-reputation nel contesto del ceto medio-progressista web-attivo (e sicuramente musicisti indie e artistoidi vari ci tengono parecchio..) prenda piuttosto coscienza della impraticabilità dello spazio web per questo genere di boutade al limite del buon gusto e per le spiritosaggini e le arguzie sul filo dello ‘scorretto’.
    Prendere coscienza che non si può PIU’.
    Si poteva, si è potuto.. ma fino a quando il web non è diventato terreno di caccia e pincipale riserva di notizie per il giornalismo mainstream, con la sua morale strutturata e rinsaldata in decenni di servizio alla democrazia, ai suoi valori irrinunciabili, ai suoi palE’tti (per dirlo alla Annunziata).

    Come diceva un tale.. “Silenzio! il nemico ti ascolta!”

  19. “pensano più a ingraziarsi quattro sedicenni scemi piuttosto che a suonare seriamente”. nel senso della tecnica? della padronanza dello strumento?

  20. No no, non parlo di tecnica. Parlo di comunicare quello che si vuole comunicare, e basta. Neil Young non credo sia un virtuoso della chitarra ma le sue mancanze “tecniche” non le copre facendo il fenomeno da baraccone.

  21. Prima di tutto segnalo all’esimio FF che sul profilo Twitter di Roy Paci è partito uno scambio meraviglioso a tema FABER con cose tipo “io c’ho pure suonato” e che per concludersi degnamente meriterebbe un “Se fosse vivo Faber sarebbe dalla parte di” (seguito magari da considerazioni sull’eventuale schieramento del figlio e della nipote).

    Trovo che l’esclusione dei NOBRAINO da un festival musicale a seguito di una battuta denoti la scarsa professionalità dell’organizzatore del festival. Chi organizza un festival musicale dovrebbe sceglierne i partecipanti (principalmente) in base all’idea musicale che vuole trasmettere. Se i NOBRAINO andavano bene prima, non si capisce perché non dovrebbero andare bene adesso. La loro musica (purtroppo) non è cambiata. Le scelte evidentemente sono frutto di altri criteri, hanno a che fare con le opinioni, il posizionamento strategico di un gruppo o un evento sulla scala della comunicazione sociale (buonista, educato, politicamente scorretto, senza peli sulla lingua etc). Criteri che non servono a fare un festival che mi interessi, e che in italia sono diffusissimi.
    D’altra parte credo che la battuta dei NOBRAINO servisse anche a ingraziarsi pubblico e stampa filo-leghiste, utilizzando (e di conseguenza alimentando) gli stessi criteri che stanno portando alla loro esclusione/emarginazione. Dunque ben gli sta.

    (Finisce che saranno chiamati a suonare al prossimo battesimo collettivo con l’acqua del PO. Contenti tutti. Chissà cosa ne penserebbe FABER)

  22. Nel tiro al piattello di oggi un piazzamento di rispetto per il bravo T. T., con questo virtuosismo su FB:

    “I nobraino non sono diversi dalla Santanchè quando usano la morte di questi disperati che scappano da guerre e violenza per fare un po’ di rumore e farsi notare.”

    — incipit bruciante: subito l’evocazione del Male assoluto Santanchè, il cielo si fa plumbeo. All’orizzonte c’è la morte, l’apocalisse, i disperati che scappano dalla violenza: di qua, sulla terraferma, tutto è sospeso, immobile, in uno stato di rarefatta commozione… ma ecco arrivare i NOBRAINO a turbare il raccoglimento del web con il loro venale rumore..

    “Una totale mancanza di scrupoli che rende queste merde pronte a tutto.”

    —- i NOBRAINO non hanno scrupoli, sono merde pronte a tutto. Non hanno pietà, non si fermano davanti a nulla, forse sono come i NAR, anzi come l’ISIS. Un brivido corre lungo la schiena: siamo in pericolo. Vanno fermati!!! Il prossimo passo è la chiamata all’azione.

    “Ho appena chiamato gli organizzatori del concerto del primo maggio a Taranto per chiedergli di toglierli dal cartellone, ma loro l’avevano già fatto!”

    —- restare impassibili di fronte a questa minaccia è da vigliacchi, bisogna attivarsi! agire! all’armi! Un confronto, un chiarimento, un approfondimento al di là del post sui social sarebbe un cedimento da irresponsabili, NON SI DIALOGA CON I TERRORISTI, non ce lo dimentichiamo, non bisogna legittimarli, bisogna solo farli sparire, fare pressioni affinchè vengano silenziati, puniti, annichiliti.

    “Invito chiunque a cancellare i loro concerti, invito il pubblico a non seguirli più e mi auguro che i media cessino di occuparsi di questi mentecatti.”

    —- E non si tratta dell’opportunità o meno di concedere loro uno spazio in una giornata come il primo maggio tradizionalmente legata alle lotte antirazziste, la petizione riguarda l’intero spazio pubblico, l’invito è al boicottaggio totale: devono essere silenziati, radiati, schifati, cancellati, ignorati, perchè sono dei mentecatti senza scrupoli, forse pericolosi “merde pronte a tutto”

    “Vanno solo ignorati e poi spariranno da soli ingurgitati dai loro stessi sfinteri.”

    —- curioso corto circuito finale “vanno ignorati”… era l’opzione aperta sin dal principio, la più facile, ma lo stesso autore della chiamata alle armi ha preferito evidentemente fare altro. Nei commenti qualcuno si spinge a invocare la galera equiparando i NOBRAINO a dei torturatori (“Spero esista una qualche fattispecie di reato per questi comportamenti. Sennò introduciamola, come quella di tortura. Farabutti.”) si raggiunge il climax della web-indignazione, la sete di giustizia e di vendetta, le turpi giornate del G8 di Genova scorrono davanti agli occhi, i manganelli, il sangue, il dolore, e poi le fiamme, la fuga dalla guerra, l’Africa devastata dalla multinazionali e poi irrisa da gente senza scrupoli, pronta a tutto.
    NOBRAINO, merde pronte a tutto: oggi avete avuto la vostra razione di bastonate, si faccia avanti il prossimo.

  23. La semplifichi un po’.
    La reazione fu “Che schifo di pezzo, GQ ha fatto bene”, ma nessuno di quelli che lo pensarono/scrissero aveva riflettuto sul fatto che Nebo era stato preso da GQ per scrivere proprio pezzi così. In questo caso nessuno ha assoldato i Nobraino per fare cabaret sulle stragi e poi li ha silurati perchè non facevano ridere abbastanza.

    Il linciaggio. Se io organizzassi un concerto sceglierei chi chiamare sulla base della musica che suona. C’è chi organizza concerti sulla base di quello che un gruppo dice tra un pezzo e l’altro, nelle interviste, in tv, cmq non necessariamente solo nelle canzoni. Fare finta che questo non accada, che la musica sia una cosa e il pensiero di chi la suona un’altra, parlando di primo maggio, è abbastanza naive. Specie per uno che “che un supermercato la meni col 25 aprile per me dovrebbe essere concepito come ignobile”.
    Se rendi pubblica una tua opinione (nella fattispecie l’opinione è “trovo giusto ridere di 700 morti”) accetti che qualcuno la sostenga ed altri ci si dissocino. Se sei in cartello per un concerto e l’organizzazione vuole dissociarsi, la cosa più semplice è dirti di stare a casa.
    Ripeto, tutto volendo non pensare al fatto che farli o meno suonare, dopo sta querelle, dipenda solo da calcoli di ritorno di immagine e basta.

  24. @manq se ti rileggi secondo me te ne accorgi che è un po’ tirata per i capelli. un pezzo che esce su GQ è per forza sostenuto da GQ. a me capita che le riviste mi brucino i pezzi, per dire. la battuta introduce un link abbastanza eloquente.

    comunque va benissimo, ci mancherebbe. hanno la responsabilità delle loro dichiarazioni e se non vogliono farli suonare, non li faranno suonare. non far suonare uno perchè pensa che sia giusto fare una battuta per me è gravissimo. nel pomeriggio è uscito fuori che li hanno cancellati dalla festa del 25 aprile. che per me è ancora più grave.

  25. Mi si chiede da stamattina un commento. Really, veramente ho altro a cui pensare. Potrei ipotizzare un post sull’uso idiota e indiscriminato del “mezzo battuta” per commentare oramai praticamente ogni cosa (dischi, film, omicidi, suicidi, magalli e bocelli) ma dei NBN me ne frega meno del tempo che farà domani. E’ una vita (o almeno qualche anno) che periodicamente Kruger e soci si rendono partecipi di uscite infelici contro praticamente chiunque (artisti, addetti ai lavori, giornalisti, tecnici audio, personale della sicurezza, eccetera) e questo ha fatto sì che venissero inclusi da tempo nella mio personale faldone “Incredibili teste di cazzo con cui non condividere nemmeno un caffè”. Questa “cosa” è più grave di mandare a puttane un concerto organizzato da tempo perché qualcuno t’ha fatto presente che non puoi fumare in un’area pubblica al chiuso come legge antifumo in vigore dal 2003, con tanti saluti e baci a tutto il cucuzzaro che gira attorno il tuo concerto (di merda, se devo esprimere un giudizi)? Personalmente la ritengo solo l’ennesima dimostrazione di un divismo folle e assolutamente ingiustificato. Quando i Nobraino diventeranno qualcosa o qualcuno è probabile che ci scriva pure un post. Ora no…

  26. Concordo con Manq, gli organizzatori non potevano fare diversamente, mentre sulla battuta in sé è venuta male secondo me proprio l’intenzione provocatoria contro ciò di cui parla Cancabbaia, il clima dell’indignazione virale condito a lacrime collettive. Come dire che certe cose devi saperle fare, siccome sei Nobraino calci in culo, zitto e pedalare in fondo al banco, secondo me a ragione. Se non ci sei buono, non ci sei buono, cazzo.
    E, a leggere voi, manco a suonare.

  27. Non capisco perché ti sembri strano che le persone siano ritenute responsabili di quello che dicano, la musica è cultura e comunicazione. Se fai una battuta razzista, e la reiteri più volte, nessuno ti sparerà, ma il prossimo concerto lo farai a Casa Pound (che fa i concerti, boicottati dagli antifascisti e frequentati dai fascisti).

    Il parallelismo con Charlie Hebdo non so come ti venga e non riesco proprio a capirne gli appigli logici, presumendo che tu ne abbia trovati e non abbia solo voluto scrivere una frase a cazzo per provocare le risposte, cosa del tutto possibile perché tutti ormai, chi più chi meno, facciamo i coglioni e scriviamo idiozie solo per il gusto di trollare. Però ci sono dei limiti al trollaggio e questi nobraino, che prima di oggi non conoscevo, li hanno superati e ne pagano le conseguenze. Giustamente direi, altrimenti non avremmo dei limiti alle battute deficienti per attirare l’attenzione altrui, fulcro del Web 2.0.

  28. Scusa, con “per me” intendevo proprio “imho”, non “per me han reagito così perché…”.
    Cioè, io in privato con gli amici mi permetto di dire cose per il gusto della battuta che in situazioni istituzionali non direi, perché io Pinco Pallino posso dire più o meno quel che mi pare (e poi sarà chi mi sta vicino a ritenermi di buon gusto o di cattivo gusto, simpatico o meno ecc.), ma io Professor Pinco Pallino non posso farlo, ecco.

  29. Secondo me non è una battuta a meno che non inventi una nuova categoria nel pur vasto mondo delle battute, la battuta alla Nobraino.
    Voglio dire se fosse parte di un testo di una canzone in cui nelle restanti parti si chiarisce che si è solidali per destino nei confronti di quegli uomini che hanno perso la vita, l’effetto sarebbe diverso in quanto a spietatezza e gusto.
    Un po’ li ho ascoltati i Nobraino e ho visto i video, lui, il cantante non mi è mai sembrato una persona cattiva, un po’ strana si, con la voglia di provocare forse anche fuori tempo ma non cattiva; non mi sembra giusto che impediscano loro di suonare anche se forse urge un chiarimento.

  30. Non sono totalmente d’accordo con ciò che hai scritto, alcuni punti si e altri per niente, però per questa “il 25 aprile e il primo maggio saremo chiusi perché Coop crede nei valori di queste feste”. Mi ero così gasato che stavo per alzare il pugno, poi ho lasciato perdere e ho messo il Dixan nel carrello”

    Ti voglio inevitabilmente un po’ bene.

  31. Sai qual è un altro problema quando succedono ste cose? Che sto gruppo (di cui non so nulla) si troverà da un lato ad avere le bacheche infestate di teste di minchia che devono gridare la loro indignazione per prendere punti di PC + una buona parte di teste di minchia che invece posteranno foto del duce, o che li sosterranno in nome di un qualche impulso trollista.

  32. Magari non e’ una questione di liberta’ di espressione.
    Magari e’ solo l’ennesima reazione a catena pavloviana.
    Che sia Charlie o che sia la patonza della Lecciso durante una scosciata televisiva.

  33. Neil Young di cazzate nel corso degli anni ne ha sparate mica poche e a intervalli quasi regolari. Che si parli di “PONO”, che si parli della sua infatuazione per i repubblicani e i valori della vecchia america di Reagan in “Old Ways” e si potrebbe andare avanti parecchio. Ciò non toglie che Neil Young è un figo della madonna.

  34. Come ha detto qualcuno sono conosciuti nel giro per essere delle immense teste di minchia e hanno fatto una battuta da teste di minchia come al solito ma al cospetto di un pubblico più vasto..Hanno fatto outing insomma.

  35. Fermo restando che i NoBraiNo mi facciano cacare musicalmente, e anche su twitter, credo che sia necessario fare distinzione tra humore nero e battuta pura e semplice.
    Quella dei NoBraiNo er humor nero, che a volte serve a parlare di un problema con molta più efficacia del buonismo detto “del cazzo”.
    Il sito di Spinoza ne é un esempio.
    Detto questo, la battuta di humor nero dei NoBraiNo, faceva cacare, ma bannarli in questo modo è un atteggiamento tendente al nazismo molto peggiore del triste twitter che l’ha generato.

  36. Posto che non conoscevo questo gruppetto se non di nome (pensavo facessero quel panchettino adolescenziale oggi così fuori moda, invece hanno anche delle pretese), e da quel che ho sentito possono tranquillamente darsi al carico-scarico all’ortomercato lasciando perdere le velleità musicali, una roba del genere potrebbe anche essere presa come una provocazione, malriuscita quanto si vuole ma voglio illudermi che l’intento fosse quello

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