DISCONE: Miss Red – Murder

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Qualche dettaglio lo trovate in questa intervista su Fact: Kevin Martin viene invitato a suonare in Israele, la data va male, il giorno dopo viene infilato più o meno a caso in una festa dentro un bar, la gente va fuori di melone, a un certo punto una ragazzetta del posto sale in consolle e gli chiede di passarle il microfono. Kevin Martin glielo passa e trova un’anima gemella musicale. Da lì in poi inizia la bizzarra storia di Miss Red, attuale protegé di Martin e freschissima esordiente sulla lunga distanza con il mixtape Murder (lo scaricate qui). Questo per dirla come i giornalisti musicali. Avete presente quando uscì fuori il primo disco di MIA? Immaginatevela così, una versione per nerd scoppiati, The Bug al posto di Diplo, interventi di gente tipo Andy Stott o Evian Christ, tutto a caso meets tutto può succedere.

(Quando uscì tutto il casino su Borders avevo provato a scrivere una mia opinione sulla faccenda, ma ne era venuta fuori una questione etica molto pesante e complessa e la mia opinione sulla faccenda era che canzone e video fossero robaccia. Solo che su quel particolare argomento, e in quei particolari giorni, era davvero troppo difficile far capire che si può contemporaneamente pensare che MIA sia tutto sommato una bella persona e che abbia tutto il diritto di esprimersi e far sapere la propria voce su temi delicati come quello del video E che Borders sia una canzoncina di merda. O addirittura, che questa opinione su MIA possa essere appunto un’opinione, che so, una critica artistica, e non una visione del mondo. Non che sia la prima volta, eh. In ogni caso Murder mi serve anche come esempio al positivo: la roba per cui i primi dischi di MIA (i primi uno, ammettiamolo) mi aveva mandato fuori è la stessa che sta dentro questo mixtape di Miss Red: sensualità cinghiona, insensati atteggiamenti gangsta, Martin come sempre in buonissima, tutti che appizzano, la sensazione di una stella nascente, quella sensazione di possibilità infinite.

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