Oggi i Rockin 1000 suonano a Cesena, un concerto intero al Manuzzi. Se non sapete chi sono i Rockin’ 1000 cercateli su internet (io ne parlai brevemente in un articolo che scrissi su Dave Grohl) Una cosa che non viene fuori molto in pubblico, ma che qui si respira abbastanza, è che la Cesena musicale non è necessariamente entusiasta e presa bene all’idea che questa cosa succeda. Anzi, l’iniziativa Rockin’1000 è stato accolta con un certo biasimo fin da subito, e si sono creati due schieramenti abbastanza distinti -da una parte la gente coinvolta più o meno attivamente, dall’altra quelli che odiano il progetto e la realizzazione e tutto il resto.
Gli argomenti sono più o meno i soliti, e sono comprensibilissimi: c’è una città non proprio ben disposta per la musica, dove la programmazione live dei locali (penso al TAMLA) viene falciata dalle lamentele del vicinato e dalle ordinanze che seguono, una serie di posti (penso all’Officina49) che hanno fatto concerti eccezionali e ricevuto visite settimanali dalle forze dell’ordine, una continua lotta per sopravvivere e poter organizzare cose in piccolo che incontra continue resistenze dall’alto. In tutto questo arriva una specie di esercito di fanatici di Virgin Radio a fare questo megaevento sponsorizzato, e sembra tutto una merda. Un paio di mesi fa ho guardato il video di Fabio Zaffagnini che promuoveva l’evento: ho pensato distintamente che, diocristo, questa dev’essere davvero la cosa più lontana possibile dalla mia idea di musica. Pensateci bene: mille persone autodefinite ROCKERS che eseguono CLASSICI DEL ROCK, quasi tutte canzonacce*, in uno STADIO. Non lo so, cioè, è proprio un concetto che mi piglia male.
*sì, anche Smells Like Teen Spirit. Anche Blitzkrieg Bop. Sono canzonacce e fanno schifo al cazzo, quando partono in radio ti viene il malumore -sai perchè? Perchè sono state suonate troppe volte in troppi contesti sbagliati, e perchè piacciono alle persone sbagliate, ma anche e soprattutto perchè in generale non valgono quanto si pensa che valgano e negano l’esistenza pubblica ad altre cose più valide. Forse una volta erano canzoni grandiose e hanno raccontato un’epoca come nessun’altra, ma questo non giustifica il loro ingresso così in profondità nel tessuto sociale occidentale. E sfido chiunque a sostenere che senza la ripetizione massiva di Blitzkrieg Bop nelle feste rock il mondo non sarebbe un posto migliore. Pensate bene a quanti benefici potrebbe portare il divieto assoluto di suonare Blitzkrieg Bop in qualsiasi occasione, magari coi cartelli appesi come quella scena di Fusi di Testa nel negozio di chitarre.
Poi ho pensato che in qualche modo in questo è una cosa interessante, cioè, il fatto che sia la cosa più distante possibile dalla mia idea di musica, che sia la parodia definitiva del concetto e quindi -essendo di base il rock una parodia di qualcosa, non so se di se stesso o che altro- forse la cosa più vicina all’idea pura di rock. E magari qualcosa che potrebbe perfino essere accostato a 77 Boadrum o alla performance di Rhys Chatham a Montmartre o a Justin Bieber rallentato. E voglio dire, considerato che non sono ancora una lobby della musica cesenate e/o non hanno la capacità di proibire agli altri di organizzare concerti, la principale obiezione che si può porre ai Rockin 1000 è che “quello dei Rockin’1000 non è il vero rock”. E credo che quando si inizia a fare questi ragionamenti in pubblico si sia davvero arrivati alla frutta. Poi io vabbè, non ci vado perchè appunto la mia idea di musica non combacia e questo mese ho paccato troppi concerti fighi per potermi sentire bene al concerto dei Rockin 1000. E naturalmente perchè ho qualcos’altro da fare, tipo cene in posti tranquilli col menu fissato a 23 euro bevande incluse. E quindi, alla fine di tutto, direi che il problema sono io, altro che i Rockin’1000. Che hanno semplicemente guardato lontano e tirato su i soldi che servivano, e quindi faranno il concerto, bravoni. Magari qualcuno di loro si presenti anche agli altri concerti, e per favore fate il possibile per non intasare la Secante ad altezza stadio che stasera devo fare avanti e indietro da Ravenna.
Eddai piantala di pensare a quello che pensa la gente. Una bella canzone è una bella canzone e chi se ne frega della società occidentale, a chi piace e a chi non piace. Come fai a goderti la musica se stai sempre a pensare al contesto delle cose, a contare i peli del culo a ogni musicista, a fare le analisi a questa o quella scena musicale e a misurare il livello di mainstream? Dovremmo essere tutti più sciolti.