Una cosa su OK Computer

Double Dragon alla Tommaso Gulli (Ravenna8Bit)

Per un sacco di tempo ho pensato che No Surprises si chiamasse Lucky. Ho comprato il mio primo lettore CD un annetto dopo l’uscita di OK Computer; Nicola mi masterizzò il CD e io sbagliai a copiare i titoli delle canzoni sulla copertina. “Bellina la 10, come si chiama? Lucky.” La mia canzone preferita di OK Computer inizialmente era Lucky, e mi piaceva molto anche quella dopo Lucky (cioè Lucky, appunto). Di lì a poco mi abituai a utilizzare il CD come formato standard, e questo fa sì che per la maggior parte degli album usciti tra la fine degli anni ’90 e la prima metà degli anni 2000 le mie canzoni preferite di un dato disco siano “la uno”, “la tre”, “la sette” e via di questo passo.

(non so se avete mai notato che nei dischi rock la sette è spesso una delle canzoni più belle)

Poi ho continuato ad ascoltare OK Computer, che è il mio disco preferito dei Radiohead (secondo posto The King Of Limbs, terzo posto non pervenuto). Da una decina d’anni la mia canzone preferita è Let Down, perché Diego la suonava per ultima, in chiusura ai dj-set anni ’90 che facevamo assieme. Una volta mi raccomandai: “mi raccomando chiudi con la 5 di OK Computer”.

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(l’immagine è di ravenna8bit, il mio account instagram preferito)

6 thoughts on “Una cosa su OK Computer”

  1. La cosa di associare titoli sbagliati ai pezzi a causa delle cassette copiate è il manifesto della nostra generazione.

  2. La 7 di Ok Computer è “Fitter Happier”, una delle mie preferite in assoluto. Ma non so se vale come disco rock. Sono a venuto a conoscenza che esiste una versione con la voce di Max Collini.

  3. Associare titoli sbagliati ai pezzi perchè hai sbagliato a masterizzarli o perchè li hai scaricati da Emule col titolo sbagliato.

    E rimanerci male con le tipe quando ti fanno capire che è inutile sapere la canzone a memoria se poi il titolo è un altro.

    @anonimo: booooooooooooooooring

  4. Per qualche tempo è girata, nell’internet, una cover di Something dei Beatles che risultava a nome Radiohead. Io l’ascoltavo e dicevo “Bella. Allora quando vuole sa cantare.”
    Poi ho scoperto che era una demo voce e chitarra di George Harrison, peraltro edita ufficialmente (il massimo dello scuorno).
    Ci avevo pure scritto sopra (l’idea era di scrivere su alcune cover dei Beatles, ne ho scritte 5 o 6 e poi ho mollato).

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