Rustie – EVENIFUDONTBELIEVE

IERI/OGGI E’ KALATA KOME UNA MINKIA DAL CIELO LA FOKA SIBERT !!!

La foca Sibert ci guarda dall'alto dei cieli!
La foca Sibert ci guarda dall’alto dei cieli!

La foca in questione in realtà è la nuova MAGNIFICA copertina del nuovo inaspettato album di Rustie che è stato droppato a buffo ieri/oggi sulle nostre rekkie e si chiama EVENIFUDONTBELIEVE kosì in kaps lock! kosì anke se nun ce kredi adesso skriverò solo kon kappa e kaps lock in una modalità kiamata TURBOBLASTO nella rara versione di track by track in ULTRAMODE ON.

EVENIFUDONTBELIEVE è come infilare il cazzo in un marshmellow
Rustie: come infilare il cazzo in un marshmellow

PORKUDDIO KE DISKODIO KE HA FATTO RUSTIE!!! HA REKUPERATO IL TERRENO PERSO DOPO IL WARPOP NOIA GREEN LANGUAGE USCITO L’ANNOSKORSO!!! KUI’ TROVEERETE SOLO 500% VIDEOGAMEWAVE!!! FORSE RUSTIE E’ STATO STIMOLATO EL FARE IL DISKO PIU’ SO HD IT HURTS POSSIBILE DA QUELLA KAKKA DI DISKO DEL KOMPARE DI GLUKOSIO SKOZZESE HUDMO NO COME GIA’ IPOTIZZATO DA ME IL POVERO RUS FU TIRATO DAI ROMPICOJONI DELL’INDUSTRY DA UN LATO A FARE UNA COSA AVANTGARDE BLISS E DALL’ALTRA UNA VOCAL POP GLOSSY DU COJONI FONTE: FACT INTERVIEW. EKKO PERKE’ RUS E’ TORNATO URLANDO MO TI FACCIO VEDERE KOME SKRANNA GIOIOSO UN HDBOY !!! STAVOLTA NIENTE FEAT ANZI UN BOTTO DI FEAT, MA TUTTI FEAT. RUSTIE STESSO!!! KUINDI FINALMENTE SOLO KAZZISMI DI ZUKKERO TIPO KAZZETTI DI MARSHMELLOWS!!! L’ALBUM E’ USCITO IERI/OGGI ASKOLTATO IERI/OGGIMATITNA MENTRE ANDAVO A LAVORO HO RAGGIUNTO LE STELLE KOME SUCCEDEVA IN SONIC COLOURS ORA LO STO RISENTENDO SU SPOTIFY PER RECENSIRVELO SPERO IN TEMPO KE ORMAI E’ NOTIZIA VEKKIA KONCETTOVEKKIO GIA’ DISKO SUPERATO !!!  PERO’ SARA’ UTILE A VOI DI BASTONATE KE AMATE SOLO VINILE E ASPETTATE IL VINILE DI RUSTIE!!! IO INVECE ASPETTO IL CD BLEEPWARP KE SI OTTENEVA SE VENIVI RITUI’TTATO DA RUSTIE!!! E IOHOSONO STATO TITUI’TTATO DA RUSTIE TIE’!!!

VISTO KE NUN CE KREDI EKKO KOME SONO STATO RITWITTATO!
VISTO KE NUN CE KREDI EKKO KOME SONO STATO RITWITTATO!

EVENIFUDONTBELIEVE:

01 Coral Elixrr [feat. Rustie]: SUBITO KITARRA DEFENDER OF THE FUTURE KE IRROMPE TRA LE NUVOLE IN TEMPESTA !!! L’ELISIR CORALLO SOMMINISTRATOCI CI FA KADERE NELL’EKKO MONDO DI RUSTIE KE SODDISFATTO CI SUSSURRA: KUESTO E’ IL MIO MONDO ◦°˚\(*❛‿❛)/˚°◦

02 First Mythz: GIUNTI NELL’EKKO MONDO RUSTIE VENIAMO SUBBITO INTRODOTTI DAI SAGGI DELIFINI AL PRIMO MITO DI RUSTIE: I KAZZOTTI TRANCE IN 4K SATURATO !!! KE EPIKE SARAKKE !!! o(≧∇≦o)

03 Atlantean Airship: DALLE SKIUME SAPONOSE DEL MAR DEI SARKAZZI EMERGE L’AERONAVE KE CI PORTERA’ IN GIRO PER I DIVERSI STAGE DELL‘EKKO MONDO RUSTIE !!! KE SKIANTO IMPONENTE !!! (((o(*゚▽゚*)o)))

04 4Eva [feat. Rustie]: DURANTE LA PAUSA PRANZO SULL’AERONAVE RUSTIE NE APPROFITTA PER KANTARCI BALLADE DEL KONVINCERCI ADAMARLOPERSEMPRE !!! A ME KONKUISTA SUBITO KON I LEAD TIPO PINBALL FANTASIES !!! PERSEMPRERUSTIE !!!! ヾ(〃^∇^)ノ♪

05 Big Catzz: LE KOSE SI FANNO MOVIMENTATE KUANDO L’AERONAVE AFFIANKA UN KRANDE KATTZO IN KORSA !!! UN POWER KICK CI GETTA SULLA SKIENA DI KUEST’ENORME BESTIA FURRY KE KORRE GIOIOSA IN MEZZO ALLA SAVANA !!! KE KAVALKATA !!! o(*>ω<*)o

06 Peace Upzzz [feat. Rustie]: DOPO LA SUDATA NELLA SAVANNNNA RUSTIE CI BUTTA IN UN GIGAAUTOLAVAGGIO VOLANTE PER LAVARCI E VOLARE VERSO LE STELLEEEEE GRAZIE ALLA SUA PROPULSIONE A GATE ACCELLERATI!!!! LA PACE E’ IN ALTOOOOZ/REACH4THESTARZ!!!! ☆~~ヾ(>▽<)ノ。・☆ 

07 Your Goddezz: IN CIELO CI AKKOGLIE LA DEA DAI KAPELLI VAPOROSI HA UN MANO UN GAMEBOY COLOR ATTAKKATO AD UN BLASTOVISORE DI NUOVA GENERAZIONE 10K KE PROIETTA VISUALZ DIRETTAMENTE DAL SUO STIKKIO DIVINO!!! VISIONI DI INFINITI MONDI PARALLELI TURBOBLASTI !!! ╰(◉ᾥ◉)╯

08 Coral Castelz: TORNIAMO SUI LIDI SPUMOSI DELL’EKKO MONDO RUSTIE NEL KASTELLO KORALLO STANNO TENENDO UN RAVEPARTY TRANSOCEANIKO!!! KUANTI DEFENDER OF THE FUTURE CI SONO! CI OFFRONO DEL KROKKANTE SESAMO KOLORATO !!! KE SFIZIOOOOOOOOOO !!!! ⌒°(❛ᴗ❛)°⌒

09 What U Mean [feat. Rustie]: KAZZUVORDI’!? EKKO L’INNO DELL’EKKORAVEPARTY !!! KUI’ CI SI SBALLA DI STRAMALEDETTO RAKAZZIIIIII!!! ANDAMENTO ONDINA MIX KON SUBOLO POWAHKICK GABBO !!!  ヽ༼>ل͜<༽ノ

10 Morning Starr [feat. Rustie]: SE’ FATTA MATTINA E I BOBBLERS AKKOLGONO IL SOLE CON IL LORO RITUALE MATTINIERO DEL DROPPPONE HAPPY HONDA !!! KE FELICITA’ !!!   ҉*\( ‘ω’ )/*҉

11 Death Bliss: EMERGENZA NELL’EKKO MONDO RUSTIE !!! E’ MORTO IL BLISS !!! SENZA TOP BLISS L’EKKO MONDO POTREBBE SPEGNERSIIIII !!! EKKO KE TUTTI GLI ANIMALI DI KUESTO MONDO PRENDONO I LORO POWAHKICK LE LORO PIU’ SINCERE MELODIE LE LORO MIGLIORI SGOMMATE E KARIKANO TUTTO NEI KANNONI SPARA BLISS !!! SI SPARGE PIANGINA NEL CIELO !!!!! ヽ(*⌒∇⌒*)ノ

12 New Realm: EKKO E’ TORNATO IL TOP BLISS NELL’EKKO MONDO DI RUSTIE ! AMOREVOLE SIGLETTA DEL CERKIO DELLA VITA!!! KE BEL NUOVO REAME!!! ┗(^∀^)┛

13 Emerald Tabletz: ALLA KORTE DEL RINNOVATO RE DELL’HD RUSTIE CI VENGONO MOSTRATE LE SAKRE TAVOLETTE DI SMERALDO !!! KUAL SPLENDORE !!! KUALE HONORE !!! INKREDIBILE KOMPOSIZIONE DEFENDER OF THE FUSION KE PENSAVAMO SKOMPARSA KON LA MORTE DI HUDMO !!! FORSE LA MIGLIOR KOMPOSIZIONE SU SKERMO LED KE ABBIA MAI KOMPOSTO IL NOSTRO AMATO RE RUSTIE !!! SIA LODE AL RE !!! ヾ(o✪‿✪o)シ

14 Open Heartzz: TROPPE EMOZIONI!!! KUESTO PEZZO SERVE A DISTENDERCI SULLE RIVE DELL’EKKO MONDO RUSTIE E APRIRCI IL KUORE AL KANTO DELLE SIRENE !!! KOME DIVENTARE UNA SIRENETTA IN TRE MOSSE !!! (๑•́‧̫•̀๑)

15 444Sure [feat. Rustie]: PURTROPPO E’ GIUNTO IL MOMENTO DELL’ADDIO ALL’EKKO MONDO DI RUSTIE !!!  POSSO TORNARCII’!??!’ EPPEFFORZAAAAA!!! MI DICE RUSTIE!!! PEPEPERFFOOORZAAAAA KE DEVI RITORNA KUESTO E’ IL MIO MONDO E’ SEMPRE KUI PER TE’ !!!! E IO INFATTI E’ DA STAMANE/IERIMMATTINA KE CI STO TORNANDO !!! ヽ(´ω`○)ノ.+゚*。:゚+  。゚✶ฺ.ヽ(*´∀`*)ノ.✶゚ฺ。

KRAZIE RUSTIE DI AVER RESO LE MIE JURNATE PIU’ POSSIBILE TURBOKOLORATE FOSSE PER VOIALTRI ERO ANKORA A GIOKARE A MARRONITA’ SERIOSE KOLOR KAN KE SKAGA !!! FUK U !!!┌∩┐(◣_◢)┌∩┐

W RUSTIE !!! (♥ω♥ ) ~♪

ekko komodo link korporate streamo: https://play.spotify.com/album/49Iya42dgyQlHiImgCcvJt

La rubrica pop di Bastonate: CENTIPEDE HZ (o parlare degli Animal Collective con un tono tipo “non ne ha parlato nessun altro prima d’ora”)

La sfida di oggi è a scrivere del nuovo disco degli Animal Collective senza usare le parole droga, psichedelia, freak, postmoderno e cancelliere. Per l’ultima parola sarà abbastanza facile. La carriera degli Animal Collective si divide più o meno in due periodi, il primo va più o meno fino a Feels e il secondo parte dal disco dopo. In questa parte della carriera degli Animal Collective, ancora in corso, Panda Bear e soci sono più o meno accettati da chiunque come un gruppo pop di buon successo (non sappiamo quanto buono, immagino vendano sulle duecentomila copie per ognuno degli ultimi dischi, la sto sparando) che spara singoli da consumarsi preferibilmente entro il mese e che suonano giusto un po’ più stupidi e cerebrali contemporaneamente del resto del pop. La principale differenza tra la prima e la seconda parte della carriera della band è che durante la seconda s’è interessata al gruppo una serie di media che prima non ci volevano avere a che fare manco previa sterilizzazione del CD. Per il resto gli Animal Collective sono un gruppo di successo da Here Comes The Indian, da Here Comes the Indian hanno contribuito attivamente a sviluppare un discorso musicale che segnasse un’evoluzione rispetto al passato e ci desse la possibilità di ascoltare musica che non ascoltavamo prima (qualcuno ha anche provato a trovare paragoni con qualche scoppiato che suonava macchinette e strumenti autocostruiti dagli anni sessanta in poi, ma il discorso non regge), il tutto in clamorosa controtendenza rispetto alla logica del risuonare quello che non sembrava essere stato ascoltato a sufficienza negli anni in cui usciva, che sommata alla cultura dell’hip ad ogni costo ci ha omaggiato di dieci anni di musica uguali a un mercoledì mattina poco ispirato di Ian Curtis all’ufficio di collocamento. Lunga storia, e insomma la grammatica non aiuta. Questo pezzo d’altra parte non vorrebbe parlare del nuovo disco degli Animal Collective, perché il nuovo disco degli Animal Collective è pitchforkianamente un 7.7, senza infamia e con diverse lodi, tutti a casa.

Questo pezzo in realtà vorrebbe parlare del pop della nostra epoca, ma non ho voglia di avventurarmi in una tegola di seicentomila battute per fare contenti i troll che mi accusano, peraltro a ragione, di fare uso del blog per supplire alla mancanza di figa e credito intellettuale. Ora, siccome più o meno tutta la musica che gira oggi è musica popolare, cerco di restringere il mio discorso a un paio di cose che non c’entrano con la musica popolare e portare a casa il pezzo perché come sembra davvero da questo capoverso non ho niente di particolare da dire e anzi mi scappa da pisciare. Voglio quindi che il nostro sterminato pubblico di lettori immagini che da quando sarò andato a capo sarò andato in bagno e il mio stato d’animo sarà molto meno urgente e infastidito.

Una cosa che non trovo più nei dischi è la capacità di identificarmici e stupirmi. Voglio dire, è la cosa che a un certo punto mi ha fatto innamorare dei dischi. Avevo deciso che avrei ascoltato IL ROCK perché volevo fare la figura di uno che voleva emozioni forti, ma se non avessi provato una sensazione stile questa roba l’hanno fatta uscire dalla mia testa che ho avuto ascoltando cose tipo i Dead Kennedys, nella vita probabilmente avrei fatto qualcosa di molto più importante che spulciare i negozi al sabato pomeriggio in cerca del disco definitivo a dieci euro. Naturalmente il fatto che noi vecchi non si provi più quel tipo di emozione non è colpa dei gruppi, è colpa nostra. Abbiamo ascoltato troppa roba e ci siamo bruciati tutte le possibilità. Una cosa che trovo ancora qualche volta, ma sempre di rado, è una sensazione diametralmente opposta, cioè quella di ascoltare un disco e pensare che questi qua fan solo delle scelte sbagliate. Sbagliate vuol dire scelte che non farei io. Hai un bel riff di chitarra e aggiungi dei violini, eccetera. La maggior parte delle volte sono errori dei gruppi, scelta di un produttore sbagliato, aspettative diverse dalle mie e simili. A volte sono esperimenti curiosi che mi viene da abbandonare. Altre volte è la struttura della musica a prevedere lo smarrimento dell’ascoltatore, penso al freejazz e roba simile. Gli Animal Collective sono dei bruciati che si spaccano il culo su un formato che non riuscirei mai a concepire e tirano fuori dischi che sono simili l’uno all’altro e sempre diversi da quello che una persona ragionevole si aspetta. Centipede HZ è ancora un disco che è impossibile definire di maniera, un po’ perché i pezzi tirano tutti da una parte diversa e un po’ perché gli Animal Collective potrebbero (a ragion veduta) mettere insieme un disco con cinque canzoni-cassa alla Summertime Clothes da suonare alle feste per la gioia di quelli della scena (ma anche io per dire sarei contentissimo) e continuano, non si sa bene per quale motivo, a tirare dalla parte di un pop acido stile ultimi Beach Boys destrutturati in provetta CON variazioni sul tema. Il lavoro di ricerca dietro la musica di Centipede HZ sembra essere così monumentale e lungo da permettere in prospettiva a chiunque altro di concepire qualsiasi arrangiamento. E sì, è chiaro che alle condizioni attuali di popolarità del gruppo fratto tipo di appassionati che contribuiscono a tale popolarità, il fatto di non accontentare il loro pubblico è senz’altro il modo migliore di accontentarlo. Ma mi risulta comunque difficile pensare a un gruppo che definisca la propria epoca nel tentativo di definire se stesso, usando tra l’altro il più basso grado di arroganza possibile in queste condizioni.

Alla fine della fiera mi sento davvero piuttosto bene quando esce un disco degli Animal Collective. Se me lo chiedessero puntandomi una pistola alla tempia direi che i miei AC preferiti sono quelli di Sung Tongs e Here Comes the Indian, ma a tutt’oggi mi fanno provare sensazioni che tra un disco degli AC e l’altro mi scordo di essere in grado di provare. Insomma, alla fin fine tutti i discorsi che sto leggicchiando sulla maniera e sul fatto che abbiano rotto il cazzo da un punto di vista storico e culturale, un topos critico che ho imparato ai tempi del terzo disco degli Oasis senza capirlo.

PS: YEA, nemmeno una volta.

DISCONE : IL MURO DEL CANTO “L’AMMAZZASETTE” (Goodfellas) ovvero FATECE LARGO CHE PASSAMO NOI

MuroDelCanto
Muro Del Canto

Fino all’eccellente esordio degli Ardecore nessuno aveva anche solo ipotizzato che la musica folk romana avesse qualche possibilità in ambito indie e dintorni. Voglio dire, frasi come  “Ma che cce frega, ma che cce importa se l’oste ar vino c’ha messo l’acqua” sono quanto di più lontano dall’universo indie, frequentato da gente che spesso riesce a fare discorsi seri persino sugli Arctic Monkeys. Tant’è, sdoganate queste sonorità presso certo pubblico, i citati Ardecore hanno intrapreso un discorso musicale che, pur lasciando Roma sullo sfondo, li ha portati più lontani dal folk della capitale e dalle reinterpretazioni dei classici dell’esordio, ma chi avesse nostalgia di un approccio più popolare e diretto ha finalmente trovato un disco notevole. Dopo un ottimo ep (le cui canzoni sono qui riproposte in versione più curata) il gruppo Il Muro del Canto ritorna con il primo full che mantiene le promesse, grazie a quindici canzoni originali  tra folk e rock di livello medio altissimo. A scanso di equivoci, segnalo che la tradizione romana qui riletta non è quella (rispettabilissima, per altro) fatta di cori da osteria – che a volerla trovare, fa capolino giusto in qualche brano – ma quella più amara e intrisa di realismo spesso brutale affrontato con la dignità degli ultimi. Non mancano ghost stories commoventi (La stupenda “Parla cò me“), rievocazioni dei bombardamenti della seconda guerra mondiale (“San Lorenzo“), amori traditi  o mai nati, racconti di poveri cristi e via dicendo. Come accennato prima, l’approccio è molto diretto e popolare, ma questo non deve far pensare a un disco poco curato, anzi, il lavoro dei  musicisti è più che valido e le canzoni sono veramente ben scritte e ben suonate, con un plauso anche ai testi che fanno risaltare lo spirito del miglior modo romano di fare canzone. Siamo all’inizio, ma per me un disco da top10 per il 2012 già c’è.

(“Er Doom”)