Nell’agosto del 2001 sull’allora frequentatissimo sito ufficiale (che tra le altre cose ospitava un forum, poi ben presto oscurato, che fu teatro di accesissime liti tra nerd orribili da qualunque parte del pianeta) compare in downloading gratuito, con tanto di tracklist e copertina, un fantomatico Internet album che Frusciante, fresco reduce dal planetario reunion-tour con i Red Hot Chili Peppers (nonchè da poco fidanzatosi con l’allora diciottenne figlia di Julian Schnabel), aveva deciso di donare personalmente ai suoi fans; nessuna indicazione oltre ai titoli dei brani, non si sa quindi a quando risalga il materiale né quando sia stato registrato, la qualità d’incisione è quella del quattro piste che chiunque abbia strimpellato due cazzate negli anni novanta potrebbe ancora avere in casa, l’armamentario quasi esclusivamente chitarra acustica, elettrica e banjo, oltre ovviamente a quella voce, la voce di un uomo che è passato attraverso tanta di quella droga che è già un miracolo se riesce a farfugliare qualcosa di vagamente sensato. I pezzi sono ventuno, tutti inediti, di cui non è prevista alcuna collocazione sulle future pubblicazioni fisiche e a pagamento. Per movimentare un po’ la faccenda, da dissociato quale è Frusciante decide di mettere online soltanto quattro pezzi al mese, l’ordine dei quali è totalmente randomico e senza costrutto alcuno; capita dunque che, per esempio, a novembre siano disponibili i brani 5, 6, 8 e 15, a dicembre i brani 20, 17, 13 e di nuovo 5, e a gennaio di nuovo 6, 14, 1 e 2. Un inferno. Lo stillicidio è andato avanti almeno fino all’estate 2002 (periodo in cui ho finalmente completato il downloading della mia copia, dopo di che ho finalmente smesso di curarmi dei paranoici upload dell’uomo), poi, così come era comparso, l’Internet album è sparito dal sito, brutalmente e senza preavviso, la rimozione giustificata da uno degli innumerevoli restyling grafici. Ma ormai il forum era stato chiuso, Frusciante aveva pubblicato con i RHCP l’imbarazzante By The Way e da solo l’appena discreto Shadows Collide with People, stava per lanciarsi nell’ennesimo folle progetto rispettato solo in parte (una cascata di album da pubblicare a cadenza fissa) e l’Internet album diventa forse il primo album fantasma dell’era digitale, un po’ il corrispettivo degli LP mai pubblicati dei The The o del “disco inesistente” dei Pere Ubu. Il vero peccato è che i pezzi sono BELLI, stratificati, sottilmente inquietanti, portatori e generatori di quelle stesse nevrosi e bizzarrie che alimentavano dischi come Niandra LaDes, il pluri-rinnegato Smile from the Streets You Hold, e titoli trasudanti visionarietà paranoide del tenore di Your Pussy’s Glued to a Building On Fire. Roba, in ogni caso, ben lontana dalla stiracchiata sufficienza di un lavoretto scritto ed eseguito con la mano sinistra come il di poco precedente To Record Only Water for Ten Days, o dal pilota automatico innestato di default con i suoi muscolari compagni di merende. Per qualche tempo circolarono perfino versioni live bootleg di alcuni brani sul defunto Audiogalaxy (da qualche parte dovrei ancora avere una versione ancora più delirante dell’iniziale So Would Have I, eseguita dal vivo chissà dove), poi più nulla s’è udito. Dopo anni di oblio (il sito di Frusciante è poi finito per diventare un blog) l’album è ora più facilmente reperibile; lo potete trovare, tra le varie fonti, qui.