L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 28 novembre-4 dicembre 2011

mercoledì, XM24.

Il lunedì è infinitamente meno sgradevole al pensiero di un bel concertino gratuito a fine giornata all’Elastico; nello specifico, delle Sandwitches si dice che sono l’equivalente rock del personaggio che Jessica Chastain interpreta in The Tree of Life, non so per voi ma questo per me basta e avanza. Esserci (dalle 20, gratis). Martedì nel segno dei cantautori, da Richard Buckner al Bronson (21.30, dieci euro) a Maria Devigili in duo da Osvaldo (dalle 20, gratis) a Boxeur The Coeur al Teatrino degli Illusi (dalle 20, gratis). Mercoledì preparate gli acidi, prenotate un posto finestrino sull’astronave Delta 9 e sintonizzatevi sulla serata MeryXM più sballosa e viaggiosa di sempre; a partire dalle 20.30 il corriere cosmico Gino Dal Soler in carne, ossa e flow messianico parla del più grande libro sul folk psichedelico mai scritto in Italia: il suoNon sarà una semplice presentazione di un libro, piuttosto un racconto fatto di parole, suoni ed immagini che hanno plasmato il free-acid-freak folk dagli anni 60 ad oggi. Una mappa sonica e visuale per l’orientamento, dedicata più ai neofiti che ai cultori che del genere sanno tutto o quasi. Musiche e visioni dentro un cerchio ininterrotto e come il titolo del video che presenteremo: “Be Glad for the song has no ending!”. Sto già fluttuando su Saturno al solo pensiero. Se invece la musica da sballoni fattoni non vi interessa e quel che volete è una bella botta di pagan-epic-folk-viking metal da far sborrare nell’armatura Odino mentre va alla guerra ecco per voi Moonsorrow, Tyr e Crimfall al Sottotetto (dalle 20.30, ventitré euro), e il gjallarhorn continua a risuonare. Ci sono anche i Junior Boys in supergay analog fattanza al Locomotiv (dalle 22.30, dodici euro più tessera AICS). Giovedì al Teatrino degli Illusi è di scena l’associazione a delinquere dei temibili fratelli Angeli(uno fotografa, l’altro suona la chitarra sarda preparata), dalle 22, un trip vero. Venerdì tra mafiosi ballerini, guitar heroes lesbici, jazzisti flippati e romagnoli urlanti sensibili ce n’è per tutti i gusti: rispettivamente, The Good Fellas al Locomotiv (22.30, dieci euro più tessera AICS), Kaki King al Bronson (21.30, dieci euro), Turbo Trio al Bartleby (21, gratis) e LaQuiete + Distanti al Covo (22, ??? euri). Sabato Chicks On Speed in live djset transgender pilotato al Locomotiv (22.30, dieci euro più tessera AICS), oppure festivalino foriero di gran legnate all’Ekidna a Carpi – ci suonano anche gli Storm{o}; info e flyer da stampare, fotocopiare e far girare Qui. Domenica The Field al Bronson (21.30, quindici euro) oppure The Babies al Mattatoio. È  attiva la nuova casella postale per consigli, suggerimenti, minacce di morte, segnalazioni di bar mitzvah e quant’altro: lagendinadeiconcerti(at)gmail(dot)com. Scriveteci…

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 1-7 agosto 2011

 
Agendina dei concerti ridotta per mancanza di roba (in compenso settimana prossima sarà delirio vero: Suicidal Tendencies, GBH, Dillinger, Oneida, gli arcangeli con le trombe e i diavoli coi tromboni…), si inizia comunque bene stasera con il concerto WTF del millennio: Robyn Hitchcock che suona i pezzi di Bob Dylan a Cusercoli, ovvero la versione romagnola di Un tranquillo week-end di paura. Gratis dalle 21.30, info Qui. Ci si sposta di poco martedì, per la precisione al bagno Hana-bi a Marina di Ravenna, per il nostro rottoinculo preferito degli ultimi tempi: gentlemen and gentlemen, Scott Matthew. Gratis, dalle 21.30 (poi si balla fino alle 3: noi lavoriamo sodo e ci divertiamo sodo!). Ancora all’Hana-bi mercoledì, a sfondarci di Chinamartini, cedrata Tassoni, spuma Sanpellegrino e acqua Pejo a secchiate insieme ai Calibro35 (sempre gratis, sempre dalle 21.30); seguono battute a random dal repertorio di Sacchi Giulio, Giorgio Caneparo, Ugo Piazza e via poliziottescheggiando. Ennio, sei un dilettante. Come riusciranno Polvo e Thermals a portare a termine i rispettivi set in meno di due ore? Lo scopriremo giovedì al Bolognetti dalle 21 alle 23. Ronchi aiutaci tu… È l’unico concerto emiliano della settimana e per ora anche l’ultimo; e se nel week-end non ne avete voglia un cazzo di finire al mare assieme a diecimila altri stronzi diventa un problema visto che in giro (almeno per ora) non c’è niente.

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 23-29 maggio 2011

no more Happy Mondays...

Inizio settimana nel segno del bong ribollente dei trip senza ritorno e delle tante tante belle pastiglie colorate che si sa dove si comincia ma non dove e quando (e se) si finisce: all’XM24 in una botta sola le legnate di drone psichedelico degli irsuti Barn Owl più le bordate di shoegaze psichedelico dell’ex-Tarentel Jefre Cantu-Ledesma, aprono How Much Wood Would a Woodchuck Chuck che solo dal nome ti mandano in paranoia il cervello (dalle 22, tre/quattro euro), mentre se siete in vena di scampagnate tossiche fuori porta all’Hana-Bi suonano gratis gli Akron/Family con tanto di barbe e camicioni che manco alla Caritas (dalle 21.30).
Domani se non siete a farvi venire due coglioni così con Sufjan Stevens a Ferrara (comunque i biglietti sono esauriti) potrete comunque venire alle Scuderie a farvi trapanare i timpani dagli überricchioni Matmos più l’ubiquo John Wiese (pare ci sia anche il redivivo J. Lesser, per ogni informazione fare riferimento al suo sito ufficiale), dalle 22, dodici euro. Mercoledì se cercate un pretesto convincete per farla finita eccovi serviti: Black Heart Procession in acustico al cinema Perla (dalle 21, diciotto euro, se poi si decidessero a fare qualche altro pezzo vecchio oltre Blue Tears magari è la volta che si torna a piangere…). A MeryXM tornano i ragazzi da Gaza, bordate ultranoise a strafottere alla Barberia (flyerqui sotto), al Clandestino arriva Vincenzo Vasi con le sue basette assassine e un progetto dal nome inquietante: Molestus (gratis dalle 22.30). Giovedì gran legnate con i The Faceless in data unica al Rock Planet (più altri gruppi ugualmente ipertecnici e pestoni, dalle 20.30). Il concerto degli Happy Mondays spostato a questo venerdì è stato definitivamente CANCELLATO (si vede che l’agenda del pusher era particolarmente piena in questo periodo) quindi si può tranquillamente fare serata al Musica nelle Valli senza alcun rimpianto; sabato Assalti canta e non manda in letargo le menti al TPO (di spalla Inoki direttamente dal tavolo verde, prezzo n.p.), lo stiloso Toro Y Moy smazza la sua cosa al Sì (dieci euro, dalle 21.30) e il redivivo Tom Warrior porta i suoi arcigni e mentali Tryptikon al Rock Planet (dalle 20.30, prezzo n.p.). Domenica a martellarsi i maroni all’Estragon con gli Explosions in the Sky (dalle 21.30, diciotto euro) o all’XM24 a farsi sfracellare i timpani courtesy of Jucifer e Orange Man Theory (dalle 22, max cinque euro) l’ardua scelta.

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 21-27 marzo 2011

 

al prossimo che sento cianciare a proposito della "dignità dei giapponesi" gli infilo questo vinile su per il culo.

È arrivata la primavera, come diceva anche Marina Rei. L’ex Fragilecontinuo festeggia da par suo con un concerto aperitivo di BeMyDelay + Rella the Woodcutter; oggi pomeriggio dalle 19, prima tutti ai Giardini a suonare le prime trombe della stagione. Martedì gran festa per gli amanti del thrash metal coi riffettini puliti a mitraglia e il giubbetto di jeans con la toppa dei Forbidden e tanti altri loghi improponibili, arrivano i lungocriniti Lazarus A.D. e i molesti latinos Bonded By Blood (originali fin dal nome) in data unica al Blogos (dalle 21.30 con Criminal Side e Injury di spalla; quindici euro). Mercoledì a MeryXM si parla di Frigidaire insieme  a Vincenzo Sparagna (non un coglione qualunque che ha scoperto il più grande giornale della storia dell’Umanità l’altroieri chissà come); imperdibile, dalle 20.30. Poi dopo c’è anche un concerto.
Giovedì il delirio: per i froci stilosi ci sono gli Stereo Total al TPO (dalle 22, non so il prezzo), per gli hipster senza una ragione ma col frangettone colorato gli Everything Everything (purtroppo niente a che vedere con gli Underworld a nessun titolo) al Covo (dalle 22, ingresso boh?), mentre per le teste metal che si sentono molto vikinghe o celtiche nell’animo la nuova edizione della Pagan Fest all’Estragon (dalle 18.30, venticinque euro, non entri se non indossi almeno un capo in pelliccia di vero animale morto possibilmente soffrendo, vegetariani e astemi fuori dal cazzo). Venerdì rispolverate il crocifisso della nonna e la tonaca stile “il nome della rosa” del carnevale scorso, al Locomotiv arrivano i Current 93 in data unica (dalle 22, ventitrè euro più tessera AICS, fondamentale una flebo di sali minerali da casa che probabilmente si evapora); poi un paio di cucchiaiate di horse power e via di nuovo in forma per Villalobos al Kindergarten (trentacinque euro). Sabato si festeggia il decennale dell’Atlantide con Raein, Sumo, Affranti e release party del nuovo D.U.N.E. (dalle 22.30, siateci che dice che l’anno prossimo la chiudono); domenica Glam Fest al Sottotetto coi mitologici Vain e tanti altri gruppi che farebbero diventare eterosessuale ingrifato anche Ratzinger.

Giovedì, venerdì e sabato al dalle 19 alle 3 (sabato fino alle 24 poi gran festone finale al Locomotiv a oltranza) si terrà la nona edizione di Homework Festival: programma da urlo, prezzi ultracontenuti (soltanto cinque euro la sera del venerdì e dieci per il closing party al Locomotiv), cucina tipica, stare bene. Spettacolare l’immagine scelta a rappresentare l’evento; è il panorama che vedo ogni volta che vado verso l’XM. Bella la città.

362 giorni e gli Husker Du.

Sembra strano come le cose che aspetti da una vita possano capitare tutto d’un tratto, nel giro di nemmeno un anno. Attendi quieto il momento opportuno lasciando scorrere grevemente gli anni, invecchi, diventi grande, perdi i capelli e le speranze di quando eri giovane e la vita ti sorrideva ogni giorno. Crescere significa in fin dei conti morire piano piano, prima del tuo corpo cominciano a marcire le utopie e i desideri che ti eri creato, il mondo come lo conosci dentro la tua testa si sfalda piano piano lasciando il posto alla vita vera, quella da adulto che non è mai, in nessun caso, quella che avevi progettato.
Se non ti arrendi all’evidenza delle cose però qualcosa rimane sempre. Le passioni, per esempio, sono le poche cose che ti tengono legato per sempre agli anni migliori della tua vita (si beh, non pensavate certo che avrei rinunciato ad infarcire di citazioni st’accozzaglia di pensieri in semilibertà, vero?), come i rampicanti sui muri di casa ciclicamente si ripropongono e fioriscono ammantando tutto te stesso come, appunto, quando avevi 15 anni ed ascoltavi musica tutto il santo giorno infischiandotene dello studio, quando speravi che un giorno saresti riuscito a vivere davvero nonostante la tua propensione all’autodistruzione. Gli Husker Du sono una di queste passioni, nata prestissimo, probabilmente quando neppure mi erano spuntati i peli sul pube. Conoscere un gruppo, che diventerà il gruppo della tua vita o giù di lì, appena due anni dopo il suo scioglimento è piuttosto mortificante per un bambino di 12 anni. Quando comincerai a capire, due o tre anni dopo, come funziona la vita dell’indie-kid, prenderai coscienza che il gruppo in questione dal vivo non lo vedrai mai. Quanto dolore nell’adolescenza di ognuno di noi. Nel caso di specie a corroborare l’ipotesi del live negato ci sta pure l’odio malcelato tra le due entità fondanti del gruppo e la nuova attività del terzo membro (ahahaha ridete), ormai deciso a far felice la gente cucinando deliziosi piatti di minestra e non più suonando il basso. Continue reading 362 giorni e gli Husker Du.