Tanto se ribeccamo: REFUSED/AT THE DRIVE IN

Dico solo che in un mondo in cui è possibile che nello stesso giorno si riuniscano At The Drive-In e Refused non ha molto senso mettersi a occupare roba. Non ho una vera e propria opinione sulla reunion dei Refused, tranne che evidentemente
1) in prospettiva era meglio l’opzione B (alive by your oppression);
2) ragioni generiche legate a qualsiasi reunion (“sempre meglio che Church of Noise“, “almeno me li sparo dal vivo”);
3) non è giusto togliere a Refused Are Fuckin’ Dead il ruolo di ultima uscita pubblica dei Refused.

Per quanto riguarda gli At The Drive-In, gruppo di GENTE CHE NON CE L’HA FATTA, scusate il caps lock, non ho mai avuto eccessivo rispetto per il gruppo. Hanno fatto uscire almeno un bellissimo disco, in funzione del quale ho ascoltato tutti i lavori precedenti (niente di incredibile, tutto sommato) e gran parte dell’imperdonabile merda di cagna incisa dagli ex-membri nelle successive incarnazioni.

In un caso o nell’altro, comunque, i gruppi hanno semplicemente -immaginiamo- accettato offerte economiche invitanti. Quello che mi dispiacerebbe è se passasse il messaggio stile “finalmente tornano i gruppi veri, quelli che si son sciolti all’apice della loro creatività” che sta rimbalzando sui network in queste ore. Gli ATDI si sono sciolti perchè i due capelloni non riuscivano a stare in mezzo agli altri E per problemi con l’etichetta. I Refused si sono sciolti perchè non avevano più la benzina per andare avanti. Quindi va benissimo, avrete l’occasione di vedervi entrambi in un qualsiasi Estragon strapieno, ma quelli che organizzano ‘ste rimpatriate sono più o meno gli stessi che vendono i SUV ai quarantacinquenni con i primi sintomi da disfunzione erettile.

 

DISCHI STUPIDI/STREAMO: Soundgarden – Live on I-5 (A&M)

il signore dà, il signore prende.

La parte carina di questa moda massiva del mettere i dischi in streaming integrale a ridosso della pubblicazione è positiva per il fatto che -essendo i dischi in uscita quasi tutti ciofeche- si può ascoltarli e boicottarli allo stesso tempo senza manco violare la legge. La parte non carina è che siccome la gente non compra più musica, il modo di ascoltarli e non boicottarli è scaricarli illegalmente dopo avere ascoltato lo streaming, il che ci pone in un dilemma senza scappatoie dal quale si riesce ad uscire solo in una situazione di assoluto peggio nella quale i dischi che escono siano tutti BRUTTI, SBAGLIATI, INDECOROSI ed ideologicamente inaccettabili. Da questo punto di vista il “primo live di sempre dei Soundgarden” che segue la pubblicazione del best-of-con-scarto-di-registrazione dell’anno scorso aiuta molto a semplificare i ragionamenti ed accettare lo stato delle cose. Stanco e noiosetto e abbastanza preso male, con una scaletta davvero MOLTO discutibile (molto Badmotorfinger e molto Down on The Upside a scapito di quasi tutto il resto, cover maldestre di Search&Destroy e Helter Skelter), sembra davvero uno di quei dischi pensati e realizzati apposta per portare sfiga a qualcuno, o per dare una degna conclusione alla deprimente parabola artistica/umana di Chris Cornell (degli altri tre tacciamo per pietà). Il disco è in streaming qui, non so ancora per quanto. Mentre lo si ascolta suona quasi bizzarro sentire sullo sfondo le urla del pubblico, come se fossero una specie di proiezione deviata di noialtri da giovani, col carico di testosterone a mille e la zucca vuota. Una domanda: quanto tempo abbiamo perso ascoltando dischi dei Soundgarden negli anni novanta che avremmo potuto impiegare ascoltando dischi di chiunque altro più figo, più decoroso e meno fortunato di loro? Difficile a dirsi. Tra parentesi, quanta SFIGA è implicitamente nascosta nel fatto che un disco dei Garden in streaming da una decina di giorni abbia neanche diecimila play della traccia d’apertura?