O come vendere lo stesso disco N volte. In principio erano i primi due Read & Burn (2002), EP venduti a prezzo pieno, sei pezzi a botta. Poi venne Send (2003), undici brani, la stessa roba con qualche pezzo in più e altri in meno. Poi PF456 Redux (ancora 2003), edizione ultralimitata in solo vinile, megamix di tutti i pezzi di cui sopra (sedici in totale), molti in versione edit, mixati l’uno dietro l’altro senza soluzione di continuità. Infine Send Ultimate (oggi), il numero dei pezzi sale a ventidue, dentro c’è una roba gabber orribile incisa per scherzo, alcune alternate versions (con titoli diversi) dei pezzi che poi sarebbero andati a finire su Read & Burn 3 (2007) e il raro singolo 12XU (2001) qui riproposto integralmente (tanto sono in tutto tre minuti). Non bastasse, Send Ultimate esce in doppio CD quando, numeri alla mano, ne sarebbe bastato uno solo (settantotto minuti); ma così facendo probabilmente i feticisti del cofanetto a tutti i costi o della deluxe edition voluminosa non avrebbero drizzato le antenne… A scanso di equivoci: si tratta di alcuni dei momenti in assoluto più esaltanti dell’intera storia del gruppo (carriere soliste comprese), roba capace di cancellare con scioltezza quasi tutta la merda registrata da chiunque altro nello scorso decennio. Ma non è questo il punto. Il punto è che ho in casa TUTTE le uscite finora elencate, comprate una dopo l’altra negli anni, e ora inizio a sentirmi un perfetto idiota.