la gigantesca scritta LOAL

(immagine presa dal facebook del gruppo; il genio che volesse reclamarne la paternità è più che benvenuto)

Dopo 15 anni di amicizia, impegno e grande passione, nella creazione di musica sinfonica e una saga epica che rimarrà nella storia dell’heavy metal, Alex Staropoli e Luca Turilli hanno deciso di separarsi amichevolmente.

10 album pubblicati e la fine di una saga rappresentano, musicalmente e liricamente, un importante traguardo artistico, sottolineato dal successo del nostro ultimo album From Chaos To Eternity per il quale vogliamo ringraziare i nostri meravigliosi fans in tutto il mondo.

Ora è giunto il momento di trovare nuovi stimoli artistici per rispetto delle visioni e delle prospettive di entrambe le parti e della nostra vecchia amicizia

Grazie agli ultimi accordi legali attualmente in vigore, Alex Staropoli andrà avanti con RHAPSODY OF FIRE insieme a Fabio Lione, Tom Hess e Alex Holzwarth.

Per gli stessi accordi e la proprietà comune il nome originale, Luca Turilli rilascerà le sue opere futuro con una band chiamata RHAPSODY, tra cui i membri faranno parte i fedeli Dominique Leurquin, Patrice Guers e Alex Holzwarth.

cioè a dire che la rispettabilità dell’unica metal band italiana rispettabile anche oltreconfine è andata infine a puttane. Di cazzate nella loro carriera ne avevano fatta una sola: un agghiacciante comizietto propagandistico a sostegno della candidatura di non so chi a non voglio ricordare quale stronza carica politica tra un cambio palco e l’altro nel pomeriggio del secondo giorno del bollente Gods of Metal 1999. Una sola cazzata in quindici anni di carriera, talmente isolata e lontana che se n’erano dimenticati quasi tutti, per tutto il resto professionalità, etica del lavoro e attenzione a non calpestare la merda impensabili a queste latitudini, oltre a una visione della musica – e chi pensa il contrario è sordo o in malafede assoluta – nel bene e nel male unica e irreplicabile dal primo album in avanti, una visione degna del massimo rispetto anche se di elfi e saghe infinite e deliranti sulla battaglia tra Bene e Male e spade di fuoco e cavalieri asessuati non poteva fregarvene di meno. Nel 2006 il cambio di moniker da Rhapsody a Rhapsody Of Fire per motivi ad oggi mai chiariti; si sospettò di porcate avvocatesi e/o strascichi legali dovuti alla scissione dalla Magic Circle del mafioso Joey DeMaio, ma finora nulla è stato detto da entrambe le parti. Ora la barzelletta della ‘separazione amichevole’ in due gruppi dal nome identico e con lo stesso batterista. L’ipotesi che si tratti di un raffinato, enorme giochino situazionista alla Residents o KLF dei tempi d’oro va a farsi fottere una volta considerati i soggetti in questione; restano il disgusto, infinito, e un paio di proposte da inoltrare a questi geni del marketing:
Tutti i membri ed ex-membri del gruppo (incluso il batterista-fantoccio Daniele Carbonera dei primi due album) formano il proprio Rhapsody Of-qualunquecosa (comunque sempre con Alex Holzwarth alla batteria, s’intende)
– Alex Holzwarth licenzia in blocco entrambi i gruppi e si dedica al proprio progetto personale in cui suona tutti gli strumenti. Il nome? Ma Rhapsody, ovviamente…