Un gruppo stoner di Austin con trombe e tromboni in organico. A quanto ne so esistono ancora e continuano a spaccare nel disinteresse più totale della gente, destino piuttosto comune a quasi tutti i gruppi del giro Man’s Ruin non ancora sciolti. La cosa più grossa che gli è successa è recentissima: Evan Dando (un’anima gemella della band, perennemente in bilico tra seriosità estrema e ridicolo puro) ha preso una loro canzone e l’ha infilata nel disco di cover dei Lemonheads uscito di recente su non mi ricordo più che etichetta indiesfiga. Airshow 2000, comunque, diventa di soppiatto la più nascosta delle gemme dell’etichetta di Frank Kozik, oltre che la massima espressione estetica di un certo tipo di stoner rock dissociato da ultimi della classe, un disco dove ti aspetti che da un minuto all’altro finisca a tarallucci vino e grasse risate dei membri coinvolti. E invece pezzo dopo pezzo l’amalgama di Fuckemos trova spiragli per un suono ed un immaginario che abbracciano una leggerezza materica di scuola devo-iana e l’affogano in un pastiche di chitarre scure e negative che puntano ad orizzonti inesplorati nella più totale omertà, lasciando il deserto emotivo tutt’attorno al loro passaggio (dio, mi sento Francesco Nunziata). Un giorno, è una promessa, torneranno alla grande e distruggeranno il cieco servilismo di genere della stretta osservanza garage-indie che ci tocca in questi anni rompendo il culo a ogni fighetto con frangia sottopeso della faccia della terra a forza di bulldozer, tromboni, chitarre e gif animate con scritto sopra FUCK YOU AND YOUR STUPID BAND, tipo il nostro quote nella sidebar. Magari per allora sarà utile essersi parati il culo e/o scaricati il disco.