streamo: BIOSPHERE – L’INCORONAZIONE DI POPPEA

NO ALL’ITALIA DEI BANCHIERI

Smaltite le acrobatiche texture dell’opus magnum biospheriano, L’INCORONAZIONE DI POPPEA sottopone al trattamento del fondamentale artista minimal norvegese la tradizione operistica mitteleuropea in un’orgia di field-recordings la cui devastante nudità esplode in tutto il suo spericolato intimismo. Decine e decine di telefonatedei nostri fans ogni giorno ci intasano la casella chiedendoci come mai Amy Winehouse è morta in così tenera età e soprattutto di spiegare la differenza tra un giornalista musicale e un blogger musicale. Su Amy Winehouse non ho una vera e propria opinione, per quanto riguarda la differenza tra giornalisti e blogger è che mentre i primi scrivono ogni pezzo pensando alla loro reputazione e ad un discorso generale, i secondi pensano più che altro alla figa e a fare quarantasei accessi singoli. Noi redattori di Bastonate invece cerchiamo di barcamenarci tra l’una e l’altra, lasciandosi spesso andare in arditi processi mentali i cui picchi ci portano persino ad approcciare le tizie nei posti generici dicendo cose tipo ciao, già ai tempi dell’uscita scrissi che Kid A era ideologicamente sospetto, scopiamo?, e su alcune delle cose che ho detto sopra non sto mentendo. Il tutto è una complicata premessa per dire che contrariamente ai giornalisti musicali, a uno come me l’uscita di un disco di Biosphere intitolato L’INCORONAZIONE DI POPPEA, ovviamente col caps lock., mi prende bene a prescindere da tutto e in un modo così innocente e fiero che non ho la minima intenzione di capire come cazzo gli sia venuto in mente di farlo. Comunque, in attesa che Ondarock o Sentire Ascoltare caghino fuori una parafrasi del primo capoverso, c’è un disco di Biosphere (artista che seguiamo appassionatamente e con continuità dai tempi del fondamentale Substrata, vale a dire che di alcuni suoi dischi ci siamo scaricati gli mp3 con Napster o Audiogalaxy e magari ne abbiamo comprato pure un paio quando Wide faceva gli sconti e probabilmente i redattori m.c. ed asharedapilekur li hanno pure passati un paio di volte sullo stereo) intitolato L’INCORONAZIONE DI POPPEA in streaming su Bandcamp ed acquistabile a sette euro sempre su Bandcamp (l’ho scoperto ieri sul forum del Mucchio e ringrazio l’amico Luca per la segnalazione). Per metà è un disco di ardite rivisitazioni di suoni tradizionali in salsa minimal-ambient-morte norvegese e per metà sembra fatto di romanze normalissime e pallosissime su cui un metallaro alza e abbassa il volume a intervalli irregolari per fare incazzare la morosa che lo sta ascoltando, e sì, ho qualche scheletro nell’armadio pure io. Possibile disco dell’anno e ideale coronamento di tutto il discorso maximal-casualissimo inaugurato e fortunatamente terminato con un orribile articolo di Simon Reynolds forse su Pitchfork, che ha hauntato tutto il 2012 e generato una nuova razza di indierockers sospesi tra Black Dice e cartoni animati giapponecri tipo Rainbow Island e simili. Massimo rispetto.

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