Ingessato in un completo stiloso dentro cui doveva sfavillare, un presente troppo da giro grosso per entrare in quota alternative, un passato troppo alternative per star dentro al giro grosso. Dal punto di vista politico è l’unico che potrebbe tirare un gancio alle gerarchie e far terra bruciata dietro di sé, ma s’accontenta di fare il compitino (forse allo scopo di sembrare uno di quelli allineati, chi lo sa) e ne esce fuori come un clichè umano capitato a Sanremo in quota Nicky Nicolai, a cui magari è stato promesso che se striscerà per altri tre o quattro anni alla corte di questa gente gli concederanno l’occasione di diventare un Francesco Renga. Come minimo, una contraddizione in termini. E il sesto posto nella mia classifica è tipo una sconfitta totale.