“L’ideale sarebbe avere un nome un po’ storto, così quando lo cerchi su Google esce fuori subito e non si devono sbattere” (cit.)
Havah è un progetto sh^^gaze che fa capo a Michele Camorani, che sarebbe il batterista de La Quiete e il tenutario di Serimal, oltre che coinvolto a vario titolo in cose tipo Raein e/o insomma, quasi tutto quello che è esistito di figo nel postpunk italiano dal 2000 in poi. Havah è la sua cosa pop, ed è fatta di una serie di riverberi devastanti su canzoni appena abbozzate che sembrano la versione sh^^gaze dei Fuckemos, i quali se non lo sapete sono il miglior gruppo mai esistito. Nel senso di voce impastata bassissima, forse un po’ più funebre. Le uniche due cose che si trovano in rete al momento sembrano essere il myspace del gruppo e un bel post-fiume di Jacopo FBYC. Sia nell’uno che nell’altro caso viene postato il link al mediafire del primo disco, registrazione casalinga autoprodotta e gratuita -che è l’unico modo di fare queste cose, o magari siete fan dell’ultimo Wavves e io non voglio avere a che fare con voi- intitolato Adriatic Sea No Surf, che riporta le lancette indietro di un paio d’anni (o di decenni, a seconda di quale prospettiva vogliamo usare) ad un’epoca in cui tutto era puro incontaminato e sembrava che queste cose le avessero potute fare tutti. Fermo restando che qualcuno le fa meglio di altri, che Adriatic Sea No Surf è un disco FIGO. Che v’aspettavate, abbiamo pure citato i Fuckemos. Altre cose che potremmo citare sono Sisters Of Mercy, Banjo Or Freakout, Joy Division, Descendents, Evan Dando, persino certo Doug P, i Mats e svariati altri nomi a casaccio. L’altra settimana ha suonato a Forlì e me lo sono perso per cose di lavoro. Speriamo torni alla carica a breve. Lo farà.