LIRBI corti #1 – John Fante, Lettere 1932-1981

Falc02

La storia è nota (ossia, non la sa nessuno, esattamente come per qualsiasi altra storia relativa allo spopolatissimo mondo dell’editoria italiana): Einaudi pubblica un libro di lettere di John Fante, e questo telefonatissimo E STI CAZZI si trasforma in un bestseller dal momento che la stessa Einaudi avvisa di aver cannato la copertina – sulla quale non c’è il bruttissimo Fante, ma l’avvenente Stephen Spender, poeta inglese che oggi tutti fingono di conoscere. La vicenda è ininteressante al massimo per i più, ma non per noi cazzari, che abbiamo un nostro nuovo Signore e Padrone nel grafico responsabile, che millanta di averlo fatto apposta (o meglio, proprio come noi quando scriviamo roba omofobo-nazista, lo fa col tono tipo, “io lo dico seriamente, ma siccome so di non poterlo dire seriamente, lo dico in un modo che sembra una battuta intelligente autoironica #rionemonti relax, così sto parato, perché chi mi crede mi crede e bon, e chi vorrebbe dirmi semplicemente VAFFANCULO non può, perché io stavo scherzando, OH LULZ, non si capiva?!”). Al di là di questo, il post che state leggendo sta per terminare perché questa è la settimana grind (il concetto n. 2 nell’indice mondiale Forbes degli E STI CAZZI dopo la corrispondenza di John Fante), ma immaginatelo pieno di risentimento e orrore e PESANTATE per una civiltà talmente innamorata del DANARO e delle stronzate da trovare GENIALE una (millantata) mossa come questa, al grido di GUERRILLA MARKETING, al grido di PERÒ IL LIBRO S’È VENDUTO.