BOCELLI CE BLASTA: Sanremo terza serata, senza te o con te.

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Si nota già un generale aumento della qualità delle canzoni, dovuto soprattutto all’incremento di confidence dei cantanti e al fatto che l’altra sera ascoltavamo i pezzi per la prima volta. Il critico musicale italiano, in questo, riesce con un certo genio ad assommare la schizofrenia tra IO SONO SERIO I DISCHI ME LI ASCOLTO VENTOTTO VOLTE E APPROFONDISCO E NON LASCIO NULLA AL CASO senza riuscire ad ammettere di aver sparato cazzate dopo un solo ascolto sul palco con dei fonici opinabili e gli artisti terrorizzati. Noi, per quanto ci riguarda, diamo la colpa di tale e tanta assuefazione alle nostre cazzate pregiudiziali ad una scelta di campo, naturalmente (abbiamo letto Bertrand Russell invece di guardare la TV, quando Bertrand Russell è diventato inevitabile abbiamo iniziato con Grisham, e quando la gente ha iniziato a ripescare il Grisham grande narratore di storie americane ricominceremo a farci massivamente di televisione rivendicando un ritorno alla purezza concettuale e la purga del trash, il che a conti fatti pone quelli che commentano tre programmi televisivi a settimana su twitter una possibilissima avanguardia culturale del paese nell’anno 2015 -dandoci la possibilità di smetterla con le marchettine sui social, puntare a qualche cattedra di prestigio in certe università di periferia, stempiare la nostra capigliatura e circuire le studentesse ventunenni. I dieci che ce la faranno potrebbero venire spernacchiati dagli altri, ma possono sempre accusarli di essere hater. Il che ci mette di fronte al fatto che la rivoluzione digital è destinata a un fallimento programmatico e non dissimile da quello della rivoluzione francese, del movimento hippy e del punk rock (magari fermatemi quando pensate che stia esagerando). Loro avevano la Marsigliese, Hendrix e i Dead Kennedys, noi in pole position abbiamo Renga.

 

Renga in pole position è come il governo Letta o quando c’era Jim Courier in cima al ranking dell’ATP, cioè tipo il segnale di una situazione di stallo in cui -in attesa di tempi migliori o di un colpo di spugna- viene promosso come testa di serie uno sfigato qualunque che dia contemporaneamente l’impressione che il trono sia vacante e occupato. Ci vuole talento, naturalmente, e gli invidio molto la barba e la forma fisica, un po’ meno le doti vocali (quando canto somiglio a Mike Johnson) (scherzo), ancora meno la canzone che ha avuto il fegato di portare. Sulla serata di ieri, fermo restando che alle undici e mezzo ho deciso di anteporre il sonno arretrato alla mia sete di conoscenza, non ho commenti da fare, quando han fatto la gag delle canzoni a cappella ci avevo creduto, poco altro. E ci tengo a precisare che non ho niente contro Jim Courier e non so niente di lui, ma se non metti un gancio sportivo ogni tot scendi nella classifica di Wikio. Seguono giudizi modificati rispetto alla prima serata:

 

IL CRIBER

La magia non poteva durare, naturalmente. O in alternativa il fottuto CRIBER ha dato tutto nella prima serata e questa cosa è un errore tattico abbastanza devastante (tipo usare il NOS troppo tempo prima del traguardo, questo se siete dei fan di Fast&Furious) (ma se avete visto il 4 sapete che la sottile differenza tra errore madornale e strategia vincente dipende dalla tua capacità di improvvisare). Considerate il testo tra parentesi parte integrante di un periodo troppo lungo per il mio cervello e concludetene che probabilmente il fottutissimo CRIBER può giocarsi ancora un paio di bombe, cosa che Arisa sta facendo dal primo giorno (il suo secondo posto è altrimenti inspiegabile, anche se ieri sera mi sono abbioccato prima di sentirla ricantare).

 

GIUSY FERRERI

Settima al parziale di ieri sera, sempre più in cima al mondo.

 

RIFAZI

Abbastanza glorioso Bob Rifo (grossomodo l’unico personaggio esteticamente arrapante e artisticamente inattaccabile che abbia messo piede sul palco dell’Ariston nell’ultimo decennio) non perdere la calma sul palco con Gualazi e sorridere persino un po’ mentre il FAZ lo riempie di gag esilaranti tipo CIAO BLOODY VIENI QUI BLOODY, CHISSà COME SEI SOTTO LA MASCHERINA BLOODY.

 

PERTURBAZIONE

Hanno un testo che è una specie di rip-off di Ex-Girl Collection degli Wrens, questa cosa mi ha imposto di riascoltarla sul tubo dopo l’esibizione, CIAO CER. L’altro video che ho guardato sul tubo a Sanremo ieri è stato quello di Bocciofili mentre Luciana Littizzetto veniva insultata da chiunque su internet per un monologo che per carità, bruttino parecchio ma prima della fondazione di ComedySubs.org avrebbe fatto strage di cuori. Poi il monologo è sfumato e un danzatore maschio superdotato ha fatto un balletto con le stampelle, e questo è il momento più politicamente scorretto di Sanremo da quando Ceccherini lanciò una fiorentina cruda sulle prime file del pubblico.

 

Credo nient’altro: Frankie mantiene intatta la sua dignità anche vestito da gelataio, Sinigallia mantiene intatta la mia voglia di morire durante Sinigallia. Volevo sentire The Niro e Rocco Hunt ma 1 mi sono abbioccato e 2 quando dico che li volevo sentire sto mentendo. Mentre gioivo per l’assenza della canzone napoletana in concorso arriva Renzo Arbore color marrone fosforescente e io mi continuo a chiedere come se la vivono questa cosa quelli di Secondigliano.