Nel comune di Cesena si chiama sfunezzo, con la Z di zanzara (da noi si dice ZZANZZARA, non DZANDZARA). È intraducibile, ma è quando arriva una persona e fa un gran casino senza chiedersi troppo di fino il motivo per cui lo sta facendo. Oppure quando qualcuno mostra di lavorare a una cosa senza realmente arrivare a un risultato finale compiuto e specifico, oppure un milione di altre descrizio
ni che si avvicinerebbero al concetto senza infilarlo. Comunque da noi è una specie di dispregiativo, tipo fai solo un gran sfunezzo ma alla fine diobò ti potevi anche stare a casa tua, cose che la figa lessa standard di Cesena non v’insegna (probabilmente perchè sullo sfunezzo non si può rosicare).
Ok, allora Girl Talk è il leader maximo dello sfunezzo applicato al pop. Dj Pikkio in chat lo definisce un riccardone del pop concettuale e/o una specie di Steve Vai del taglia/incolla. Sostanzialmente è un tizio che monta un pezzo con venti campionamenti da altri pezzi, perlopiù sgamabilissimi –anzi proprio in bella vista. Ne mette insieme venti e ci tira fuori un disco, lo mette in download gratuito e fa parlare di sé per un paio di giorni. Girl Talk è uno strano. A parte avere l’aspetto di una persona orribile, fino ad oggi il sampling è stato perlopiù affare del rap, all’interno del quale veniva disciplinato secondo regole non scritte (ma credo comunemente accettate) secondo le quali i break vanno presi e ricontestualizzati altrimenti è facile. Per così dire. Poi sono arrivati veri e propri generi di pop legati alla ricontestualizzazione millelire e/o alla reincisione di un pezzo rap con un ritornello dei Police, mentre più o meno la old school si barricava all’interno di un sistema sempre più autistico e schizofrenico (il che non è necessariamente un male, sia ben chiaro, tutt’altro). Nel nuovo millennio il campionamento è diventato più o meno uno sport, e allo stato attuale non è facilissimo capire cosa distingua il mash-up più becero da un furto ideologico dei Gang Of Four a caso o da un disco di cover country degli AC/DC piuttosto che da un mixone dei Soulwax con due ore di inizi di canzoni a caso. C’è anche tutta una letteratura che cerca di contestualizzare la cosa dal punto di vista degli affari legali e/o politici, problemi di difficile o difficilissima soluzione in qualsiasi caso. In tutto questo Girl Talk sembra semplicemente il più sciolto di tutti. Oggi esce il suo ultimo All Day, anche questo in download omaggio, e contiene dodici pezzi che mischiano una selezione più o meno casuale di tutto il pop in commercio senza troppi problemi di discernimento e con un’arroganza riccardona (grazie Pikkio) per nulla priva di gusto. Probabilmente a conti fatti il suo disco migliore, quello in cui anche la minima preoccupazione per la credibilità se ne va affanculo. Il tutto fatto per LO SFUNEZZO, ovviamente, ma se c’è un disco più carico da ascoltare in questi giorni me lo si segnali via mail. Grazie.