Justin Broadrick in da (Red) House

jesuHo una notizia buona e una cattiva. La cattiva è che nemmeno oggi c’è stata la crisi di governo. La buona è che Caldo Verde, un’etichetta che per il solo fatto di essere stata aperta da Mark Kozelek ha il privilegio di poter pubblicare dischi di Mark Kozelek*, ha messo in streaming su myspace l’intero nuovo EP (quattro pezzi) di Jesu. Che è, sì, sostanzialmente la solita sbobba postr*-k sh++gaze malinconico-melodica da giorno del giudizzio con due zete, ma
1) suona molto meglio di quasi tutta la merda che etc etc
2) Justin Broadrick è nato per portare il cappuccio
3) alla prima passata sembra davvero uno dei capitoli più ispirati della già ingestibile discografia-Jesu
4) solita copertina della madonna.

E già di per sé il fatto che Mark Kozelek si sia messo d’impegno a fare uscire un disco di Jesu è una cosa che mi sta flippando il cervello che manco un etto di porra, tipo la più improbabile chiusura del cerchio della settimana. Anzi, volete una roba figa? Se ordinate direttamente il disco dall’e-shop dell’etichetta vi beccate gratis UN LIVE DI MARK KOZELEK, tipo customers who bought this also bought. Ti immagini Mark che pensa “sì, ai fan dei Jesu i miei dischi gli calzan proprio addosso” e prova a piazzarglielo sotto la coda.

Quindi insomma, sta su myspace in ascolto ed esce verso fine mese. Godiatene. Io ne godrò.

*Red House Painters, Sun Kil Moon etc. Fa anche l’attore nei film di Cameron Crowe. Cià una faccia incredibile. Quando Bukowski descrive Friedman o Fischman in Hollywood Hollywood, un vecchio con una mostruosa faccia da neonato, io penso sempre a Mark Kozelek. Speriamo che M.C. lo piazzi a breve in un Download Illegale.

Piccoli fans: GREYMACHINE

greymachineI supergruppi qua vanno via come il pane. Nel caso di GreyMachine parliamo di una joint venture tra tre Isis, tra cui Aaron Turner, e JK Broadrick. Naturalmente in casi come questi è difficile parlare di supergruppo, in parte perchè si parla comunque della stessa gente che incide per la stessa etichetta -tra l’altro di proprietà di uno dei membri- e inparte perchè da una dozzina d’anni tutta ‘sta gente si sta mischiando con una regolarità che pare un’orgia.

Comunque se dovessimo far risalire la cosa a un gruppo qualsiasi del giro boston/postaccacì/ammorte ci toccherebbe tirar fuori Old Man Gloom, ed è una buona notizia -quantomeno per le implicazioni, vale a dire che smessi i panni del campione del nuovo shoegaze doom demmerda à la Jesu l’ex-Napalm Death sta tornando a sonorità che ripescano a manetta dal progetto per cui la storia, se sarà scritta da gente sveglia, vorrà ricordarlo, vale a dire, insomma, manco lo diciamo. Stando al blog di Justin il primo disco di GreyMachine, dal titolo Disconnect, sarebbe dovuto uscire già a fine giugno. Nel sito di HydraHead comunque  non c’è ancora notizia in merito -giusto un laconico UPCOMING nell’online shop. C’è fuori, tuttavia, un 12″ con un pezzo lungo ed un remix. Il pezzo lungo, se non volete scomodarvi a rintracciarlo in qualche network illegale o nei soliti due o tre emmeblog che uploadano tutta la roba doom-moda degli ultimi anni, potete pescarlo nel sito di Justin Broadrick o ripparlo dal myspace della band. In non-ottemperanza con l’attuale tendenza degli Isis a far cagare, comunque, pare che il disco di GreyMachine sarà una bomba di roba doom industriale postswansiana scurissima prodotta e suonata da dio. Buone notizie. Hanno anche dei bei layout minimali in bianco e nero a tema. Diobosi.