(…) inevitabile strascico di emulazione internettiana in cui, all’improvviso, tutti si sono messi a rallentare (o velocizzare) tutto. Ma U Smile, che nella versione extended dura trentacinque minuti, è speciale, ha un senso, uno scopo e una dignità probabilmente superiori all’originale anche a prescindere dall’originale.
Lo scrive m.c. qui. Un’ulteriore e terribile conferma viene dalla versione di Friday di Rebecca Black (sfotterla a man bassa è lo sport più praticato questa settimana dai blogger) rallentata di 5 volte e linkata da Junkiepop, un terribile pasticcione slow-qualcosa che non riesce a smarcarsi dall’originale manco per uno dei suoi quindici interminabili minuti e che segna -idealmente- la profetizzabilissima fine artistica del brake-pop, da qui in poi condannato a diventare l’ennesimo non-luogo della mente internettiano. Ciao ciao.
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(della cover emo-metal linkata sempre da JP non parlo per pietà)