Probabilmente è pure vero che con l’ultimo disco i FBYC hanno ripetuto quel che c’era nel disco prima, ma è difficile mantenere una certa distanza da canzoni tipo Sasso quando te le trovi davanti alla faccia. Tutte le questioni accessorie, nel senso di ricordare anni migliori vissuti tutti quanti fianco a fianco, ivi compresa una buona dose di autosuggestione, le dice meglio il prode m.c. quand’è ora di andarsi a vedere i Crash of Rhinos, che peraltro se non fosse per Vita di Legno magari non li avremmo manco incrociati di striscio. E un sacco di inchiostro ce lo saremmo tenuto dentro la punta delle dita, compreso quello che sarebbe stato meglio farlo, ERGO non tocchiamo più l’argomento manco di striscio. Qualche settimana fa mi è venuto in mente che lo potremmo chiamare meteo-core, ma ho paura che se ripenso per sbaglio alla canzone dei Penguins mi scende un altro metro di neve davanti a casa. C’è un gruppo spalla che si chiama Acton Dead Mouse e non lo riesco a beccare perchè son venuto senza cenare ed ora ho fame. La pizzeria dove ha cenato Renato ha chiuso, rimedio un pacchetto di patatine al circolo sotto al covo. I panini e i ciccioli e le grosse caraffe di stare bene sono per quelli della stanza dietro, stanno giocando a boccette (a giudicare dai cinque minuti che passiam dentro la stanza non c’è in palio un titolo mondiale). Il bando del fumo nei locali ha un po’ ucciso il biliardo, comunque: la nuvola grigia non ti accoglie più, la gente è più nervosa, le ascelle pezzano come e peggio di prima. Quando rientriamo il Covo è quasi pieno, ci infiliamo a metà sala, i FBYC salutano e attaccano Capire Settembre. Il concerto dura tipo tre quarti d’ora, alla fine dei quali la band è sostanzialmente spappolata e ha eseguito tutto il disco nuovo più Lista, Fede, Buio e ovviamente Vixi (quindi tutto sommato gli ultimi due dischi quasi per intero). Sotto al palco è impossibile distinguere gli ultratrentenni con pochissima figa alle spalle dagli hipster e dai punk di lungo corso, in realtà se è per quello verso fine concerto è pure fatica distinguere i capelli dai gomiti, le scarpe di chi si butta invece hanno un cattivo sapore e le senti subito. Alla TV c’è Sanremo. Da metà concerto in poi mi ritrovo quasi davanti. la gente canta molto. Canto molto anch’io. Probabilmente è pure vero che con l’ultimo disco i FBYC hanno ripetuto quel che c’era nel disco prima, ma Mercato sarebbe una chiusura ancora migliore di Vixi.