Scopro che il mio amico Giorgio ha un blog molto carino nel quale polverizza il concerto milanese di Merzbow. Aspetto contromosse bolognesi, ma forse no.
Carlo Minucci AKA Gecco è il peggio sellout della blogosfera: dopo aver guadagnato milioni di euro con il post sul salvasalame, torna alla carica con un post su un coltello giapponese. l’intento non dichiarato è quello di dare agli utensili da cucina la stessa dignità della musica, ma il processo non sarà completo finchè non useremo il coltello per sminuzzare i dischi dei To The Ansaphone e riporre i pezzi inutilizzabili all’interno del salvasalame.
I Soundgarden pubblicano il primo pezzo nuovo dai tempi di Down on the Upside, come accompagnamento della colonna sonora del film sui Vendicatori. A noi, come ci era capitato di raccontare in tempi meno sospetti, Down on the Upside bastava e avanzava. Qualcuno ai tempi mi ha accusato di non capire un cazzo di musica: aveva ragione. Il pezzo non è più disponibile.
Stib Jobs aveva indicato la strada. Sei o sette babbioni si mettono assieme per lanciare un appello su youyube contro il download selvaggio dei loro dischi (sta nel post sotto), e la rete s’impenna. La censura non c’entra, noi siamo per la rete libera. Noi no.
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Giuro, non sapevo che il nuovo Volcano The Bear stava su Rune Grammofon.
Infetta ha messo un pezzo sugli screenshot. Io nel frattempo ho scoperto -la mia fidanzata mi stava leggendo una di quelle riviste online di eventi in romagna- che esiste un rapper cesenate diciottenne chiamato Frèè che si lamenta del fatto che gente tipo Flaminio Maphia ha successo. L’idea di rap cesenate, per quanto mi riguarda, risale a una nuvola nera di autocoscienza anni novanta nella quale alcuni ragazzi alla moda avevano iniziato a comprare vestiti in un negozio in corso Cavour (esiste ancora) specializzato in oversize e simili, e/o a far girare terribili mixtape di rap italiano brutto in culo (ne esisteva, ne conoscevo un sacco, di alcuni mi dispiace ma ho perso le tracce ma anche su internet è difficile ritrovarle). E c’erano svariate sere in cui te ne andavi sotto la galleria salcazzo come si chiamava e c’era un cerchio di tizi vestiti oversize che facevano breakdance, tutti cloni di Vanilla Ice che nella mia mente meritavano di morire, poi ho iniziato a vestire oversize pure io, e poi a un certo punto in città era possibile vedere persino dei neri autentici e quindi tutti hanno mollato il colpo. Cesena non ha mai generato un gruppo rap appena decente. Vi posto il video prima che lo faccia qualcuno per lamentarsi di me.
Dopodomani i Litfiba iniziano il tour. Un comunicato stampa stabilisce che ad ogni concerto entreranno gratis quindici operai in cassa integrazione, ponendo interessanti problemi per quanto riguarda il sedicesimo. Te l’immagini il buttafuori che ti rimbalza alla porta? “aò i 15 son già entrati mezz’ora fai, com’è che non ti sei mosso prima , sei cassintegrato, che cazzo altro avevi da fare”. etcetera. Non ho letto il comunicato, ma l’internet si sta abbastanza incazzando. Sarebbe geniale comunque iniziare a fare tour con il prezzo un biglietto calmierato a seconda delle fasce di reddito: se sei uno studente e vai a Nina Zilli, paghi al massimo la tariffa che un avvocato paga agli Ufomammut.
A proposito di confondere gli Ufomammut e Nina Zilli, un’oretta fa quelli di Rockit hanno messo online (in free download per i primi 15 cassintegrati che si linkano) un tribute album agli 883 e ora il sito è in down. Questo scatena orribili quesiti sull’uomo, ovviamente.