IL LISTONE DEL MARTEDÌ: dieci foto di gruppi che giustificano da sole la deprecabile arte del fotografare i gruppi

Torna l’appuntamento con il listone del martedì. Questa settimana vorrebbe essere una cosa disimpegnata, ma forse anche boh. Dieci foto che danno un senso parziale ai duemila euro che avete speso per la reflex e il lomokino. E ovviamente la prima della lista è

QUALSIASI FOTO DI JASON NEWSTED
Questa cosa risale ai tempi dei forum e delle webzine metal, sarebbe troppo complicato spiegarla e spiegare come mai tra i più grandi rimpianti della nostra vita ci sia passare notti insonni al computer rompendo i coglioni ai moderatori del forum di metallus.it e derivati.

LA COPERTINA DI LONDON CALLING
Le biografie ufficiali raccontano che Paul Simonon è finito dentro ai Clash nonostante non sapesse suonare, perché era un figo e stava bene col basso a tracolla. Qualche anno dopo viene fotografato nell’atto di spaccare il basso a terra (oppure no) e sbattuto in una copertina che vorrebbe essere lo spoof di un disco di Elvis Presley. Non so se l’ho mai detto qui ma io odio tre o quattro gruppi al massimo quanto odio i Clash. La foto finisce dentro perché in qualche modo poi t’ascolti il disco e pensi diobono, se mi limitavo alla copertina. No, scherzo. No, non scherzo. Continue reading IL LISTONE DEL MARTEDÌ: dieci foto di gruppi che giustificano da sole la deprecabile arte del fotografare i gruppi

FOTTA: Down – Diary Of a Mad Band (adesso vedrai che tira fuori il corvo)



piacioni.

È rimasto solo un gruppo a fare rock in terra, e quel solo e unico gruppo sono i Nomeansno, i Down, gli Shellac, gli Ex, gli Zu, Zeus, i Black Mountain, Corin Tucker, dj Pikkio, le vuvuzela, Justin Bieber rallentato, i Marnero, Silvio Berlusconi, la piadina di mia mamma, ashared apil-ekur, i Valient Thorr, Fabius Leoni, Tom Hazelmyer, Danny and the Nightmares, Jeffrey Lewis, i 16, i Brutal Truth, il Trota, Antonio Cassano, Sly Stallone, Henry Rollins, i Dinosaur jr. e i Kvertelak. Ok, probabilmente non siamo ancora proprio ALLA FRUTTA ma se fate una lista dei primi dieci nomi di gruppi rock che vi vengono in mente, o quantomeno che vengono in mente a me, state pur sicuri che i cazzo di Down sono in pole position. Per larga parte è merito del loro secondo disco, il quale (considerato che Nola era considerato uno spin-off estemporaneo) è una specie di calcio d’inizio della loro vita come band principale dei membri coinvolti E ha certificato il declino artistico di tutte le altre realtà che fanno riferimento ai membri del gruppo. Posto che chiunque sia arrivato a leggere fin qui sappia tutto dei Down, rapido excursus in merito alle ALTRE band dei singoli membri: Continue reading FOTTA: Down – Diary Of a Mad Band (adesso vedrai che tira fuori il corvo)

Cose sceme: 8-BIT METAL

Il mio amico Giorgio mi rompe il cazzo da un paio d’anni con un gruppo svedese chiamato Hellsongs, una specie di versione nordica dei Nouvelle Vague con il twee pop al posto del lounge e il metal al posto della new wave. Rimane invariata la qualità della musica, ma è un altro discorso. Non ho mai saputo bene come rispondergli, finchè nel mio giro settimanale alla ricerca di altri video dei Pantera non mi sono imbattuto in questa sottocultura youtubica di cover metal ad otto bit, nuovo record del mondo di assenza di vergogna. Questo post è idealmente dedicato a Luca, uomo di metal epico e musica ad otto bit. Top ten casuale:


AC/DC – Thunderstruck, tipico pezzo per caricarsi -quindi all’inizio. Essendo solo strumentali, in realtà al secondo minuto ne hai abbastanza.


Black Sabbath – Paranoid.  Da silenziare il vostro Space Invaders in flash per spararla a tutto volume come colonna sonora. Al terzo muro arriva la prima crisi cardiaca (nella parte finale è quasi deep-house)


Pantera – Cowboys From Hell. Io son partito da qui. Il diavolo è nei dettagli, e i break sono praticamente tutti IDENTICI, solo ad otto bit. Strepitoso.


Daft Punk – Aerodynamic. L’originale per me è il pezzo epic metal degli anni duemila, ma posso capire che possa essere una suggestione molto personale. Quando ho visto che c’era l’ho piazzata subito, aspettare un minuto per sentire com’era reso l’assolo è stato un’eternità.


Europe – The Final Countdown. Nessuna differenza con l’originale, tranne che non c’è la voce di Joey Tempest. Scusa se è poco.


Cannibal Corpse – Hammer Smashed Face. GABBER. Il pezzo-fomento della playlist.


Metallica – Master Of Puppets. Epicità grossa, cazzi in culo al vivere civile. Qualcuno la dia a Neveldine e Taylor, se gli viene di fare Crank3 questa DEVE stare sui titoli di testa.


Nirvana – Sliver. Altro pezzo non-metal, ma mi ci immagino un bambinetto che corre a palla e uccide i ragni giganti con la clava.


Deep Purple – Smoke On The Water. Inizio torrenziale, i primi trenta secondi potete pure skipparla. Del resto penso la stessa cosa dell’originale.


Slayer – Raining Blood. La miglior 8-bit cover  della storia.  Scariche statiche al posto della pioggia all’inizio, riff perfetto, stare bene subito. Mi si mandino gli mp3 e mi si trovi una serata.