Doves cry // Fermate tutto, è morto Prince

PrinceApollonia-1

Even at the center of the fire 
There is cold

Ho visto Prince anni fa a Londra, in una di qualcosa come trentuno date di fila (tutte sold out in un paio di giorni), il prezzo del biglietto era il titolo del suo – allora – ultimo disco, che era un numero, e una copia del suo ultimo disco veniva regalata a tutti i presenti coppie comprese, come a dire, diamo per scontato che non lo abbiate già comprato, e come a dire, in ogni casa c’è bisogno di tante copie di questo disco quanti sono i suoi abitanti. Ecco perché io ne ho due copie. Ad ogni buon conto, il palco era circondato dal pubblico, a un certo punto alcune inservienti genere Apollonia si fecero largo tra la folla trasportando una grossa scatola d’argento su ruote (neanche troppo grossa), e la scatola, si scoprì non appena fu trasportata sul palco e aperta, conteneva Prince. Prince suonò una valanga di pezzi di quelli vecchi e classici e fichi per chi li trova fichi, 1999, Purple Rain, Darling Nikki, Kiss, Nothing Compares 2 U, cose così. Tempo mezz’ora e aveva finito. Apollonia non c’era. Darling Nikki è il mio pezzo preferito di sempre tra quelli che non fanno piangere (tra quelli che fanno piangere, invece, è Nothing Compares 2 U). Il mio disco preferito è Gold. A Londra, in anni diversi, comprai Emancipation a tre sterline da Fopp, Purple Rain in vinile (è la prima stampa e si sente come attutito), e l’album nero che era per me negli anni ’90 un Sacro Graal. Ero l’unico negli anni ’90 ad ascoltare e amare Prince in maniera esplicita, schietta e franca, per quanto ammetto di essermi vergognato con il commesso di Rinascita quando comprai il CD singolo di The Most Beautiful Girl in the World. Lui ascoltava credo gli Smiths. Dico il commesso. Incredibile pensare che una volta le due cose potessero essere vissute come contrastanti tra loro. Prince è sempre stato incomparabilmente superiore a Michael Jackson, a Madonna, a Jimi Hendrix, a tutti gli artisti bianchi, neri, ex-neri o meticci a cui in qualche modo è stato accostato. Da ragazzino sognavo di essere magro come Prince sulla copertina di Lovesexy e oggi ringrazio di non esserlo mai stato. Non viene un brivido anche a voi quando, in quella canzone, Prince canta che morirà, se lei non ci sarà lì, stasera? Prince non c’è stasera, i ladri sono entrati nel tempio. La notte dopo il concerto di Londra valutai se usare il rossetto di Vale per scrivermi sulla pancia Insatiable, come Prince, in una foto che avevo visto da ragazzino, ma lasciai perdere l’ipotesi e oggi me ne pento perché – non so perché, ma avrebbe avuto un senso.

Invece Prince è morto stasera, e non c’è niente che possiamo fare.