All I want for Christmas is una scatola piena di cd a caso eppure non a caso (lo sdolcinato post di Natale)

XmasDa ragazzino avevo sogni normali, formare una band, comprare una console senza aver preventivato né soppesato la cosa, ricevere come regalo di Natale uno shitload di dischi scelti tra i più proibiti, i più peccaminosi. Ho realizzato in effetti i primi due sogni, solo per scoprire che a volte i sogni fanno peggio che schifo (cioè non sono niente di speciale: le band diventano passatempi poco seri, e semplicemente non ti piacciono più i videogiochi, a 35 anni) – questo lo pensavo fino all’altro giorno, quando un pacco gigante si è fatto orgogliosamente strada dall’Inghilterra fino al mio ufficio, portandomi la GIOIA e la felicità dello scoprire che a volte le cose sognavi succedono, e quando succedono sono davvero COSÌ BELLE.

Il mio amico Andrea ha lasciato Roma per Londra tanti anni fa, ha formato tante band e soprattutto ha una vita diversa adesso, che non gli impedisce però di continuare a litigare con me via Whatsapp (io tifo Lazio, lui sbaglia) e mantenere, lui solo tra i miei amici degli anni novanta, un collegamento vivo con tutto ciò che conta – un collegamento che immagino sotto forma di JACK che parte dalla nostra Stratocaster emotiva di questa fine di 2014 per collegarsi direttamente a un vecchio amplificatore Marshall che si trova ancora in una sala prove non più esistente in un 1996 eterno, nel quale sempre suonerà, finché i nostri cuori batteranno, finché, oserei dire, la musica sarà ancora incisa su supporto. Il mio amico Andrea, dicevo, questo Natale s’è fatto prende er matto e mi ha mandato venticinque cd presi apparentemente scelti a cazzo di cane, ma in realtà, e in tutta evidenza, sull’onda di quell’ispirazione e di quel SOGNO che ti guidano nei negozi di dischi di fronte a scaffali e scaffali di jewel case (non vinili di merda, fuck hipsters, sono gli anni novanta questi, riandatevene nel vostro futuro).

Per parecchi c’è una spiegazione, inclusa in una lunga nota manoscritta che terrò gelosamente per me, ma dalla quale mi permetto di trarre geniali EXCERPTS, tipo che mi ha regalato un cd degli Sleeper non trovando gli Echobelly (la logica è wittgensteiniana), tipo che si chiede se Dio fosse uno di noi? (cioè si riferisce a quella canzone che   – capito no?), tipo che mi racconta gli intrecci tra B*Witched e Boyzone e tipo che i Band With No Name (a proposito, Andrè: una merda) hanno un nome che nessuno dovrebbe permettersi dopo il IV ginnasio. E non lo so se sto usando un mezzo che teoricamente dovrebbe interessare persone che non mi conoscono per parlare di schifosi cazzi miei, ma volevo dire al mondo che ricevere una scatola di venticinque cd è più che bello – è la materia di cui sono fatti i sogni, è l’odore dei booklet eretto a sistema di vita, è la carta regalo unlimited che avremmo voluto ricevere a quindici anni per andare da HMV. E se Dio fosse uno di noi? Natale è la festa più bella che ci sia.