QUATTRO MINUTI: KLAXONS – SURFING THE VOID (Polydor)

VIA

Fare un disco con tre idee e mezza, e farlo pure bene. I Voivod che suonano Astronomy Domine strafatti di keta. Ross Robinson che produce un disco e riesce a tirar fuori dalle chitarre gli stessi suoni di Munky ed Head dei Korn. Il disco che i Cave In avrebbero dovuto fare ai tempi della svolta major invece di quella mezza cazzata di Antenna, quando giravano in tour di spalla ai Muse e non se li filava nessuno. I Muse strafatti di keta, e si torna sempre lì. L’incertezza, la precarietà, la malinconia, gli intrecci vocali più gay che si siano mai sentiti da parecchio tempo a questa parte. Nessuno si sarebbe aspettato un disco del genere da quei cazzoni dei Klaxons, ma loro hanno sparato fuori un mezzo capolavoro come Surfing The Void, Riusciranno anche a suonarlo dal vivo? Non lo so, e nemmeno mi interessa. Se la Lega mi garantisce lo stesso stipendio del Trota divento un militante leghista, uno di quelli che sono intolleranti verso chi ha la pelle anche solo lievemente scura. Però mi piace troppo il grande sogno berlusconiano di avere una abbronzatura inedita per me, quasi quasi faccio l’abbonamento ad un solarium così grazie alle lampade sarò abbronzato tutto l’anno alla faccia dei Klaxons che magari nel frattempo hanno pure imparato a suonare.

STOP